Calcio
Modulo e interpreti, la "X" mette il Bari davanti ai primi interrogativi della stagione
Il pareggio interno con il Teramo fa riflettere sulla rosa di Auteri. Poco il tempo per intervenire sul mercato
Bari - lunedì 5 ottobre 2020
0.57
Non è andato esattamente secondo i piani il primo impegno interno del Bari in questo campionato di serie C girone C. Il test era probante ma non impossibile: un buon Teramo ha imposto ai biancorossi il segno "X", impattando 1-1 al San Nicola contro un Bari apparso intermittente e poco continuo.
I biancorossi per due terzi di match hanno pagato cara la leggerezza iniziale in uscita dal pressing del Teramo, regalando a Bombagi la possibilità di calciare dai 25 metri e di battere un Frattali non impeccabile. Preso il goal al 2', il Bari ci ha messo un po' per riorganizzarsi, al cospetto di una squadra, quella di Paci, apparsa tipica compagine di serie C: arcigna, ben organizzata, fisica (a volte anche troppo) e cattiva quanto basta per realizzare al primo e unico tiro in porta della sua partita.
Un avversario paradigmatico del campionato e soprattutto del girone C, dove il Bari continuerà a trovare difficoltà se non sarà capace di limitare gli errori al minimo, soprattutto nelle fasi iniziali. Ai biancorossi e a mister Auteri, comunque, va riconosciuto il merito di essere riusciti a ritrovare il bandolo della matassa, fino al pareggio di Celiento su assist di Marras, ispirato dalla "furba" punizione del migliore in campo, Maita.
Insomma, il minimo sindacale per limitare i danni e volare a 4 punti in classifica, ma da riflettere c'è parecchio, per la prima volta in stagione. Innanzitutto sul modulo e sugli interpreti, come già la sfida di Francavilla aveva suggerito: il 3-4-3 base visto ieri ha aperto più di un interrogativo sulla totalità della rosa a disposizione del tecnico siciliano. Di fronte al forfait di D'Orazio, Auteri si è trovato costretto ad adattare Ciofani a sinistra per inserire Corsinelli a destra, in mancanza di un mancino naturale che potesse sostituire l'esterno titolare. Risultato? Bari praticamente assente per un tempo dalle corsie laterali, un settore "discretamente" importante in quel contesto di gioco.
Meglio è andata quando, a inizio ripresa, Auteri è passato al 4-3-3, con Celiento spostato terzino e con l'inserimento di Lollo sul centrosinistra in mediana; il centrocampista ex Carpi ha fatto vedere buona fisicità, dinamismo e un'interessante dimestichezza nella gestione del pallone, qualità di cui i biancorossi non abbondano nella zona nevralgica del campo.
Poco, inoltre, ha convinto D'Ursi (e una giornata così così ci sta, soprattutto alle prime battute della stagione); voltatosi verso la panchina Auteri ha scoperto di non avere un'alternativa vera sulle fasce in fase offensiva per cambiare passo quando le cose non vanno. L'inserimento di Candellone al fianco di Antenucci e il passaggio al 4-2-4 sono apparse mosse intelligenti (bravo il tecnico a cambiare pelle a seconda delle contingenze), ma di fatto lì davanti le scelte si limitano a quattro elementi, almeno fino a quando Simeri non sarà totalmente recuperato.
Se a queste considerazioni si aggiunge il fatto che il Bari ha approfittato solo di un errore su tre della difesa abruzzese, il gioco è fatto: ghiotte le occasioni sprecate da Antenucci nel primo tempo (bravo il portiere Lewandowski) e Marras nella ripresa (quella mezza rovesciata a due metri dalla linea, perché?), errori di "fame" sotto porta che alla lunga possono pesare tanto. Le buone indicazioni arrivate dalle sfide di coppa Italia dovevano essere contestualizzare all'ora e devono esserlo ancora di più adesso: il Trastevere era poca roba, la Spal ha imposto al Bari un ruolo da sfavorita che in campionato non reciterà (quasi) mai.
Di tempo per aggiustare quelle due o tre imperfezioni, però, non ce n'è molto: stasera suonerà il gong del mercato, e il Bari (ceduto Neglia) deve cercare ancora di piazzare Hamlili prima di poter intervenire lì dove serve. Non è da escludere che si faccia qualcosa in difesa e in attacco, e che arrivi qualche buon rincalzo anche sulle fasce, dove ci sono quattro destri (Andreoni, Ciofani, Corsinelli, Semenzato) e appena un mancino, D'Orazio per l'appunto.
