Calcio
SSC Bari, De Laurentiis: «Giusto giocarsi la serie B sul campo»
Il presidente: «Molti club sono d'accordo con noi sulla disputa dei playoff. In assemblea una votazione ridicola»
Bari - venerdì 15 maggio 2020
19.00
««Sulla promozione in B dobbiamo essere fiduciosi nel riprendere il campionato, o andare ai play-off. Abbiamo detto sin da subito che vogliamo giocarci sul campo quello che potremmo meritare. Non siamo soli a puntare la B ed è giusto che ce la su giochi sul campo». Lo ha detto il presidente della SSC Bari, Luigi De Laurentis, intervenendo questo pomeriggio al Tb Sport via Skype.
«È ovvio che nessuno vuole mettere a rischio la salute di tesserati, dirigenti, collaboratori e tifosi - le parole di De Laurentiis riportate dal sito ufficiale della SSC Bari. Quando ci saranno le condizioni per poter tornare in campo, sarà giusto farlo. Sul criterio del merito sportivo non ho amato il modo in cui ci è stato rappresentato. Le società non hanno capito il calcolo. È apparso arabo e questo mi fa pensare che la volontà era di sospendere il campionato, senza lasciare altre opzioni a quelle società che hanno investito molto, portando anche visibilità a una serie minore».
In attesa della decisione del Consiglio Figc, il numero uno del club biancorosso è tornato sull'assemblea di Lega pro: «Sulla votazione 16 squadre hanno votato i play-off. Le altre si sono astenute. Come mai chi potrebbe giocare i play-off non li vuole giocare? È stata una votazione ridicola sotto tutti i punti di vista. Sono tante le società che la pensano come noi: Padova, Ternana, Triestina, Potenza, Monopoli. Se la maggior parte delle società vuole la sospensione, vuol dire che questo è un campionato che non sta in piedi. Si è spostato il tema sulle vite, ma la realtà è che si tratta di un discorso economico e questo campionato di professionistico ha poco. Confido nel Consiglio Federale: dall'inizio della pandemia la linea è stata quella di far ripartire il calcio perché sono persone concrete».
Sulla prospettiva di rimanere in terza serie De Laurentiis aggiunge: «Se il Bari dovesse restare in C un altro anno ci saranno delle perdite importanti, ma questo non condizionerebbe il nostro progetto. Ci sarebbe delusione è ovvio, ma energia e forza rimarrebbero immutate; continueremmo a costruire il progetto con il sostegno dei tifosi. Questo è un momento difficile ed è il momento delle scelte importanti: la riforma della serie B a due gironi l'ho appoggiata dall'inizio. Sarebbe un'ottima scelta per far convergere tutte le grandi città in una Lega di B ancora più importante, relegando la C al semi-professionismo».
«È ovvio che nessuno vuole mettere a rischio la salute di tesserati, dirigenti, collaboratori e tifosi - le parole di De Laurentiis riportate dal sito ufficiale della SSC Bari. Quando ci saranno le condizioni per poter tornare in campo, sarà giusto farlo. Sul criterio del merito sportivo non ho amato il modo in cui ci è stato rappresentato. Le società non hanno capito il calcolo. È apparso arabo e questo mi fa pensare che la volontà era di sospendere il campionato, senza lasciare altre opzioni a quelle società che hanno investito molto, portando anche visibilità a una serie minore».
In attesa della decisione del Consiglio Figc, il numero uno del club biancorosso è tornato sull'assemblea di Lega pro: «Sulla votazione 16 squadre hanno votato i play-off. Le altre si sono astenute. Come mai chi potrebbe giocare i play-off non li vuole giocare? È stata una votazione ridicola sotto tutti i punti di vista. Sono tante le società che la pensano come noi: Padova, Ternana, Triestina, Potenza, Monopoli. Se la maggior parte delle società vuole la sospensione, vuol dire che questo è un campionato che non sta in piedi. Si è spostato il tema sulle vite, ma la realtà è che si tratta di un discorso economico e questo campionato di professionistico ha poco. Confido nel Consiglio Federale: dall'inizio della pandemia la linea è stata quella di far ripartire il calcio perché sono persone concrete».
Sulla prospettiva di rimanere in terza serie De Laurentiis aggiunge: «Se il Bari dovesse restare in C un altro anno ci saranno delle perdite importanti, ma questo non condizionerebbe il nostro progetto. Ci sarebbe delusione è ovvio, ma energia e forza rimarrebbero immutate; continueremmo a costruire il progetto con il sostegno dei tifosi. Questo è un momento difficile ed è il momento delle scelte importanti: la riforma della serie B a due gironi l'ho appoggiata dall'inizio. Sarebbe un'ottima scelta per far convergere tutte le grandi città in una Lega di B ancora più importante, relegando la C al semi-professionismo».