Calcio
Illecito sportivo, assolto l'ex Bari Spadavecchia dopo undici anni
Il portiere: «La fine di un incubo. Valuterò con il mio avvocato se chiedere un risarcimento»
Bari - mercoledì 20 marzo 2019
0.02
Un'accusa rimasta in piedi per undici lunghi anni, fino al proscioglimento. Vitangelo Spadavecchia, ex portiere del Bari, originario di Molfetta, è stato scagionato dall'accusa di illecito sportivo in occasione di un derby contro la Juve Stabia quando difendeva i pali del Sorrento.
«Undici anni sono tanti, troppi. Finalmente. Ci ho sempre creduto, speravo - dice Spadavecchia a TuttoMercatoWeb - fino in fondo che la giustizia facesse il suo corso anche se la giustizia sportiva è stata troppo frettolosa. Dopo l'assoluzione piena tanti si rimangeranno tutto quello che hanno detto... era giusto che finisse così. È la fine di un incubo».
Per l'ex portiere del Bari di inizio anni 2000 si fa strada l'ipotesi di richiesta di un sostanzioso risarcimento: «Sì - continua Spadavecchia. Valuterò con il mio avvocato. Una volta che usciranno le motivazioni vedremo cosa fare. Essere accusato di una cosa che non esiste non è stato facile. Dico grazie alla famiglia che mi è stata vicina. Ora valuterò con il mio avvocato Andrea Calò che ringrazio per l'epilogo finale di questa vicenda, è una questione di principio. Qualcuno dovrà rimangiarsi tante cose che ha detto. Ho rinunciato alla prescrizione - continua - nonostante il primo grado fosse andato male. Altrimenti mi sarei incolpato di una cosa che non ho commesso».
«Undici anni sono tanti, troppi. Finalmente. Ci ho sempre creduto, speravo - dice Spadavecchia a TuttoMercatoWeb - fino in fondo che la giustizia facesse il suo corso anche se la giustizia sportiva è stata troppo frettolosa. Dopo l'assoluzione piena tanti si rimangeranno tutto quello che hanno detto... era giusto che finisse così. È la fine di un incubo».
Per l'ex portiere del Bari di inizio anni 2000 si fa strada l'ipotesi di richiesta di un sostanzioso risarcimento: «Sì - continua Spadavecchia. Valuterò con il mio avvocato. Una volta che usciranno le motivazioni vedremo cosa fare. Essere accusato di una cosa che non esiste non è stato facile. Dico grazie alla famiglia che mi è stata vicina. Ora valuterò con il mio avvocato Andrea Calò che ringrazio per l'epilogo finale di questa vicenda, è una questione di principio. Qualcuno dovrà rimangiarsi tante cose che ha detto. Ho rinunciato alla prescrizione - continua - nonostante il primo grado fosse andato male. Altrimenti mi sarei incolpato di una cosa che non ho commesso».