Poi sarà tempo di pensare solo al campo, almeno fino a gennaio. Per il Bari subito un doppio test esterno molto spigoloso: prima Cavese, poi Viterbese Castrense diranno qualcosa in più sui biancorossi e sul loro percorso alla ricerca di una nuova, solida, identità.
I biancorossi per due terzi di match hanno pagato cara la leggerezza iniziale in uscita dal pressing del Teramo, regalando a Bombagi la possibilità di calciare dai 25 metri e di battere un Frattali non impeccabile. Preso il goal al 2', il Bari ci ha messo un po' per riorganizzarsi, al cospetto di una squadra, quella di Paci, apparsa tipica compagine di serie C: arcigna, ben organizzata, fisica (a volte anche troppo) e cattiva quanto basta per realizzare al primo e unico tiro in porta della sua partita.
Un avversario paradigmatico del campionato e soprattutto del girone C, dove il Bari continuerà a trovare difficoltà se non sarà capace di limitare gli errori al minimo, soprattutto nelle fasi iniziali. Ai biancorossi e a mister Auteri, comunque, va riconosciuto il merito di essere riusciti a ritrovare il bandolo della matassa, fino al pareggio di Celiento su assist di Marras, ispirato dalla "furba" punizione del migliore in campo, Maita.
Insomma, il minimo sindacale per limitare i danni e volare a 4 punti in classifica, ma da riflettere c'è parecchio, per la prima volta in stagione. Innanzitutto sul modulo e sugli interpreti, come già la sfida di Francavilla aveva suggerito: il 3-4-3 base visto ieri ha aperto più di un interrogativo sulla totalità della rosa a disposizione del tecnico siciliano. Di fronte al forfait di D'Orazio, Auteri si è trovato costretto ad adattare Ciofani a sinistra per inserire Corsinelli a destra, in mancanza di un mancino naturale che potesse sostituire l'esterno titolare. Risultato? Bari praticamente assente per un tempo dalle corsie laterali, un settore "discretamente" importante in quel contesto di gioco.
Meglio è andata quando, a inizio ripresa, Auteri è passato al 4-3-3, con Celiento spostato terzino e con l'inserimento di Lollo sul centrosinistra in mediana; il centrocampista ex Carpi ha fatto vedere buona fisicità, dinamismo e un'interessante dimestichezza nella gestione del pallone, qualità di cui i biancorossi non abbondano nella zona nevralgica del campo.
Poco, inoltre, ha convinto D'Ursi (e una giornata così così ci sta, soprattutto alle prime battute della stagione); voltatosi verso la panchina Auteri ha scoperto di non avere un'alternativa vera sulle fasce in fase offensiva per cambiare passo quando le cose non vanno. L'inserimento di Candellone al fianco di Antenucci e il passaggio al 4-2-4 sono apparse mosse intelligenti (bravo il tecnico a cambiare pelle a seconda delle contingenze), ma di fatto lì davanti le scelte si limitano a quattro elementi, almeno fino a quando Simeri non sarà totalmente recuperato.
Se a queste considerazioni si aggiunge il fatto che il Bari ha approfittato solo di un errore su tre della difesa abruzzese, il gioco è fatto: ghiotte le occasioni sprecate da Antenucci nel primo tempo (bravo il portiere Lewandowski) e Marras nella ripresa (quella mezza rovesciata a due metri dalla linea, perché?), errori di "fame" sotto porta che alla lunga possono pesare tanto. Le buone indicazioni arrivate dalle sfide di coppa Italia dovevano essere contestualizzare all'ora e devono esserlo ancora di più adesso: il Trastevere era poca roba, la Spal ha imposto al Bari un ruolo da sfavorita che in campionato non reciterà (quasi) mai.
Di tempo per aggiustare quelle due o tre imperfezioni, però, non ce n'è molto: stasera suonerà il gong del mercato, e il Bari (ceduto Neglia) deve cercare ancora di piazzare Hamlili prima di poter intervenire lì dove serve. Non è da escludere che si faccia qualcosa in difesa e in attacco, e che arrivi qualche buon rincalzo anche sulle fasce, dove ci sono quattro destri (Andreoni, Ciofani, Corsinelli, Semenzato) e appena un mancino, D'Orazio per l'appunto.
Poi sarà tempo di pensare solo al campo, almeno fino a gennaio. Per il Bari subito un doppio test esterno molto spigoloso: prima Cavese, poi Viterbese Castrense diranno qualcosa in più sui biancorossi e sul loro percorso alla ricerca di una nuova, solida, identità.