Calcio
SSC Bari, Molino Casillo diventa main sponsor. De Laurentiis: «Ora costruiamo nostro percorso»
Gli imprenditori del grano: «Contenti di questo accordo, ma dirigere una società di calcio non è nostro mestiere». LdL: «Felice del ritorno degli speculatori»
Bari - venerdì 8 aprile 2022
14.49
Molino Casillo, il principale marchio dell'agroalimentare pugliese attivo nella lavorazione e commercializzazione internazionale del grano, passa da top sponsor a main sponsor della SSC Bari a partire dalla stagione 2022/'23, quando i galletti torneranno a giocare in serie B, dopo la promozione già matematicamente acquisita. Ma, a dire il vero, il marchio Casillo comparirà sulle maglie dei biancorossi già a partire da domenica, per la sfida contro l'Avellino.
«Sono molto orgoglioso, perché oltre alla promozione questa è la prima notizia di un nuovo corso - dice Luigi De Laurentiis, presidente della SSC Bari. Un sodalizio che si cementifica ancora di più. Un'eccellenza internazionale mi rende orgoglioso di poter presentare questa bellissima regione a livello ancora più importante. Casillo è una bellissima famiglia del sud, come la mia; due eccellenze che porteranno in alto i nostri valori comuni. L'obiettivo è raggiungere il nostro tifoso, di essere virtuosi; oggi aggiungiamo uno step in più. Qui ci sono sempre grandi richieste, noi stiamo lavorando per costruire un grande Bari. Cominceremo ad avere il marchio Casillo sulla maglia già dalla prossima partita, contro l'Avellino. È il contratto più importate firmato dal Bari fino a oggi, è pluriennale e ha un opzione. In futuro riveleremo i dettagli economici».
Mimmo Casillo fa eco: «Siamo felici e orgogliosi di questa nuova avventura. Non ci eravamo mai avvicinati così al Bari, una società a cui tutti noi baresi di provincia siamo molto legati. Non potevamo non accogliere gli inviti che i nostri collaboratori e dipendenti ci hanno rivolto; ci ha entusiasmato la gestione della famiglia De Laurentiis e di Luigi in particolare. Questa iniziativa è di grande valore; il progetto è pluriennale, tutti speriamo - senza fretta - di arrivare tutti insieme a riportare il Bari in serie A e a renderla una società riconosciuta in Italia e all'estero».
Pasquale Casillo prosegue: «A Luigi affidiamo il nostro marchio, che è la nostra storia e la nostra vita. Insieme abbiamo compiuto un percorso valido, fra noi si sono individuati valori e obiettivi comuni. La scelta di un partner nelle comunicazioni è una grande responsabilità; noi oggi coroniamo un percorso in cui Casillo si accostava alle sponsorizzazioni sportive con un certo pregiudizio. Abbiamo però avuto un rapporto intenso e proficuo, per cui oggi arriviamo a questo passo non banale. Vogliamo interpretare il rapporto con il Bari e i territori in maniera innovativa: essere presenti sulla maglia come main sponsor è il presupposto per sviluppare una serie di iniziative per il territorio, il marchio e la società. Dobbiamo portare alla massimizzazione del beneficio per tutti gli stakeholders. Con Luigi De Laurentiis ci siamo trovati d'accordo sul bisogno di sostenibilità economica, il presupposto di qualsiasi attività sana».
Presente in conferenza stampa anche il sindaco Antonio Decaro, che dice: «Contento della presenza dei tanti imprenditori che stanno sostenendo Bari e il Bari. Oggi Casillo decide di diventare primo sponsor di maglia, ed è un orgoglio perché questa è la più importante azienda della Puglia, parliamo di 1 miliardo e 600mila euro di fatturato nel 2020. Sono sempre pronti con progetti aziendali legati alla solidarietà; se hanno deciso di fare questo investimento vuol dire che hanno voluto sposare questo che sarà un progetto importante». Ma un accordo così oneroso ha già scatenato ipotesi e voci di corridoio. C'è chi sostiene che questa sponsorship possa essere solo il primo passo verso un'acquisizione della SSC Bari da parte della famiglia Casillo, visto che - da normativa attuale, entro il 30 giugno 2024 la famiglia De Laurentiis dovrà scegliere tra Napoli e Bari. Ma lo stesso LdL fa catenaccio: «Dateci il tempo di lavorare e costruire il nostro percorso. Il Bari è diventato talmente importante che è benvenuto a tutti gli speculatori: a me fa piacere, vuol dire che siamo tornati in vetta. Benvenuti agli speculatori. Punteremo a un calcio non violento, che sia vicino alle famiglie e ai tifosi. Questi sono i nostri valori, e il calcio dimostra ancora di non averne a abbastanza. Cercheremo di pulire il calcio il più possibile. Finora abbiamo fatto investimenti per metterci il più bel vestito, senza indebitarci da morire. Oggi abbiamo 2500 bambini che saranno ancora più entusiasmo nel legarsi al marchio del Bari e al marchio di questa città. Oggi i bambini sono vestiti di biancorosso, ora bisogna capire dove investire. Quando abbiamo fatto 24mila spettatori siamo stati l'ottava società per spettatori in Italia, e questo record verrà battuto nelle prossime due partite. A me questo dà grande orgoglio».
