Calcio
SSC Bari, le prime parole di Ruben Botta: «Insieme per arrivare lontano»
«Abbiamo un grande obiettivo ed è ben impresso nella mia testa; faremo di tutto per far felici i nostri tifosi»
Bari - domenica 15 agosto 2021
Comunicato Stampa
Argentino e mancino di piede, Rubén Alejandro Botta Montero arriva in biancorosso con tutto il carico di fascino legato a chi è capace di interpretare l'arte della padata al ritmo travolgente del tango, ma anche con la fredda lucidità di chi è stato in grado di rialzarsi e ripartire sfidando fato avverso e incidenti di percorso.
«Il Direttore Polito mi segue da tanto - dichiara - ha provato a prendermi anche lo scorso anno ma non è stato possibile. Quando mi ha proposto di venire a Bari, una piazza importante, passionale, in una squadra così forte, per me è stata una scelta facile. Lui mi ha colpito e convinto per la fiducia che ha dimostrato nei miei confronti. Ora ho troppa voglia di allenarmi, stare con la squadra e contribuire a portare il Bari dove merita di stare. Poi nel calcio le parole contano poco, dipende dalla voglia e da quello che si fa in campo. Ha parlato con il Mister, mi ha spiegato la sua idea di calcio e cosa vuole da me in campo; spero di rendere al meglio. Sento un grande entusiasmo attorno e questo è importante, mi motiva; vorrei entrare a far parte della storia di questo Club».
«Quando sono arrivato in Italia ero giovane - prosegue - ho lasciato tutto per inseguire un sogno. Il calcio italiano è più tattico rispetto a quello argentino dove si cerca la giocata, l'uno contro uno. Mi sono adattato, nonostante l'infortunio. Quando sono arrivato i ragazzi mi hanno fatto sentire subito uno di loro; è fondamentale questo perchè non giochiamo in undici, è l'intero spogliatoio che vince o che perde; solo insieme possiamo arrivare lontano. Abbiamo un grande obiettivo ed è ben impresso nella mia testa; faremo di tutto per far felici i nostri tifosi».
«Il Direttore Polito mi segue da tanto - dichiara - ha provato a prendermi anche lo scorso anno ma non è stato possibile. Quando mi ha proposto di venire a Bari, una piazza importante, passionale, in una squadra così forte, per me è stata una scelta facile. Lui mi ha colpito e convinto per la fiducia che ha dimostrato nei miei confronti. Ora ho troppa voglia di allenarmi, stare con la squadra e contribuire a portare il Bari dove merita di stare. Poi nel calcio le parole contano poco, dipende dalla voglia e da quello che si fa in campo. Ha parlato con il Mister, mi ha spiegato la sua idea di calcio e cosa vuole da me in campo; spero di rendere al meglio. Sento un grande entusiasmo attorno e questo è importante, mi motiva; vorrei entrare a far parte della storia di questo Club».
«Quando sono arrivato in Italia ero giovane - prosegue - ho lasciato tutto per inseguire un sogno. Il calcio italiano è più tattico rispetto a quello argentino dove si cerca la giocata, l'uno contro uno. Mi sono adattato, nonostante l'infortunio. Quando sono arrivato i ragazzi mi hanno fatto sentire subito uno di loro; è fondamentale questo perchè non giochiamo in undici, è l'intero spogliatoio che vince o che perde; solo insieme possiamo arrivare lontano. Abbiamo un grande obiettivo ed è ben impresso nella mia testa; faremo di tutto per far felici i nostri tifosi».