Calcio
Kozak si confessa: «Il Bari la squadra che ci teneva di più a me»
Conferenza stampa dell'attaccante ceco in vista del match contro il Palermo
Bari - mercoledì 6 dicembre 2017
14.54
Finalmente in campo. Prima in Coppa Italia, contro il Sassuolo, e poi lo spezzone di Chiavari. Non ha inciso ma è finalmente tornato a giocare in una competizione ufficiale.
Libor Kozak, 28 anni, da Brumov-Bylnice, Repubblica Ceca, è di nuovo un calciatore. Di nuovo, dopo un duplice infortunio che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco per quasi tre anni.
La Lazio, poi l'apice all'Aston Villa e caduta gli inferi. Libor non si è lasciato abbattere ed ha spiegato la sua nuova vita da calciatore in conferenza stampa: «Non è stato semplice dopo essere stato fermo tre anni. Guardare dalla tribuna i miei compagni era dura. Per questo ora sono felice di poter aiutare la squadra e per questo devo ringraziare la mia famiglia».
Lui, a dare l'addio al calcio non ci ha mai pensato e ringrazia il Bari «che questa estate è stata la squadra che ha dimostrato di tenere di più a me». L'ingaggio ridotto, i duri allenamenti per tornare alla pari con i compagni e quella indomabile voglia di giocare a pallone, costi quel che costi.
Kozak è così, 193 centimentri ed uno sguardo da ragazzino alle soglie dei 30 anni. Per lui la gara di domenica contro il Palermo «è una partita importantissima, anche per ripagare i tifosi dopo Chiavari, per far vedere che ci siamo con la testa. Sarà certamente una gara difficile - ha ribadito - ma in questo campionato tutti possono vincere con tutti e non ci si può far trovare impreparati».
Un match che va affrontato bene, anche grazie ad una preparazione meticolosa in settimana, sotto la guida di un allenatore, Fabio Grosso, che sta imparando anche lui cosa voglia dire la serie B: «Bisogna seguirlo - ha ribadito il ceco - e fare quello che lui vuole da noi».
La Lazio ancora nel cuore, con la Curva Nord dell'Olimpico che gli dedicava cori, ma anche il futuro ben chiaro in testa: « Il mio desiderio è quello di continuare a giocare a calcio e per questo obiettivo ce la metterò tutta - ha ribadito Kozak -. Ora devo far vedere il mio valore sul campo».
E quando gli si chiede di sbilanciarsi su una possibile promozione in serie A con i galletti, lui stoppa tutti: «Ora c'è il Palermo - ha ribadito -. La qualità l'abbiamo tutta e penso che l'abbiamo dimostrato, ma ci vuole continuità anche fuori casa. Non ha quindi nessun senso pensare troppo in là, perché giochiamo in un campionato molto equilibrato», ha concluso.
Libor è tornato, speriamo più forte di prima. I suoi colpi di testa e la prestanza fisica possono far tanto bene alla causa del Bari.
Libor Kozak, 28 anni, da Brumov-Bylnice, Repubblica Ceca, è di nuovo un calciatore. Di nuovo, dopo un duplice infortunio che lo ha tenuto lontano dal terreno di gioco per quasi tre anni.
La Lazio, poi l'apice all'Aston Villa e caduta gli inferi. Libor non si è lasciato abbattere ed ha spiegato la sua nuova vita da calciatore in conferenza stampa: «Non è stato semplice dopo essere stato fermo tre anni. Guardare dalla tribuna i miei compagni era dura. Per questo ora sono felice di poter aiutare la squadra e per questo devo ringraziare la mia famiglia».
Lui, a dare l'addio al calcio non ci ha mai pensato e ringrazia il Bari «che questa estate è stata la squadra che ha dimostrato di tenere di più a me». L'ingaggio ridotto, i duri allenamenti per tornare alla pari con i compagni e quella indomabile voglia di giocare a pallone, costi quel che costi.
Kozak è così, 193 centimentri ed uno sguardo da ragazzino alle soglie dei 30 anni. Per lui la gara di domenica contro il Palermo «è una partita importantissima, anche per ripagare i tifosi dopo Chiavari, per far vedere che ci siamo con la testa. Sarà certamente una gara difficile - ha ribadito - ma in questo campionato tutti possono vincere con tutti e non ci si può far trovare impreparati».
Un match che va affrontato bene, anche grazie ad una preparazione meticolosa in settimana, sotto la guida di un allenatore, Fabio Grosso, che sta imparando anche lui cosa voglia dire la serie B: «Bisogna seguirlo - ha ribadito il ceco - e fare quello che lui vuole da noi».
La Lazio ancora nel cuore, con la Curva Nord dell'Olimpico che gli dedicava cori, ma anche il futuro ben chiaro in testa: « Il mio desiderio è quello di continuare a giocare a calcio e per questo obiettivo ce la metterò tutta - ha ribadito Kozak -. Ora devo far vedere il mio valore sul campo».
E quando gli si chiede di sbilanciarsi su una possibile promozione in serie A con i galletti, lui stoppa tutti: «Ora c'è il Palermo - ha ribadito -. La qualità l'abbiamo tutta e penso che l'abbiamo dimostrato, ma ci vuole continuità anche fuori casa. Non ha quindi nessun senso pensare troppo in là, perché giochiamo in un campionato molto equilibrato», ha concluso.
Libor è tornato, speriamo più forte di prima. I suoi colpi di testa e la prestanza fisica possono far tanto bene alla causa del Bari.