Calcio
SSC Bari, il momento della festa. De Laurentiis: «Questa gente è fantastica»
Le voci dei protagonisti. Cornacchini: «Grande soddisfazione personale». Brienza: «Futuro? Arriverà il momento delle valutazioni»
Bari - domenica 28 aprile 2019
18.58
Il Bari torna ad alzare una coppa, torna a vincere il campionato. I biancorossi hanno fatto proprio il Girone I di Serie D, e dopo la vittoria per 2-1 al San Nicola sul Rotonda è ora di fare festa. Tripudio per i tifosi biancorossi, con Cornacchini, Floriano, Di Cesare e Simeri e capitan Brienza fra i più acclamati della festa. «Grande entusiasmo ha seguito tutta la squadra in tutto il campionato - dice il presidente Luigi De Laurentiis, che ha premiato i giocatori. Oggi è stato pazzesco, mi sento molto barese: il film di oggi sarebbe Bohemian Rapsody. Ho sentito la stessa emozione di Freddie Mercury a Wembley, con 19mila persone a cui ho parlato col cuore. Un'emozione importante per me. Questo è il primo passo di un percorso iniziato con un successo. Ho chiesto ai tifosi di continuare a supportarci: hanno dimostrato che questa città vale tanto. Spero che l'anno prossimo cresceremo ancora per far capire a tutti quanto è forte il Bari. Brienza? Una fortuna averlo con noi. Voleva chiudere qui al Bari; il pubblico è affezionato a lui e ha dato sempre il massimo. Cornacchini? Ha lottato duro: ogni partita è stata difficile, ci si trovava sempre davanti a un puzzle da risolvere con campi difficili e squadre motivatissime. Non ci aspettavamo un campionato così impegnativo; saremo concentrati per la Poule Scudetto, come ogni singola partita. Ora dobbiamo rafforzare altre figure aziendali per costruire le prossime fasi di una squadra preparata, competitiva e pronta a offrire servizi. Quest'anno abbiamo raccolto le basi».
Soddisfatto anche mister Giovanni Cornacchini, l'artefice del trionfo biancorosso. «Una sensazione bellissima, avere così tanto pubblico ci ha fatto piacere - dice il tecnico. Lo sapevamo, la gente ci ha seguiti anche fuori, nonostante la Serie D. La festa è stata molto bella. Era impossibile non andare sotto la curva, i tifosi hanno dimostrato attaccamento nonostante la categoria. Non era semplice dopo il fallimento, ma la gente ha capito il momento e ha capito di avere una società forte a cui stare vicini. A livello personale fa piacere; in un anno ci sono momenti felici e arrabbiature. Io ho cercato di essere sempre coerente, ho sempre detto il mio pensiero. Spero che questo sia stato apprezzato. Abbiamo affrontato una squadra che deve salvarsi e dovevamo farlo con il massimo impegno nonostante la settimana di festa. Non era giusto finire in maniera diversa, l'abbiamo affrontata nella maniera giusta. Poule scudetto? Il Picerno è squadra attrezzata, come anche Lanusei e Avellino. Ci godiamo questo momento, poi si riparte. Il mio futuro? Non ci penso, il mio presente è la festa. Qualcuno mi voleva far cadere, è la normalità. In ritiro a Roma avevo tutti giovani, poi è stata una cavalcata entusiasmante, dopo un inizio complicato. Sapevo che Bari faceva una squadra per vincere, sono stato convinto fin dall'inizio. Durante l'annata qualche difficoltà c'è stata, ma qui non potevamo fallire con tutta l'organizzazione che c'era qui. Soddisfazione più grande? Aver vinto. Ho creato grandi rapporti con tutti, rimarranno nel tempo». Capitano morale e tecnico del Bari è stato Franco Brienza, l'idolo della piazza. Lo rivedremo anche in C?. C'è tempo per decidere, ora è il momento della festa: «Mi aspettavo di vincere il campionato e di riportare il club fra i professionisti - dice il capitano. Ho iniziato senza preparazione, poi ho fatto anche prestazioni importanti. Ho contribuito. In questo momento è giusto godersi la vittoria, non avevo mai affrontato questo campionato. Il tempo delle valutazioni arriverà. Vogliamo ben figurare nella poule scudetto, come tutte le altre squadre. Non mi emoziono tanto, ma quando ho fatto le scale mi è scappata qualche lacrima. Ho avuto il dono di avere qualità importanti, le ho sempre sfruttate e ovunque mi hanno apprezzato. Ma l'amore che ho avuto qui non l'ho mai avuto altrove. In questi tre anni sono passato dallo scetticismo al vincere un campionato di D. In quelle lacrime c'era l'emozione di tre anni da montagne russe. Comunque è fantastico alzare la coppa, questa città non ha categorie. Tolto l'obbligo dei 14 over hanno fatto una cosa positiva; forse le percentuali possono alzarsi così».