Anche Mimmo Casillo va in dribbling: « L'attività di gestione di una società di calcio è una professione, e noi non vogliamo improvvisarci in un ruolo che la famiglia De Laurentiis ha interpretato nel migliore dei modi. Abbiamo tantissima fiducia in Luigi De Laurentiis, che affiancheremo nelle sue iniziative. Strutture sportive? Vedremo in futuro cosa sarà possibile fare. La famiglia De Laurentiis ha puntato forte sul settore giovanile, che deve essere seguito nella maniera migliore».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il fratello, Pasquale Casillo: «Questo è un progetto interessante e innovativo, perché si propone come modello di marketing sportivo. Le nostre iniziali resistenze sono state superate quando nel Bari abbiamo trovato una cultura manageriale davvero all'avanguardia; questo ci ha stimolati a far crescere il nostro ruolo nel Bari. Vorremmo scrivere una pagina nuova nel marketing sportivo e nelle sponsorizzazioni nel calcio, in un contesto dove l'innovazione è vitale; mai come in questo momento storico. Scenari futuri? Oggi inizia un matrimonio felice, non c'è bisogno di guardare la fine. Non serve fretta, bisogna costruire basi solide: una piazza come Bari merita di tornare in A e non lasciarla più. La famiglia De Laurentiis dimostrano ogni giorno che gestire una società sportiva è un mestiere difficile, che Luigi sa fare molto bene».
DeLa, in conclusione, dà uno sguardo alla stagione che ha portato il Bari di nuovo in serie B, ma senza dimenticare le ultime tre partite di questo campionato: «In tre anni di serie C abbiamo avuto dei bilanci a perdere. Anche raccogliendo egregiamente degli sponsor, le nostre ambizioni ci hanno messo nelle condizioni di non farci bastare quello che avevamo. Ora in B lo scenario cambia, ci sono diritti sportivi e televisivi che faranno la differenza. Quest'anno il momento più difficile è stato quando siamo arrivati a quattro punti dalla seconda, lì ho avuto paura e ho iniziato a vedere i fantasmi. Gli infortuni e l'assenza di Botta ci avevano fatto perdere elementi, ma la nostra fortuna è stata avere calciatori di grande spessore. Questi incubi sono passati grazie alla qualità del gioco e di un allenatore che non ha mai fatto sentire nessuno indispensabile. Quando abbiamo avuto problemi con dei giocatori che a loro volta avevano problemi di testa, sono stati messi da parte pur essendo fondamentale. A Mignani metto un 10 e lode, perché ha tenuto la barra dritta e ha fatto capire a tutti che sarebbero rimasti indietro nella polvere se non si fossero adeguati. Ora c'è l'Avellino, e i calciatori sono voluti tornare ad allenarsi martedì. Questo fa capire quanto ci teniamo portare a casa più punti possibili».
«Sono molto orgoglioso, perché oltre alla promozione questa è la prima notizia di un nuovo corso - dice Luigi De Laurentiis, presidente della SSC Bari. Un sodalizio che si cementifica ancora di più. Un'eccellenza internazionale mi rende orgoglioso di poter presentare questa bellissima regione a livello ancora più importante. Casillo è una bellissima famiglia del sud, come la mia; due eccellenze che porteranno in alto i nostri valori comuni. L'obiettivo è raggiungere il nostro tifoso, di essere virtuosi; oggi aggiungiamo uno step in più. Qui ci sono sempre grandi richieste, noi stiamo lavorando per costruire un grande Bari. Cominceremo ad avere il marchio Casillo sulla maglia già dalla prossima partita, contro l'Avellino. È il contratto più importate firmato dal Bari fino a oggi, è pluriennale e ha un opzione. In futuro riveleremo i dettagli economici».
Mimmo Casillo fa eco: «Siamo felici e orgogliosi di questa nuova avventura. Non ci eravamo mai avvicinati così al Bari, una società a cui tutti noi baresi di provincia siamo molto legati. Non potevamo non accogliere gli inviti che i nostri collaboratori e dipendenti ci hanno rivolto; ci ha entusiasmato la gestione della famiglia De Laurentiis e di Luigi in particolare. Questa iniziativa è di grande valore; il progetto è pluriennale, tutti speriamo - senza fretta - di arrivare tutti insieme a riportare il Bari in serie A e a renderla una società riconosciuta in Italia e all'estero».
Pasquale Casillo prosegue: «A Luigi affidiamo il nostro marchio, che è la nostra storia e la nostra vita. Insieme abbiamo compiuto un percorso valido, fra noi si sono individuati valori e obiettivi comuni. La scelta di un partner nelle comunicazioni è una grande responsabilità; noi oggi coroniamo un percorso in cui Casillo si accostava alle sponsorizzazioni sportive con un certo pregiudizio. Abbiamo però avuto un rapporto intenso e proficuo, per cui oggi arriviamo a questo passo non banale. Vogliamo interpretare il rapporto con il Bari e i territori in maniera innovativa: essere presenti sulla maglia come main sponsor è il presupposto per sviluppare una serie di iniziative per il territorio, il marchio e la società. Dobbiamo portare alla massimizzazione del beneficio per tutti gli stakeholders. Con Luigi De Laurentiis ci siamo trovati d'accordo sul bisogno di sostenibilità economica, il presupposto di qualsiasi attività sana».
