Calcio
SSC Bari, ecco Laribi: «Piazza non di serie C. La 10? Ho chiesto il permesso a Brienza»
Si presenta il centrocampista arrivato a gennaio: «Passare la palla è la mia qualità migliore. Sogno il San Nicola pieno»
Bari - giovedì 30 gennaio 2020
15.12
«La C l'ho fatta solo dopo essere uscito dalla Primavera. Ne ho parlato con la mia famiglia prima di venire qui; non è stato semplice ma questa città non è da C. Il campionato è quello, ma non lo è questa piazza. Mi ricordo quel Bari-Latina da avversario; il mio sogno è rivedere lo stadio così pieno. Dipende da noi». Usa queste parole Karim Laribi per presentare la sua scelta di venire a Bari per giocare con la maglia biancorossa.
Il duttile centrocampista, arrivato a gennaio dall'Empoli via Verona, spiega le sue caratteristiche e le ambizioni del Bari: «Io sono al servizio di tutta la squadra, passare la palla è quello che so fare meglio. Questo è un campionato tosto, nel girone C ci sono squadre che potrebbero stare benissimo in B. Mancano tante partite, tutto è possibile. Pensiamo a noi e cerchiamo di macinare più punti possibili; se gli altri saranno più bravi gli faremo i complimenti. Sentivo spesso Schiavone, siamo in ottimi rapporti. Mi fa piacere essermi ritrovato in squadra con lui. Non ho problemi a giocare da mezzala, da esterno o da seconda punta. Sono fortunato a saper ricoprire più ruoli».
Sulle sue spalle c'è la maglia numero 10, che nella storia del Bari rappresenta moltissimo: «Il numero 10 l'hanno avuto tanti calciatori importanti, Brienza è sempre stato il mio idolo come Baggio - confessa Laribi. Ho chiesto il permesso a Ciccio prima di prenderlo. Futuro? Non ci penso, quello che verrà lo prenderò. Bisogna mettersi in discussione ogni anno; basta una stagione sbagliata per non trovare il tuo posto. La formula del prestito è venuta fuori col Verona; col direttore ho una parola».
Subito due partite da titolare per Laribi, che si è visto contro Sicula Leonzio e Reggina: «A livello collettivo con la Sicula abbiamo fatto meglio; con la Reggina non siamo stati bravi negli ultimi 30 metri - l'analisi del centrocampista biancorosso. È stata una partita tosta, contro una squadra che gioca sulle seconde palle e sulle sponde di Denis. Non sono queste le nostre caratteristiche; contro la Sicula si sono viste le nostre qualità nel palleggio».
Primi sei mesi di stagione molto difficili per Laribi, che dopo non aver trovato spazio a Empoli in serie B cerca riscatto a Bari: «A Empoli non so cosa non abbia funzionato - continua. Ci sono annate che vanno così. L'Empoli ha un'ottima squadra e può lottare per obiettivi importanti. Ho fatto molti goal al Bari, cercherò di sdebitarmi. La nostra squadra ha un gran carattere; riacciuffarla come abbiamo fatto a Reggio non è facile. Arriverò tra poco al 100 percento della forma. Non giocavo da un po'; ritrovare il campo e il pre-partita è sempre una cosa bella. Credo di star bene, non ho avuto dolori dopo la partita; cercherò di dare continuità e alzare il livello delle mie prestazioni».
Benché ancora nel pieno della carriera (classe 1991), Laribi dai più giovani è considerato un senatore per la sua personalità: «Sono "rompipalle" con i ragazzi. Voglio che crescano nel modo giusto; credo che se hai un rapporto giusto con loro possano dare il meglio anche solo per pochi minuti. È successo così a me quando ero giovane».
In conclusione, un messaggio per i tifosi: «Io rispetto molto tutti, ho molti amici che frequentano la curva a Milano e so come pensano i tifosi. Mi sono sempre comportato in maniera equilibrata; va sempre rispettato chi chiede impegno e maglia sudata. Da me lo avranno sempre», conclude Laribi.
Il duttile centrocampista, arrivato a gennaio dall'Empoli via Verona, spiega le sue caratteristiche e le ambizioni del Bari: «Io sono al servizio di tutta la squadra, passare la palla è quello che so fare meglio. Questo è un campionato tosto, nel girone C ci sono squadre che potrebbero stare benissimo in B. Mancano tante partite, tutto è possibile. Pensiamo a noi e cerchiamo di macinare più punti possibili; se gli altri saranno più bravi gli faremo i complimenti. Sentivo spesso Schiavone, siamo in ottimi rapporti. Mi fa piacere essermi ritrovato in squadra con lui. Non ho problemi a giocare da mezzala, da esterno o da seconda punta. Sono fortunato a saper ricoprire più ruoli».
Sulle sue spalle c'è la maglia numero 10, che nella storia del Bari rappresenta moltissimo: «Il numero 10 l'hanno avuto tanti calciatori importanti, Brienza è sempre stato il mio idolo come Baggio - confessa Laribi. Ho chiesto il permesso a Ciccio prima di prenderlo. Futuro? Non ci penso, quello che verrà lo prenderò. Bisogna mettersi in discussione ogni anno; basta una stagione sbagliata per non trovare il tuo posto. La formula del prestito è venuta fuori col Verona; col direttore ho una parola».
Subito due partite da titolare per Laribi, che si è visto contro Sicula Leonzio e Reggina: «A livello collettivo con la Sicula abbiamo fatto meglio; con la Reggina non siamo stati bravi negli ultimi 30 metri - l'analisi del centrocampista biancorosso. È stata una partita tosta, contro una squadra che gioca sulle seconde palle e sulle sponde di Denis. Non sono queste le nostre caratteristiche; contro la Sicula si sono viste le nostre qualità nel palleggio».
Primi sei mesi di stagione molto difficili per Laribi, che dopo non aver trovato spazio a Empoli in serie B cerca riscatto a Bari: «A Empoli non so cosa non abbia funzionato - continua. Ci sono annate che vanno così. L'Empoli ha un'ottima squadra e può lottare per obiettivi importanti. Ho fatto molti goal al Bari, cercherò di sdebitarmi. La nostra squadra ha un gran carattere; riacciuffarla come abbiamo fatto a Reggio non è facile. Arriverò tra poco al 100 percento della forma. Non giocavo da un po'; ritrovare il campo e il pre-partita è sempre una cosa bella. Credo di star bene, non ho avuto dolori dopo la partita; cercherò di dare continuità e alzare il livello delle mie prestazioni».
Benché ancora nel pieno della carriera (classe 1991), Laribi dai più giovani è considerato un senatore per la sua personalità: «Sono "rompipalle" con i ragazzi. Voglio che crescano nel modo giusto; credo che se hai un rapporto giusto con loro possano dare il meglio anche solo per pochi minuti. È successo così a me quando ero giovane».
In conclusione, un messaggio per i tifosi: «Io rispetto molto tutti, ho molti amici che frequentano la curva a Milano e so come pensano i tifosi. Mi sono sempre comportato in maniera equilibrata; va sempre rispettato chi chiede impegno e maglia sudata. Da me lo avranno sempre», conclude Laribi.