Capocannoniere della squadra e leader tecnico dei biancorossi: per Roberto Floriano una stagione da incorniciare. «Una grandissima piazza, quando c'è entusiasmo si fanno anche 20mila persone in Serie D - dice l'esterno. Dopo tanti fallimenti, dopo tante delusioni è giusto festeggiare. Bari mi ha dato tanto: fare goal sotto la coreografia, vivere in una bellissima città. Sono stato veramente bene, dentro e fuori dal campo. Esultanza? Troppa curiosità, vuol dire "hai visto che goal?". L'ho provata l'anno scorsa, è piaciuta e l'ho riproposta. Sono girate tante voci, io ci ho giocato anche un po' su. Oggi ho fatto un bel goal, ma quello contro la Nocerina è stato il mio preferito per tutta l'atmosfera. Simeri? Ho cercato di tutto per fargli far goal. In serie C ci saranno altre piazze importanti, noi avremo l'obbligo di vincere. Serve equilibrio: si può perdere ma non bisogna abbattersi. Mi auguro di essere protagonista, ma come quest'anno anche chi sta fuori dà una grande mano».
Complimenti al Bari anche da Luigi Barbiero, dirigente della LND che ha premiato la squadra: «Una giornata storica per il Bari e per la Serie D, che ha avuto l'onore di annoverare una società del genere fra le sue partecipanti - dice Barbiero. La festa è stata il giusto coronamento di un'annata importante, come ha detto il campo. Oggi si è celebrato il presupposto per cui il Bari ha preso parte a questo campionato: complimenti a società e ai tifosi che hanno preso questo campionato di Serie D come un punto di partenza verso il ritorno nelle pizze che merita. La famiglia De Laurentiis ha fatto un grande lavoro. Hanno accettato la categoria nella maniera giusta, e hanno verificato come la D sia un campionato con dignità e organizzazione Brienza? Quest'anno ha dimostrato di essere un professionista che ha sposato la causa del Bari».