Presente in conferenza stampa anche il sindaco Antonio Decaro, che dice: «Contento della presenza dei tanti imprenditori che stanno sostenendo Bari e il Bari. Oggi Casillo decide di diventare primo sponsor di maglia, ed è un orgoglio perché questa è la più importante azienda della Puglia, parliamo di 1 miliardo e 600mila euro di fatturato nel 2020. Sono sempre pronti con progetti aziendali legati alla solidarietà; se hanno deciso di fare questo investimento vuol dire che hanno voluto sposare questo che sarà un progetto importante». Ma un accordo così oneroso ha già scatenato ipotesi e voci di corridoio. C'è chi sostiene che questa sponsorship possa essere solo il primo passo verso un'acquisizione della SSC Bari da parte della famiglia Casillo, visto che - da normativa attuale, entro il 30 giugno 2024 la famiglia De Laurentiis dovrà scegliere tra Napoli e Bari. Ma lo stesso LdL fa catenaccio: «Dateci il tempo di lavorare e costruire il nostro percorso. Il Bari è diventato talmente importante che è benvenuto a tutti gli speculatori: a me fa piacere, vuol dire che siamo tornati in vetta. Benvenuti agli speculatori. Punteremo a un calcio non violento, che sia vicino alle famiglie e ai tifosi. Questi sono i nostri valori, e il calcio dimostra ancora di non averne a abbastanza. Cercheremo di pulire il calcio il più possibile. Finora abbiamo fatto investimenti per metterci il più bel vestito, senza indebitarci da morire. Oggi abbiamo 2500 bambini che saranno ancora più entusiasmo nel legarsi al marchio del Bari e al marchio di questa città. Oggi i bambini sono vestiti di biancorosso, ora bisogna capire dove investire. Quando abbiamo fatto 24mila spettatori siamo stati l'ottava società per spettatori in Italia, e questo record verrà battuto nelle prossime due partite. A me questo dà grande orgoglio».
Anche Mimmo Casillo va in dribbling: « L'attività di gestione di una società di calcio è una professione, e noi non vogliamo improvvisarci in un ruolo che la famiglia De Laurentiis ha interpretato nel migliore dei modi. Abbiamo tantissima fiducia in Luigi De Laurentiis, che affiancheremo nelle sue iniziative. Strutture sportive? Vedremo in futuro cosa sarà possibile fare. La famiglia De Laurentiis ha puntato forte sul settore giovanile, che deve essere seguito nella maniera migliore».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il fratello, Pasquale Casillo: «Questo è un progetto interessante e innovativo, perché si propone come modello di marketing sportivo. Le nostre iniziali resistenze sono state superate quando nel Bari abbiamo trovato una cultura manageriale davvero all'avanguardia; questo ci ha stimolati a far crescere il nostro ruolo nel Bari. Vorremmo scrivere una pagina nuova nel marketing sportivo e nelle sponsorizzazioni nel calcio, in un contesto dove l'innovazione è vitale; mai come in questo momento storico. Scenari futuri? Oggi inizia un matrimonio felice, non c'è bisogno di guardare la fine. Non serve fretta, bisogna costruire basi solide: una piazza come Bari merita di tornare in A e non lasciarla più. La famiglia De Laurentiis dimostrano ogni giorno che gestire una società sportiva è un mestiere difficile, che Luigi sa fare molto bene».
DeLa, in conclusione, dà uno sguardo alla stagione che ha portato il Bari di nuovo in serie B, ma senza dimenticare le ultime tre partite di questo campionato: «In tre anni di serie C abbiamo avuto dei bilanci a perdere. Anche raccogliendo egregiamente degli sponsor, le nostre ambizioni ci hanno messo nelle condizioni di non farci bastare quello che avevamo. Ora in B lo scenario cambia, ci sono diritti sportivi e televisivi che faranno la differenza. Quest'anno il momento più difficile è stato quando siamo arrivati a quattro punti dalla seconda, lì ho avuto paura e ho iniziato a vedere i fantasmi. Gli infortuni e l'assenza di Botta ci avevano fatto perdere elementi, ma la nostra fortuna è stata avere calciatori di grande spessore. Questi incubi sono passati grazie alla qualità del gioco e di un allenatore che non ha mai fatto sentire nessuno indispensabile. Quando abbiamo avuto problemi con dei giocatori che a loro volta avevano problemi di testa, sono stati messi da parte pur essendo fondamentale. A Mignani metto un 10 e lode, perché ha tenuto la barra dritta e ha fatto capire a tutti che sarebbero rimasti indietro nella polvere se non si fossero adeguati. Ora c'è l'Avellino, e i calciatori sono voluti tornare ad allenarsi martedì. Questo fa capire quanto ci teniamo portare a casa più punti possibili».