![Moreno Longo](https://bari.gocity.it/library/media/473292807_1140992321013939_8388848364882290149_n.jpg)
Calcio
Juve Stabia-Bari 3-1, Longo: «Non è stata la nostra partita, dovevamo snaturarci»
Il mister: «Loro più fisici, a noi non è mancato impegno. Dorval? Deve isolarsi e far parlare il campo»
Bari - domenica 9 febbraio 2025
19.57
Sconfitta amara per il Bari, che viene travolto 3-1 sul campo del Romeo Menti dalla Juve Stabia, in un delicato scontro diretto per la zona playoff.
Moreno Longo, tecnico dei galletti, la commenta così: «Partita di duelli, a specchio. Sapevamo di affrontare una squadra fisica e che fa dell'intensità la caratteristica migliore; per noi c'era una condizione differente dal solito, dovevamo trovare equilibri nuovi dopo aver perso l'anima della squadra. Il centrocampo ha giocato insieme per 3-4 giorni, la loro fisicità ha prevalso sui duelli. L'approccio è stato fatto al massimo di quello che potevamo fare, abbiamo perso i duelli per una questione di passo. Poteva essere più equilibrata, nonostante lo svantaggio che arriva da un uomo perso dal nostro centrocampo: è normale che poi diventa tutto più complicato. Ha pesato tantissimo poi prendere goal dopo 1' dal rientro nella ripresa: avevamo detto di dover stare in partita, ma poi è stato tutto più complicato. Sapevamo che tipo di partita avremmo trovato, nella prima ora non ci sarebbe stato spazio per palleggiare; qui dovevi venire a fare la guerra, una partita sporca. Dovevamo snaturarci, non è la nostra partita, ma in un campionato c'è anche questo. Sappiamo che non è la partita adatta a noi, ha prevalso la caratteristica della Juve Stabia. Nella prima ora di gioco il ritmo non ci avrebbe permesso di fare la nostra partita; si va fuori pista se si pensa che il Bari non ha messo la verve. Quando i ritmi sono calati è venuta fuori la caratteristica che siamo abituati a mettere in campo. Ogni partita è una storia a sé, c'è sempre l'avversario. Oggi hanno retto quello che potevamo fare noi, abbiamo trovato un avversario che con questo atteggiamento sta facendo il suo campionato; non siamo riusciti a impattare come avremmo voluto. Se prendo Maiello e Maggiore, hanno dato il 110% come impegno, così come Vicari; non sono stati meno agonisti, è una questione di caratteristiche. È difficile che Pirlo possa fare Gattuso; le caratteristiche a disposizione erano quelle. Bellomo è entrato bene; era una partita fisica, anche lui poteva andare in difficoltà con un ritmo forsennato. Nei 20' finali con lui e Pereiro c'era più spazio per la qualità. Sono arrivati tre giocatori che ci possono dare una mano, ma a gennaio il punto interrogativo e inserirli in un contesto organizzato; dobbiamo essere bravi loro e devono essere bravi loro. Favilli e Bonfanti è come se avessero giocato una partita di agosto, devono trovare l'intesa; dobbiamo metterli in un contesto che possa funzionare il prima possibile. Non cambio le prospettive, cerchiamo sempre di fare il massimo, partita dopo partita. Cerchiamo di arrivare attaccati al carro che conta; siamo ancora dentro, mancano 13 partite e dobbiamo mettere tutto per raggiungere il massimo possibile. Questi tre acquisti ci daranno alternative e possibilità in più a patto che riusciamo a integrarli. Dorval? La mia preoccupazione più grande era la sua serenità, in questi casi si rischia di creare problematiche a livello psicologico. Sta vivendola serenamente, sa che al di là di quello che c'è intorno l'unica cosa che conta è quello che fa in campo. Deve avere la forza di isolarsi e far parlare il campo, è l'unica strada che ha».
Moreno Longo, tecnico dei galletti, la commenta così: «Partita di duelli, a specchio. Sapevamo di affrontare una squadra fisica e che fa dell'intensità la caratteristica migliore; per noi c'era una condizione differente dal solito, dovevamo trovare equilibri nuovi dopo aver perso l'anima della squadra. Il centrocampo ha giocato insieme per 3-4 giorni, la loro fisicità ha prevalso sui duelli. L'approccio è stato fatto al massimo di quello che potevamo fare, abbiamo perso i duelli per una questione di passo. Poteva essere più equilibrata, nonostante lo svantaggio che arriva da un uomo perso dal nostro centrocampo: è normale che poi diventa tutto più complicato. Ha pesato tantissimo poi prendere goal dopo 1' dal rientro nella ripresa: avevamo detto di dover stare in partita, ma poi è stato tutto più complicato. Sapevamo che tipo di partita avremmo trovato, nella prima ora non ci sarebbe stato spazio per palleggiare; qui dovevi venire a fare la guerra, una partita sporca. Dovevamo snaturarci, non è la nostra partita, ma in un campionato c'è anche questo. Sappiamo che non è la partita adatta a noi, ha prevalso la caratteristica della Juve Stabia. Nella prima ora di gioco il ritmo non ci avrebbe permesso di fare la nostra partita; si va fuori pista se si pensa che il Bari non ha messo la verve. Quando i ritmi sono calati è venuta fuori la caratteristica che siamo abituati a mettere in campo. Ogni partita è una storia a sé, c'è sempre l'avversario. Oggi hanno retto quello che potevamo fare noi, abbiamo trovato un avversario che con questo atteggiamento sta facendo il suo campionato; non siamo riusciti a impattare come avremmo voluto. Se prendo Maiello e Maggiore, hanno dato il 110% come impegno, così come Vicari; non sono stati meno agonisti, è una questione di caratteristiche. È difficile che Pirlo possa fare Gattuso; le caratteristiche a disposizione erano quelle. Bellomo è entrato bene; era una partita fisica, anche lui poteva andare in difficoltà con un ritmo forsennato. Nei 20' finali con lui e Pereiro c'era più spazio per la qualità. Sono arrivati tre giocatori che ci possono dare una mano, ma a gennaio il punto interrogativo e inserirli in un contesto organizzato; dobbiamo essere bravi loro e devono essere bravi loro. Favilli e Bonfanti è come se avessero giocato una partita di agosto, devono trovare l'intesa; dobbiamo metterli in un contesto che possa funzionare il prima possibile. Non cambio le prospettive, cerchiamo sempre di fare il massimo, partita dopo partita. Cerchiamo di arrivare attaccati al carro che conta; siamo ancora dentro, mancano 13 partite e dobbiamo mettere tutto per raggiungere il massimo possibile. Questi tre acquisti ci daranno alternative e possibilità in più a patto che riusciamo a integrarli. Dorval? La mia preoccupazione più grande era la sua serenità, in questi casi si rischia di creare problematiche a livello psicologico. Sta vivendola serenamente, sa che al di là di quello che c'è intorno l'unica cosa che conta è quello che fa in campo. Deve avere la forza di isolarsi e far parlare il campo, è l'unica strada che ha».