Calcio
Serenità, equilibrio e qualità: il Bari torna a correre. Ora il mese della verità
La vittoria sul Latina conferma i biancorossi nelle individualità e nell’idea di gioco. Ma si può ancora migliorare tanto
Bari - domenica 28 novembre 2021
11.26
Vittoria doveva essere, e vittoria è stata. Larga, e in gran parte convincente, come si addice alla prima che in casa ospita una compagine dei bassifondi della classifica. Il 3-1 con cui il Bari regola il Latina al San Nicola regala ai biancorossi il terzo successo di fila in campionato, che rinsalda il primo posto e mette sulle spalle di Palermo e Turris un bel carico di pressione.
Benissimo, si dirà. Sì, vero. Il Bari è tornato sui livelli di inizio campionato, e questa è una bella notizia, in vista del dicembre terribile che aspetta Mignani e i suoi. I biancorossi riprendono la loro corsa, e lo fanno anche strappando - per larghi tratti - sorrisi e applausi. Ma qualcosa va rivista, e di materiale su cui lavorare ce n'è. Partendo dalle note positive, va sottolineato un fatto: per la prima volta Mignani conferma la formazione della settimana precedente. Che il tecnico ligure abbia trovato la sua formazione ideale? Per fare una prova servono almeno tre indizi, però qualcosa il tecnico la sta lasciando intendere.
Innanzitutto, il tridente d'attacco: nel goal del vantaggio c'è la genialità di Botta nell'intuire la traccia centrale per Paponi, bravo a occupare l'area ma anche a svariare per il cross centrale dalle parti di Antenucci, intelligente a credere nell'errore del portiere e a mettere dentro il più facile dei tap-in. L'ingresso fra i titolari di Paponi, rimasto forse un po' troppo ai margini della squadra, cambia tutto: la coppia con Antenucci funziona, i due si completano bene e con Botta il cerchio si completa e si chiude. "El mago" argentino entra da protagonista in tutte le tre azioni da goal, ma si spende anche in copertura per dare una mano al centrocampo.
Il Bari va a folate, facendo leva sulla qualità dei suoi singoli. Ma qualcosa in difesa si paga: i contropiede sono un nervo scoperto, e a inizio ripresa il mancino di Di Livio ricorda a Mignani e ai suoi che in fase di copertura c'è ancora da migliorare. Ma, c'è un ma… Passano 6' e il Bari, con tenacia e caparbietà, ripassa avanti: Botta inventa, Poponi di testa fa quello che sa fare meglio, cioè i goal da centravanti vero. Nel finale, Marras entra e chiude i conti mettendo la museruola a un Latina ben messo in campo con il 3-5-2 di Di Donato, attento ma mai rinunciatario. Sul 2-1 è Frattali a salvare la baracca con una super parata per dire no a Carissoni.
È la qualità dei singoli a fare la differenza. Ed è la stessa qualità dei singoli a dare l'identità di gioco ai galletti: un canto corale, impreziosito dagli acuti dei tanti tenori che - finalmente - insieme tessono una linea melodica difficilmente decifrabile dalle difese avversarie. E, come tiene sempre a rimarcare il tecnico, anche chi entra dalla panchina non stecca. Marras si sta reinventando in questo ruolo di seconda punta, e finora lo sta facendo bene.
La serenità e l'equilibrio: i due concetti chiave attorno a cui ruotano i discorsi di Mignani. Bravo il tecnico a comunicare alla squadra la tranquillità sufficiente a ricominciare con ordine dopo il pareggio subito a freddo, e a rimettere il naso avanti con la consapevolezza dei suoi tanti mezzi. E poi c'è l'equilibrio: il campionato non è vinto oggi e non lo sarà neanche fra una settimana, due settimane, un mese. Una partita alla volta, un mattoncino alla volta; le case sì costruiscono così.
