luigi de laurentiis
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Calcio

SSC Bari, De Laurentiis: «Cornacchini e Scala, grande lavoro. C'è curiosità intorno alla squadra»

Il presidente: «Voglio raccontare la nostra realtà senza censura. Merchandising? Partiamo a Natale». Neglia: «Goal? Gioia a metà»

Prende sempre più forma concreta la nuova SSC Bari guidata dalla famiglia De Laurentiis. Sul campo la squadra naviga speditamente in cima alla classifica, al netto di qualche incidente di percorso, e anche gli aspetti collaterali prendono piede a gran ritmo. Ieri la presentazione dell'accordo con il gruppo Telebari, per ufficializzare Radio Bari come emittente ufficiale della squadra biancorossa.

«Stiamo cercando di raccontare, anche attraverso i nostri canali di comunicazione, l'anima e lo spirito dei nostri calciatori - ha detto il presidente Luigi De Laurentiis presentando la partnership triennale. Abbiamo tanti giovanissimi che hanno voglia di raccontare l'emozione di segnare un gol col Bari davanti a 10mila persone. Raccontare i sentimenti, le emozioni, le sensazioni di questi nuovi giocatori del Bari è di grande interesse. Sono elementi importanti e a volte si tralasciano. Vogliamo far respirare e vivere ai tifosi la quotidianità, la professionalità, lo spirito di competizione. Vorrei costruire un percorso con personalità, la radio ufficiale del Bari deve essere entertainment puro e sano. Non sarà facile, ma vorremmo creare qualcosa che non leda l'immagine della società e che sia credibile. Mi metto in discussione, nell'ottica di una comunicazione nuova, diversa. Quando HBO racconta le serie delle squadre di NBA o NFL, o Amazon col Manchester City, non c'è censura. Ci sono telecamere accese h24, vanno al montaggio il general manager e il direttore sportivo, e vanno a controllare piccoli dettagli tecnici. C'è un leggero filtro. Per la fidelizzazione è importante mettere a nudo più possibile anche le criticità interne, nei limiti di ciò che può ledere l'azienda. Servirà equilibrio per avere credibilità. Inizieremo con un approccio tradizionale, costruendo in maniera intelligente un laboratorio d'idee e lanciando contenuti in maniera diversa. Per me è entusiasmante».

Avvio di esperienza alla guida del club biancorosso molto positivo, stando alle sensazioni raccontate dal numero uno della società, che elogia gli interpreti sul campo e dietro la scrivania: «Mi sento un uomo molto ben consigliato, che viene da 15 anni di gestione calcistica ad alti livelli. Il Bari ha beneficiato della messa in opera di una squadra costruita da chi ha esperienza di tanti anni di calcio e conosce bene la materia, abbiamo avuto un'assistenza di prima classe. La rosa, per il poco tempo che ha avuto per conoscersi, sta ottenendo ottimi risultati. Cornacchini e Scala stanno facendo un grande lavoro di dettaglio. Scala ogni giorno mi racconta il day by day, dal gruppo alla gestione psicologica. C'è un'attenta gestione. Seguire in prima persona i progetti è un insegnamento che arriva dalla mia famiglia. Il Bari è stato messo in piedi da persone che hanno quest'attitudine, è tutto gestito nel minimo dettaglio».

Sette vittorie e tre pareggi: questo il ruolino di marcia del Bari nelle prime dieci giornate di Serie D. Naturale soddisfazione filtra dai vertici societari: «Ogni partita è come se fosse la prima - continua DeLa. Abbiamo visto tanti assetti diversi, ogni partita deve essere considerata, capita e compresa. Questo gruppo composto da giovani e adulti deve impegnarsi negli equilibri di comprensione della gara. Non tutte le partite sono facile da decifrare. Il campionato è lungo e dobbiamo innanzitutto arrivare primi in D. Siamo concentrati su quello . Però studiamo già le altre leghe per ciò che dovrà essere il futuro. Stiamo costruendo l'azienda, stiamo parlando con delle risorse umane per la costruzione futura della società che ora è nella minima conduzione. Lo slogan è vincere quest'anno e il prossimo. Ma il mio pensiero è alla prossima gara. Pareggi? Fino a quando non ci sarà una sconfitta non danno fastidio. Siamo ambiziosi e competitivi. La D È entusiasmante, è una corsa, una competizione, ieri controllavo il cellulare per vedere i risultati di D. Sia io, sia mio padre siamo molto competitivi, ci piace».

Piedi per terra, sì, ma è difficile tenere sotto controllo i naturali entusiasmi di una piazza che pian piano sta vedendo rinascere il calcio a Bari dopo l'onta del fallimento. «C'è curiosità sul Bari? Grande. Bari è una grandissima città con un grande bacino di utenza. La gente conosce il valore della squadra e poi è ancora più interessata a questa startup, con la squadra allestita in quindici giorni. La gente si stupisce del fatto che in pochissimo tempo abbiamo raggiunto quota ottomila abbonati, allestito l'hospitality, costruito una squadra che preparata in due settimane è prima nel girone. La gente è intrigata da questo percorso partito in maniera folle».

