Calcio
Qualità, goal e convinzione: il Bari torna a fare la voce grossa
La vittoria contro un Picerno modesto comunque rilancia le ambizioni dei biancorossi per il primo posto
Bari - lunedì 17 febbraio 2020
2.10
Vincere e convincere, per scacciare via fantasmi e malumori. Questo si chiedeva al Bari, e questo il Bari ha fatto. Contro il Picerno al San Nicola non c'è stata storia: Laribi e Antenucci nella prima frazione indirizzano le cose, Scavone nel finale chiude i conti. Finisce con un 3-0 netto, eloquente e – per molti versi – incoraggiante, al di là dei 21 risultati utili consecutivi che lanciano sempre più Vivarini nel libro dei record biancorossi.
Certo, la vittoria contro il Picerno dice tutto e dice niente; questo è un fattore da considerare. La squadra di Giacomarro è venuta a Bari con l'intenzione di prenderne il meno possibile, sbagliando però tutto o quasi in un primo tempo da dimenticare. Un po' meglio nella ripresa, quando l'ingresso del trequartista Esposito ha ridato un po' di smalto ai lucani, ma ormai le cose erano irrimediabilmente compromesse.
Pur facendo la tara a un avversario modesto, però, i progressi del Bari non sfigurano. Innanzitutto, una bella conferma: l'attacco segna con regolarità, e adesso anche con qualche soluzione in più. Se Antenucci (capocannoniere del girone) ormai ha messo la quarta e non si ferma insieme a Simeri, Vivarini può accogliere nel novero dei marcatori anche Laribi, autore di uno splendido goal in avvio su punizione diretta, il primo in tutto il campionato del Bari. Alla festa si aggiunge anche Scavone, con una rete che sa un po' di liberazione per il ragazzo (condizionato dagli infortuni) e che rimpolpa il contributo – fin qui esiguo – del centrocampo in termini di goal.
Il Bari, poi, sa giocare anche bene e con qualità: la convinzione della squadra nei propri mezzi sale, soprattutto in casa. Bianco fa l'equilibratore davanti alla difesa, lasciando di fatto a Maita e Schiavone i compiti di regia; una scelta saggia da parte di Vivarini. Il tasso tecnico superiore alla media del girone C il Bari sa farlo valere, e le ultime due uscite al San Nicola sono più di un vago indizio. Lo stesso Laribi sta entrando in fretta negli schemi del mister, dimostrandosi un prezioso elemento box-to-box, con qualità sia in fase di rifinitura sia in fase di recupero e costruzione da dietro.
Promossa anche la difesa: Di Cesare rientra dall'infortunio con la solita personalità, Sabbione sbaglia nulla, Costa si propone meno ma copre di più, Ciofani è pulito in chiusura e chirurgico quando si propone (delizioso il cross per il 3-0 di Scavone).
Ora, però, è il momento di far vedere queste cose anche fuori casa, dove nel 2020 il Bari ha collezionato solo tre pareggi, sempre dovendo rimontare il risultato (ultimo a Monopoli). «Questo è il momento di accelerare», ha detto Vivarini nel post gara, fiutando l'aria rarefatta dello sprint finale nel gran premio della montagna. Il salto di qualità il Bari lo deve fare lontano dal San Nicola, dove esprimersi bene è più difficile ma non meno fondamentale, almeno per come il tecnico ha costruito il suo impianto di gioco.
La Ternana è in calo, il Monopoli regge ma è comunque a -3, la Reggina sta dimostrando di non essere ancora totalmente guarita dalla crisi di inizio anno. La distanza di 6 punti, con 12 partite da giocare, è tutt'altro che incolmabile. Il primo posto resta un obiettivo; servono un po' di fortuna e tanta convinzione per andare a prenderselo.
Certo, la vittoria contro il Picerno dice tutto e dice niente; questo è un fattore da considerare. La squadra di Giacomarro è venuta a Bari con l'intenzione di prenderne il meno possibile, sbagliando però tutto o quasi in un primo tempo da dimenticare. Un po' meglio nella ripresa, quando l'ingresso del trequartista Esposito ha ridato un po' di smalto ai lucani, ma ormai le cose erano irrimediabilmente compromesse.
Pur facendo la tara a un avversario modesto, però, i progressi del Bari non sfigurano. Innanzitutto, una bella conferma: l'attacco segna con regolarità, e adesso anche con qualche soluzione in più. Se Antenucci (capocannoniere del girone) ormai ha messo la quarta e non si ferma insieme a Simeri, Vivarini può accogliere nel novero dei marcatori anche Laribi, autore di uno splendido goal in avvio su punizione diretta, il primo in tutto il campionato del Bari. Alla festa si aggiunge anche Scavone, con una rete che sa un po' di liberazione per il ragazzo (condizionato dagli infortuni) e che rimpolpa il contributo – fin qui esiguo – del centrocampo in termini di goal.
Il Bari, poi, sa giocare anche bene e con qualità: la convinzione della squadra nei propri mezzi sale, soprattutto in casa. Bianco fa l'equilibratore davanti alla difesa, lasciando di fatto a Maita e Schiavone i compiti di regia; una scelta saggia da parte di Vivarini. Il tasso tecnico superiore alla media del girone C il Bari sa farlo valere, e le ultime due uscite al San Nicola sono più di un vago indizio. Lo stesso Laribi sta entrando in fretta negli schemi del mister, dimostrandosi un prezioso elemento box-to-box, con qualità sia in fase di rifinitura sia in fase di recupero e costruzione da dietro.
Promossa anche la difesa: Di Cesare rientra dall'infortunio con la solita personalità, Sabbione sbaglia nulla, Costa si propone meno ma copre di più, Ciofani è pulito in chiusura e chirurgico quando si propone (delizioso il cross per il 3-0 di Scavone).
Ora, però, è il momento di far vedere queste cose anche fuori casa, dove nel 2020 il Bari ha collezionato solo tre pareggi, sempre dovendo rimontare il risultato (ultimo a Monopoli). «Questo è il momento di accelerare», ha detto Vivarini nel post gara, fiutando l'aria rarefatta dello sprint finale nel gran premio della montagna. Il salto di qualità il Bari lo deve fare lontano dal San Nicola, dove esprimersi bene è più difficile ma non meno fondamentale, almeno per come il tecnico ha costruito il suo impianto di gioco.
La Ternana è in calo, il Monopoli regge ma è comunque a -3, la Reggina sta dimostrando di non essere ancora totalmente guarita dalla crisi di inizio anno. La distanza di 6 punti, con 12 partite da giocare, è tutt'altro che incolmabile. Il primo posto resta un obiettivo; servono un po' di fortuna e tanta convinzione per andare a prenderselo.