Soddisfatto anche mister Giovanni Cornacchini, l'artefice del trionfo biancorosso. «Una sensazione bellissima, avere così tanto pubblico ci ha fatto piacere - dice il tecnico. Lo sapevamo, la gente ci ha seguiti anche fuori, nonostante la Serie D. La festa è stata molto bella. Era impossibile non andare sotto la curva, i tifosi hanno dimostrato attaccamento nonostante la categoria. Non era semplice dopo il fallimento, ma la gente ha capito il momento e ha capito di avere una società forte a cui stare vicini. A livello personale fa piacere; in un anno ci sono momenti felici e arrabbiature. Io ho cercato di essere sempre coerente, ho sempre detto il mio pensiero. Spero che questo sia stato apprezzato. Abbiamo affrontato una squadra che deve salvarsi e dovevamo farlo con il massimo impegno nonostante la settimana di festa. Non era giusto finire in maniera diversa, l'abbiamo affrontata nella maniera giusta. Poule scudetto? Il Picerno è squadra attrezzata, come anche Lanusei e Avellino. Ci godiamo questo momento, poi si riparte. Il mio futuro? Non ci penso, il mio presente è la festa. Qualcuno mi voleva far cadere, è la normalità. In ritiro a Roma avevo tutti giovani, poi è stata una cavalcata entusiasmante, dopo un inizio complicato. Sapevo che Bari faceva una squadra per vincere, sono stato convinto fin dall'inizio. Durante l'annata qualche difficoltà c'è stata, ma qui non potevamo fallire con tutta l'organizzazione che c'era qui. Soddisfazione più grande? Aver vinto. Ho creato grandi rapporti con tutti, rimarranno nel tempo». Capitano morale e tecnico del Bari è stato Franco Brienza, l'idolo della piazza. Lo rivedremo anche in C?. C'è tempo per decidere, ora è il momento della festa: «Mi aspettavo di vincere il campionato e di riportare il club fra i professionisti - dice il capitano. Ho iniziato senza preparazione, poi ho fatto anche prestazioni importanti. Ho contribuito. In questo momento è giusto godersi la vittoria, non avevo mai affrontato questo campionato. Il tempo delle valutazioni arriverà. Vogliamo ben figurare nella poule scudetto, come tutte le altre squadre. Non mi emoziono tanto, ma quando ho fatto le scale mi è scappata qualche lacrima. Ho avuto il dono di avere qualità importanti, le ho sempre sfruttate e ovunque mi hanno apprezzato. Ma l'amore che ho avuto qui non l'ho mai avuto altrove. In questi tre anni sono passato dallo scetticismo al vincere un campionato di D. In quelle lacrime c'era l'emozione di tre anni da montagne russe. Comunque è fantastico alzare la coppa, questa città non ha categorie. Tolto l'obbligo dei 14 over hanno fatto una cosa positiva; forse le percentuali possono alzarsi così».
Capocannoniere della squadra e leader tecnico dei biancorossi: per Roberto Floriano una stagione da incorniciare. «Una grandissima piazza, quando c'è entusiasmo si fanno anche 20mila persone in Serie D - dice l'esterno. Dopo tanti fallimenti, dopo tante delusioni è giusto festeggiare. Bari mi ha dato tanto: fare goal sotto la coreografia, vivere in una bellissima città. Sono stato veramente bene, dentro e fuori dal campo. Esultanza? Troppa curiosità, vuol dire "hai visto che goal?". L'ho provata l'anno scorsa, è piaciuta e l'ho riproposta. Sono girate tante voci, io ci ho giocato anche un po' su. Oggi ho fatto un bel goal, ma quello contro la Nocerina è stato il mio preferito per tutta l'atmosfera. Simeri? Ho cercato di tutto per fargli far goal. In serie C ci saranno altre piazze importanti, noi avremo l'obbligo di vincere. Serve equilibrio: si può perdere ma non bisogna abbattersi. Mi auguro di essere protagonista, ma come quest'anno anche chi sta fuori dà una grande mano».
Complimenti al Bari anche da Luigi Barbiero, dirigente della LND che ha premiato la squadra: «Una giornata storica per il Bari e per la Serie D, che ha avuto l'onore di annoverare una società del genere fra le sue partecipanti - dice Barbiero. La festa è stata il giusto coronamento di un'annata importante, come ha detto il campo. Oggi si è celebrato il presupposto per cui il Bari ha preso parte a questo campionato: complimenti a società e ai tifosi che hanno preso questo campionato di Serie D come un punto di partenza verso il ritorno nelle pizze che merita. La famiglia De Laurentiis ha fatto un grande lavoro. Hanno accettato la categoria nella maniera giusta, e hanno verificato come la D sia un campionato con dignità e organizzazione Brienza? Quest'anno ha dimostrato di essere un professionista che ha sposato la causa del Bari».