Calcio
Maita disfa, Cianci risolve. Il Bari è un “trenino” che riparte
La vittoria in 10 uomini nel derby con il Foggia ridà certezze alla squadra di Carrera. Ora si cerca continuità
Bari - domenica 28 febbraio 2021
12.20
Un derby per sbloccarsi, un derby per lavare via un bel po' di paure e incertezze. Il Bari manda al tappeto il Foggia al San Nicola, e innanzitutto si riabilita dopo l'inopinata sconfitta dell'andata, uno dei primi scricchiolii della gestione Auteri.
A decidere il punteggio di 1-0 è l'uomo del momento, Pietro Cianci, al terzo goal in tre presenze con la maglia biancorossa. Una punizione magica per mandare i satanelli al tappeto e portare a casa un derby che, per importanza della partita e delicatezza della classifica, vale sei punti.
Nella prima mezz'ora probabilmente si è visto anche il Bari di Carrera: il 4-2-3-1 con il recuperato Antenucci sulla linea dei trequartisti insieme a D'Ursi e Marras alle spalle di Cianci convince e diverte. Scambi veloci, azioni sulle fasce, possesso palla con un senso: nel primo quarto d'ora il Bari va al tiro tre volte con Cianci, Antenucci e Marras, difettando solo di mira e (nel caso di D'Ursi) di precisione nell'ultimo passaggio.
Poi il pasticciaccio brutto di Maita, che prima della mezz'ora si fa buttare fuori per un fallo di reazione che da uno come lui non ci si aspettava. L'ex Catanzaro più volte è stato magnificato per le sue qualità tecniche e per la capacità di prendere la squadra per mano nei momenti difficili; motivo per il quale un'ingenuità tanto grave stride come le unghie sulla lavagna. Piove sul bagnato, poi, quando il perone di Ciofani fa crac e il prezioso jolly difensivo deve lasciare il campo in barella; Romulo dal mercato degli svincolati, ora, non può essere più solo una suggestione ma deve diventare quasi un obbligo.
Qui, però, interviene l'intelligenza del tecnico: Carrera, davanti alla grande difficoltà della sua squadra in 10, capisce le intenzioni ultra conservative di Marchionni e del suo Foggia anche con l'uomo in più, e mantiene l'assetto offensivo. Nota di merito per Antenucci, a cui il mister chiede il sacrificio di abbassarsi al fianco di De Risio sulla linea dei centrocampisti per dare qualità alla circolazione di palla: una mossa vincente, come vincente è l'atteggiamento di Marras, prezioso anche in ripiegamento. Il Foggia praticamente va vicino al goal solo quando Sabbione prova, con una svirgolata maldestra, a infilare Frattali su cross di Balde da sinistra. Il portiere c'è, e bene così.
E poi c'è lui, Cianci, che finisce la partita con forse due o tre gocce di benzina nel serbatoio, al termine di una prestazione solidissima, soprattutto sulle tante palle alte a cui il Bari, giocoforza, deve fare ricorso dopo l'espulsione. La punizione mancina che decide il match è un pezzo di bravura che dimostra la completezza tecnica di un attaccante che non è solo centimetri e forza fisica, ma anche tanto altro.
La vena realizzativa al top di Cianci, la sua storia di barivecchiano innamorato del Bari, il passato biancorosso del mister e l'esultanza col "trenino" storico di memoria anni '90 sono tutti pezzi di un puzzle con cui i biancorossi di Carrera stanno provando a far nascere un rapporto di vicinanza e "priscio" con la piazza che fin qui ha fatto fatica a decollare. «Un figlio di Bari Vecchia, con la squadra in inferiorità numerica, ha fatto un gol meraviglioso contro il Foggia e ha esultato rispolverando il mitico trenino. E per noi tifosi biancorossi è stato un momento di emozione purissima», l'entusiasmo social del sindaco Antonio Decaro, in un messaggio molto "catchy" ma che intercetta lo stato d'animo di tanti baresi.
E il "trenino" pare anche la metafora perfetta per spiegare il momento della stagione del Bari. Recuperati alcuni uomini-chiave (Antenucci su tutti), la squadra sta provando a ripartire con una locomotiva magari non potentissima, ma che può crescere alla distanza in vista dell'impegno playoff. La vittoria nel derby vale un bel po' di fiducia in cascina, il -1 dal secondo posto dell'Avellino e la risposta all'impresa del Catanzaro, capace di infliggere la prima sconfitta stagionale a una Ternana che sembrava imbattibile. E ora arriva il bello: in una settimana ci saranno gli impegni contro Juve Stabia (fuori casa) e Potenza (al San Nicola) prima del viaggio a Terni, in casa della capolista. Un ottimo momento, anche sull'onda dell'entusiasmo, per trovare quella continuità che – finora – è mancata al campionato dei galletti.
