Calcio
SSC Bari, Nasti: «Sono un generoso, il gol prima o poi arriverà»
Prima conferenza stampa dell'attaccante biancorosso
Bari - martedì 29 agosto 2023
16.03
«Mi definirei generoso. Purtroppo non sto trovando il gol, sono state partite difficili, ma c'è bisogno di fare sacrifici. So che il gol prima o poi arriverà».
Parola di Marco Nasti da Pavia, centravanti del Bari per ora tutto cuore e senza troppe occasioni da rete avute in due gare di campionato. Generoso, dunque, ma anche saggio se si fa riferimento a quanto detto in conferenza stampa: «Devo provare a gestirmi meglio, sono ancora giovane - ha asserito l'attaccante -. A Cosenza all'inizio non ho trovato molto spazio, perché ero uscito dalla primavera, non avevo i ritmi dei miei compagni. Poi in allenamento ho messo in difficoltà il mister che ha iniziato a schierarmi».
Mettere in difficoltà Michele Mignani in allenamento, facendosi trovare pronto, questo il primo obiettivo del numero 9 biancorosso che si vede così: «Mi rispecchio nella definizione di punta moderna, faccio quello che posso per la squadra e voglio sempre mettermi a disposizione dei compagni. Il 9 è il mio numero preferito e spero mi porti fortuna».
Essere cresciuto in casa Milan, aver respirato l'aria di Milanello, al fianco di grandi campioni, è stato determinante per la sua crescita rapida: «Una volta - ha raccontato sorridendo - non ho passato il pallone ad Ibra e sono andato via dal campo con la testa bassa. Per la serie A cosa farei? Beh, qualsiasi cosa», è stata la sua affermazione.
«L'arrivo di altri calciatori d'attacco è un'ottima cosa - ha quindi spiegato Nasti sollecitato dalle domande -, mi è sempre piaciuta la competizione sana, così mettiamo in difficoltà il mister. So le potenzialità che ho e so che posso fare bene con questa maglia. Lo scorso anno seguivo Cheddira, ma non sento il peso della sua eredità, se devo essere sincero».
In avanti, però, a Cremona e nella prima contro il Palermo, si è vista intesa: «Con Sibilli - ha ammesso Nasti - ho un ottimo rapporto, lui è napoletano ed io ho famiglia con quelle origini e spesso ci intendiamo. È vero che abbiamo fatto soltanto un gol in due gare, ma sono state due partite difficili. Non dimenticate che col Palermo siamo rimasti in 8, con Menez che si era fatto male. Partite toste, come d'altronde credo sia quella di domani contro il Cittadella, che sappiamo essere una squadra che viene sempre a pressarti in avanti. Non sarà affatto facile».
Con Michele Mignani tutto ok ed il modulo sembra perfetto per le sue caratteristiche: «In questo modulo mi trovo benissimo - ha risposto Nasti - perché l'ho fatto da piccolo ed in nazionale Under 20. Per l'Under 21 beh, ci sono molti calciatori forti. Ho parlato con Colombo che mi ha dato qualche consiglio, vedremo...».
Per Nasti sarà fondamentale gestirsi bene, gestire forze in campo e forze emotive, anche e soprattutto al cospetto di un pubblico davanti a cui non è abituato a giocare: «Sono in condizione - ha detto Nasti - ma devo imparare a gestire le emozioni in campo. Non ho mai giocato davanti a tante persone e quindi mi manca l'aspetto della realizzazione quando sono sotto porta per sbloccarmi, ma ce la farò».
Nasti aveva rinunciato all'Under 20, ad un mondiale di categoria che rappresentava una grande vetrina per non lasciare Cosenza nel momento più importante, quello dei playout: «A Cosenza ho fatto una scelta di cuore, non volevo tradire i miei compagni, meritavamo di salvarci e rinunciai al mondiale U20. Farei la stessa cosa per il Bari».
Le sue caratteristiche in campo le aveva spiegate quando arrivò a Bari: attaccare il primo palo e cercare di anticipare gli avversari.