Altro aspetto particolarmente caro ai tifosi è il merchandising. In tanti, infatti, smaniano per avere un gadget ufficiale della squadra biancorossa che ricordi di questa prima stagione della SSC Bari: «Stiamo lavorando con Kappa - racconta il presidente in conclusione. Anche loro hanno operato in fretta con una fornitura di emergenza: abbiamo usato le stesse maglie per le prime partite, che poi andavamo a lavare, era difficile proprio logisticamente. Partendo in pochi giorni era difficile anche questo aspetto. Ad ogni modo, contiamo di partire per Natale».

Ieri ha parlato anche l'ala biancorossa Samuele Neglia, autore del goal del momentaneo vantaggio a Castrovillari, prima del pareggio dei padroni di casa per il definitivo 1-1. «Sono riuscito a sfatare il tabù personale che mi vedeva ancora a secco in trasferta. Sono contento. È una gioia a metà perché il gol non ha portato i tre punti. Ma andiamo avanti. Classifica? Siamo stati fortunati con il pareggio della Nocerina, abbiamo mantenuto lo stesso distacco. Ma adesso è tutto relativo, siamo in una fase di campionato prematura. Dedica per il gol? Sì, a una persona che è mancata due giorni prima della partita».

La sfida di Castrovillari, ha lasciato scorie, alla luce di un Bari che è apparso non brillante come al solito: «L'approccio non è stato sbagliato, se avessimo vinto saremmo qui a parlare di altro. Quando vai in campi difficili, non si può vedere il Bari casalingo. Bisogna essere bravi ad adattarci. Facciamo il mea culpa per ieri, non farlo sarebbe sbagliato. Se avessimo sbagliato meno ieri avremmo vinto, ma siamo umani e possiamo sbagliare. Calo fisico nella ripresa? Stiamo bene fisicamente, non credo sia così. Chi gioca contro di noi ha una motivazione maggiore». E sui terreni malmessi lontano dal San Nicola aggiunge: «Incidono. Non deve essere un alibi, ma è normale che una squadra come il Bari che ha qualità se ha possibilità di esprimersi in un campo bello e spazioso fa un calcio diverso, godibile. Dobbiamo adattarci alle circostanze e migliorare quest'aspetto».

Per lui mercoledì il ritorno dal 1' dopo qualche panchina consecutiva: «La panchina non piace a nessuno - rivela l'11 biancorosso. Facciamo parte di un gruppo importante, con valori umani e professionali. C'è sana concorrenza. Vediamo il lato positivo: ognuno di noi può dare un apporto alla causa del Bari. Il modulo? Sono cose che deve valutare il mister, non metto bocca. È molto meglio quando c'è abbondanza nelle scelte, rispetto a quando non sai chi mettere. Più riusciamo a dare per questa causa e più ne beneficiamo tutti. Ruolo? A me piace giocare sull'esterno, ma mi piace anche svariare su tutto il fronte offensivo. Mi adatto, sia a destra, sia a sinistra. Non disdegno le posizioni di attacco, dove sono messo cerco di dare il massimo. Ieri siamo partiti col 4-4-2, poi abbiamo modificato nel corso della gara. Siamo bravi ad adattarci anche in corsa in modo rapido. Modulo preferito? Io preferisco giocare, vincere e fare bene, posso giocare anche con dieci difensori, l'importante è vincere».

Domenica si ritorna in campo: al San Nicola arriva la Palmese, altra squadra imbattuta del Girone I, a chiudere un trittico di impegni concentrati in otto giorni. «Tutti abbiamo affrontato settimane così con partite ravvicinate - continua Neglia. È importante proiettarsi mentalmente alla sfida successiva. Castrovillari è già archiviata; recuperiamo e pensiamo alla Palmese. Le squadre che andiamo ad affrontare sono relative. Domenica scorsa il Città di Messina poteva essere inferiore a noi a livello di numeri, ma si sa che chi gioca contro il Bari mette qualcosa in più. Domenica ci aspettiamo una partita difficile, non c'è nulla di scontato. Troveremo delle difficoltà e dovremo essere bravi a superarle».

Per lui già 4 goal in campionato; bottino molto importante per uno che non gioca prima punta e che non sempre è partito titolare. «Sono soddisfatto, io difficilmente godo sulle cose positive perché penso a volerne ottenere delle altre. Stiamo facendo un ottimo percorso e dobbiamo continuare su questa linea. Dobbiamo capire ed apprendere dagli errori. Siamo soddisfatti».

Una considerazione anche sul divieto di trasferta per i tifosi del Bari, che mercoledì non hanno potuto seguire la squadra sul Pollino: «L'apporto dei tifosi è importante, senza ombra di dubbio. Ma dobbiamo abituarci a questo, ed essere bravi a esaltarci in casa in un ambiente spettacolare che nulla attiene alla D o alla Lega Pro. Dobbiamo trovare le motivazioni anche senza tifo per fare qualcosa».

Neglia è fra i pochi calciatori a portare parallelamente avanti anche gli studi universitari: «Sto studiando psicologia dinamica, se supero questo me ne mancano quattro», conclude.


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