A decidere il punteggio di 1-0 è l'uomo del momento, Pietro Cianci, al terzo goal in tre presenze con la maglia biancorossa. Una punizione magica per mandare i satanelli al tappeto e portare a casa un derby che, per importanza della partita e delicatezza della classifica, vale sei punti.
Nella prima mezz'ora probabilmente si è visto anche il Bari di Carrera: il 4-2-3-1 con il recuperato Antenucci sulla linea dei trequartisti insieme a D'Ursi e Marras alle spalle di Cianci convince e diverte. Scambi veloci, azioni sulle fasce, possesso palla con un senso: nel primo quarto d'ora il Bari va al tiro tre volte con Cianci, Antenucci e Marras, difettando solo di mira e (nel caso di D'Ursi) di precisione nell'ultimo passaggio.
Poi il pasticciaccio brutto di Maita, che prima della mezz'ora si fa buttare fuori per un fallo di reazione che da uno come lui non ci si aspettava. L'ex Catanzaro più volte è stato magnificato per le sue qualità tecniche e per la capacità di prendere la squadra per mano nei momenti difficili; motivo per il quale un'ingenuità tanto grave stride come le unghie sulla lavagna. Piove sul bagnato, poi, quando il perone di Ciofani fa crac e il prezioso jolly difensivo deve lasciare il campo in barella; Romulo dal mercato degli svincolati, ora, non può essere più solo una suggestione ma deve diventare quasi un obbligo.
Qui, però, interviene l'intelligenza del tecnico: Carrera, davanti alla grande difficoltà della sua squadra in 10, capisce le intenzioni ultra conservative di Marchionni e del suo Foggia anche con l'uomo in più, e mantiene l'assetto offensivo. Nota di merito per Antenucci, a cui il mister chiede il sacrificio di abbassarsi al fianco di De Risio sulla linea dei centrocampisti per dare qualità alla circolazione di palla: una mossa vincente, come vincente è l'atteggiamento di Marras, prezioso anche in ripiegamento. Il Foggia praticamente va vicino al goal solo quando Sabbione prova, con una svirgolata maldestra, a infilare Frattali su cross di Balde da sinistra. Il portiere c'è, e bene così.
E poi c'è lui, Cianci, che finisce la partita con forse due o tre gocce di benzina nel serbatoio, al termine di una prestazione solidissima, soprattutto sulle tante palle alte a cui il Bari, giocoforza, deve fare ricorso dopo l'espulsione. La punizione mancina che decide il match è un pezzo di bravura che dimostra la completezza tecnica di un attaccante che non è solo centimetri e forza fisica, ma anche tanto altro.
La vena realizzativa al top di Cianci, la sua storia di barivecchiano innamorato del Bari, il passato biancorosso del mister e l'esultanza col "trenino" storico di memoria anni '90 sono tutti pezzi di un puzzle con cui i biancorossi di Carrera stanno provando a far nascere un rapporto di vicinanza e "priscio" con la piazza che fin qui ha fatto fatica a decollare. «Un figlio di Bari Vecchia, con la squadra in inferiorità numerica, ha fatto un gol meraviglioso contro il Foggia e ha esultato rispolverando il mitico trenino. E per noi tifosi biancorossi è stato un momento di emozione purissima», l'entusiasmo social del sindaco Antonio Decaro, in un messaggio molto "catchy" ma che intercetta lo stato d'animo di tanti baresi.
E il "trenino" pare anche la metafora perfetta per spiegare il momento della stagione del Bari. Recuperati alcuni uomini-chiave (Antenucci su tutti), la squadra sta provando a ripartire con una locomotiva magari non potentissima, ma che può crescere alla distanza in vista dell'impegno playoff. La vittoria nel derby vale un bel po' di fiducia in cascina, il -1 dal secondo posto dell'Avellino e la risposta all'impresa del Catanzaro, capace di infliggere la prima sconfitta stagionale a una Ternana che sembrava imbattibile. E ora arriva il bello: in una settimana ci saranno gli impegni contro Juve Stabia (fuori casa) e Potenza (al San Nicola) prima del viaggio a Terni, in casa della capolista. Un ottimo momento, anche sull'onda dell'entusiasmo, per trovare quella continuità che – finora – è mancata al campionato dei galletti.