luigi de laurentiis
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Calcio

SSC Bari, gli auguri di De Laurentiis: «Sotto l'albero voglio sei punti. Bilancio positivo, non ci accontentiamo»

Il presidente incontra la stampa prima di Natale: «Avevamo in cantiere il progetto del museo, a cui tengo molto. In questa prima parte ci è mancato un po' di sano "culo"»

«Abbiamo due partite importantissime prima della sosta, come lo sono state tutte. Ancora di più lo sono quando si possono accorciare le distanze. Sotto l'albero voglio sei bei punti, incartati con una coccarda biancorossa». Questo l'augurio che Luigi De Laurentiis, presidente della SSC Bari, fa a sé e ai tifosi biancorossi. Oggi pomeriggio il numero uno del club ha incontrato la stampa per i consueti auguri di Natale, quest'anno però in video conferenza vista l'emergenza Covid.

«Vorrei che la squadra avesse serenità, è importante per questo gruppo di lavoratori e faticatori - ha detto DeLa. Bisogna non perdere mai di vista l'obiettivo; mi auguro che la pausa possa aiutare a ritrovare energia per il nuovo anno. Qui si deve lavorare duro, i premi vanno guadagnati con tante partite. La squadra deve mordere l'erba, bisogna scendere con il coltello fra i denti. Si deve vincere e non essere nemmeno un minimo contenti. Testa bassa e arrivare davanti alla fine di questo campionato. In tanti hanno riempito lo stadio in D e in C; quest'anno forse ci sarebbe stato un seguito ancora maggiore. Con i risultati sportivi si accenderebbe ancora di più il fuoco della passione».

Lo sguardo del presidente è fisso sul presente, che si chiama Avellino e Palermo, ma DeLa è pronto a rassicurare anche sul futuro: «Questo gruppo sta pensando al futuro, anche se Avellino e Palermo sono i nostri pensieri giornalieri. Siamo settati per non sbagliare nulla: siamo concentrati anche sul mercato, ma con il mister oggi parliamo solo delle prossime due sfide. Avellino e Palermo sono due prove importanti per noi, questi sei punti sono fondamentali. Il campionato è lungo non bisogna perdere le distanze. La media punti della Ternana è folle anche in Europa, è in un momento d'oro. Bisogna vedere se riusciranno a tenere; non amo gli alibi, conteranno i fatti sul campo. Siamo a 30 punti dopo aver iniziato con un nuovo mister e nuovi giocatori, soprattutto dopo un avvio con partite ogni tre giorni. Molti hanno intrapreso una preparazione in ritardo; il bilancio non è negativo, ma per ambizione non ci accontentiamo. Quei due punti in più sarebbero stati importanti. Mi rode abbastanza, come rode a tutto il gruppo. Un po' di sano "culo" un po' aiuta, ce ne voleva un po' di più in questa prima parte di campionato».

Dopo il pareggio interno con la Vibonese cosa è cambiato? «Dopo l'ultima partita si è creata più apprensione per un gruppo di lavoro concentrato ogni giorno - ha proseguito De Laurentiis. Il girone C è molto impegnativo, ci sono squadre preparate come la nostra. A settembre abbiamo iniziato con un gruppo specifico, abbiamo lavorato tanto. Ora l'importante è restare lucidi. Venendo da un anno di C, dalle difficoltà del Covid e dalla delusione della sconfitta in finale siamo molto più attenti a ogni micro errore. Ci siamo confrontati tanto, c'è stato dialogo col mister; questo aiuta ad abbattere le barriere, parlarsi più spesso non può che aiutare stima e concentrazione. La voglia di vincere c'è, questo lo riconosco. La squadra è determinata; non bisogna perdere la concentrazione».

Il Covid, poi, ha paralizzato alcuni progetti importanti che erano in cantiere, ma anche rinsaldato l'affetto di molti tifosi per la squadra: «Tengo tanto al progetto del museo, per portare i tifosi a vivere la gioia della storia di questa squadra. A oggi è tutto fermo. Avevamo fuochi d'artificio in programma anche per la campagna abbonamenti - rivela Ldl. Ringrazio i tifosi che ci hanno sostenuto rinunciando al rimborso, sono contento che i regali abbiano suscitato reazioni positive. Le pressioni della città si sentono, ma continuano a motivarci. Siamo sicuri del lavoro e dell'impegno che ci stiamo mettendo. Passa il tempo e sono ancora più affezionato alla squadra e ai tifosi; noi ci crediamo, ci mettiamo la faccia e il nome. Questa città ha tante ferite calcistiche, per questo siamo dedicati a ricostruire le macerie. Stiamo scavando e cercando di rinascere; è normale che ci siano preoccupazioni e mugugni, vuol dire che ci teniamo. Ogni partita che vedo nel silenzio è un reminder continuo di questo periodo triste. Ci sentiamo veramente soli, ma è come se sentissimo le voci dei tifosi. Sentiamo la responsabilità».

Il 2020 anno da dimenticare? Per De Laurentiis no. Il Bari non ha centrato l'obiettivo della promozione, ma sono stati messi importanti passi nel percorso di crescita della società: «Dopo il lockdown è stato difficilissimo, molte squadre sono cadute mentre il Bari è arrivato in finale, è stato un bel risultato e una bella reazione - analizza il presidente biancorosso. Ora spero che questo gruppo arrivi fino in fondo, e che anche il campionato arrivi fino in fondo. Più si accumulano i mesi e gli anni, più si accumula l'expertise del territorio, della squadra. Il sistema è nato due anni e mezzo fa da zero, abbiamo vissuto tutto così intensamente che mi sembra trascorso il doppio del tempo. La risposta è stata bella, e anche l'esperienza. Purtroppo abbiamo visto la categoria da vicino, non si perde mai qualcosa per scoprire qualcosa di nuovo. La città e il territorio mi piacciono molto; qui sto molto bene, il bilancio è strapositivo. Spero di uscire da questa categoria difficilissima e infame».

Anche per Ldl, come per tutti, sarà un Natale in tono minore: «Io sarò a Roma con i miei figli e mia moglie, poi capirò se potrò andare dai miei genitori. Con il nuovo anno verrò a Bari per stare con il gruppo. Mi sono abbastanza mentalizzato, ma mi auguro di trovare il senso di libertà che a tutti noi manca. Credo nell'incontro con le persone, anche se è difficile in questo momento. Manca l'empatia dello stringere le mani, è frustrante quando si incontrano nuove aziende e nuovi partner. È un bel minus».

Cosa si aspetta Luigi De Laurentiis per la vita pubblica dopo il Covid? «Ci sarà una riscoperta ancora più forte degli eventi dal vivo. Alcune perdite non si recupereranno più, ma ci sarà una grande voglia di partecipazione. Ci vorrà tempo prima di sentirsi tranquilli in mezzo alle persone, ma quando si ripartirà l'essere umano avrà bisogno di tornare alla sua vita. Anche con il Covid abbiamo visto le strade piene da Milano a Palermo, tutti hanno bisogno di libertà. Quando tutto sarà finito lo sport avrà ancora più partecipazione di prima», conclude il presidente biancorosso.
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