È lo spirito giusto per affrontare un dicembre carico di scontri diretti e di partite ad alta tensione. Sarà il test decisivo per saggiare le reali ambizioni di questo Bari? Sì, una prova di maturità che il popolo biancorosso attende dopo un paio di tentativi di fuga malamente abortiti; la curiosità è tanta per capire qual è la verità di questa squadra, quali sono le sue reali potenzialità e quanto ci sia ancora di inespresso. Serenità, equilibrio e qualità: gli ingredienti di Mignani per guardare lontano e sognare in grande.
Benissimo, si dirà. Sì, vero. Il Bari è tornato sui livelli di inizio campionato, e questa è una bella notizia, in vista del dicembre terribile che aspetta Mignani e i suoi. I biancorossi riprendono la loro corsa, e lo fanno anche strappando - per larghi tratti - sorrisi e applausi. Ma qualcosa va rivista, e di materiale su cui lavorare ce n'è. Partendo dalle note positive, va sottolineato un fatto: per la prima volta Mignani conferma la formazione della settimana precedente. Che il tecnico ligure abbia trovato la sua formazione ideale? Per fare una prova servono almeno tre indizi, però qualcosa il tecnico la sta lasciando intendere.
Innanzitutto, il tridente d'attacco: nel goal del vantaggio c'è la genialità di Botta nell'intuire la traccia centrale per Paponi, bravo a occupare l'area ma anche a svariare per il cross centrale dalle parti di Antenucci, intelligente a credere nell'errore del portiere e a mettere dentro il più facile dei tap-in. L'ingresso fra i titolari di Paponi, rimasto forse un po' troppo ai margini della squadra, cambia tutto: la coppia con Antenucci funziona, i due si completano bene e con Botta il cerchio si completa e si chiude. "El mago" argentino entra da protagonista in tutte le tre azioni da goal, ma si spende anche in copertura per dare una mano al centrocampo.
Il Bari va a folate, facendo leva sulla qualità dei suoi singoli. Ma qualcosa in difesa si paga: i contropiede sono un nervo scoperto, e a inizio ripresa il mancino di Di Livio ricorda a Mignani e ai suoi che in fase di copertura c'è ancora da migliorare. Ma, c'è un ma… Passano 6' e il Bari, con tenacia e caparbietà, ripassa avanti: Botta inventa, Poponi di testa fa quello che sa fare meglio, cioè i goal da centravanti vero. Nel finale, Marras entra e chiude i conti mettendo la museruola a un Latina ben messo in campo con il 3-5-2 di Di Donato, attento ma mai rinunciatario. Sul 2-1 è Frattali a salvare la baracca con una super parata per dire no a Carissoni.
È la qualità dei singoli a fare la differenza. Ed è la stessa qualità dei singoli a dare l'identità di gioco ai galletti: un canto corale, impreziosito dagli acuti dei tanti tenori che - finalmente - insieme tessono una linea melodica difficilmente decifrabile dalle difese avversarie. E, come tiene sempre a rimarcare il tecnico, anche chi entra dalla panchina non stecca. Marras si sta reinventando in questo ruolo di seconda punta, e finora lo sta facendo bene.
La serenità e l'equilibrio: i due concetti chiave attorno a cui ruotano i discorsi di Mignani. Bravo il tecnico a comunicare alla squadra la tranquillità sufficiente a ricominciare con ordine dopo il pareggio subito a freddo, e a rimettere il naso avanti con la consapevolezza dei suoi tanti mezzi. E poi c'è l'equilibrio: il campionato non è vinto oggi e non lo sarà neanche fra una settimana, due settimane, un mese. Una partita alla volta, un mattoncino alla volta; le case sì costruiscono così.
È lo spirito giusto per affrontare un dicembre carico di scontri diretti e di partite ad alta tensione. Sarà il test decisivo per saggiare le reali ambizioni di questo Bari? Sì, una prova di maturità che il popolo biancorosso attende dopo un paio di tentativi di fuga malamente abortiti; la curiosità è tanta per capire qual è la verità di questa squadra, quali sono le sue reali potenzialità e quanto ci sia ancora di inespresso. Serenità, equilibrio e qualità: gli ingredienti di Mignani per guardare lontano e sognare in grande.