Infine una battuta sui giovani: «Devono poter giocare anche in categorie "alte", in A o in Premier League se valgono. Penso a Baldanzi, Gnonto e gente come loro. Bisogna farsi trovare pronti, questo è sicuro, neanche io metterei qualcuno che non dimostra di essere pronto».
E quindi testa bassa e pedalare, cercando di imparare in fretta e di affermarsi definitivamente in una grande piazza calcistica. Bari aspetta i gol di Nasti e sogna traguardi sfuggiti per poco solo poco meno di tre mesi fa.
Parola di Marco Nasti da Pavia, centravanti del Bari per ora tutto cuore e senza troppe occasioni da rete avute in due gare di campionato. Generoso, dunque, ma anche saggio se si fa riferimento a quanto detto in conferenza stampa: «Devo provare a gestirmi meglio, sono ancora giovane - ha asserito l'attaccante -. A Cosenza all'inizio non ho trovato molto spazio, perché ero uscito dalla primavera, non avevo i ritmi dei miei compagni. Poi in allenamento ho messo in difficoltà il mister che ha iniziato a schierarmi».
Mettere in difficoltà Michele Mignani in allenamento, facendosi trovare pronto, questo il primo obiettivo del numero 9 biancorosso che si vede così: «Mi rispecchio nella definizione di punta moderna, faccio quello che posso per la squadra e voglio sempre mettermi a disposizione dei compagni. Il 9 è il mio numero preferito e spero mi porti fortuna».
Essere cresciuto in casa Milan, aver respirato l'aria di Milanello, al fianco di grandi campioni, è stato determinante per la sua crescita rapida: «Una volta - ha raccontato sorridendo - non ho passato il pallone ad Ibra e sono andato via dal campo con la testa bassa. Per la serie A cosa farei? Beh, qualsiasi cosa», è stata la sua affermazione.
«L'arrivo di altri calciatori d'attacco è un'ottima cosa - ha quindi spiegato Nasti sollecitato dalle domande -, mi è sempre piaciuta la competizione sana, così mettiamo in difficoltà il mister. So le potenzialità che ho e so che posso fare bene con questa maglia. Lo scorso anno seguivo Cheddira, ma non sento il peso della sua eredità, se devo essere sincero».
In avanti, però, a Cremona e nella prima contro il Palermo, si è vista intesa: «Con Sibilli - ha ammesso Nasti - ho un ottimo rapporto, lui è napoletano ed io ho famiglia con quelle origini e spesso ci intendiamo. È vero che abbiamo fatto soltanto un gol in due gare, ma sono state due partite difficili. Non dimenticate che col Palermo siamo rimasti in 8, con Menez che si era fatto male. Partite toste, come d'altronde credo sia quella di domani contro il Cittadella, che sappiamo essere una squadra che viene sempre a pressarti in avanti. Non sarà affatto facile».
Con Michele Mignani tutto ok ed il modulo sembra perfetto per le sue caratteristiche: «In questo modulo mi trovo benissimo - ha risposto Nasti - perché l'ho fatto da piccolo ed in nazionale Under 20. Per l'Under 21 beh, ci sono molti calciatori forti. Ho parlato con Colombo che mi ha dato qualche consiglio, vedremo...».
Per Nasti sarà fondamentale gestirsi bene, gestire forze in campo e forze emotive, anche e soprattutto al cospetto di un pubblico davanti a cui non è abituato a giocare: «Sono in condizione - ha detto Nasti - ma devo imparare a gestire le emozioni in campo. Non ho mai giocato davanti a tante persone e quindi mi manca l'aspetto della realizzazione quando sono sotto porta per sbloccarmi, ma ce la farò».
Nasti aveva rinunciato all'Under 20, ad un mondiale di categoria che rappresentava una grande vetrina per non lasciare Cosenza nel momento più importante, quello dei playout: «A Cosenza ho fatto una scelta di cuore, non volevo tradire i miei compagni, meritavamo di salvarci e rinunciai al mondiale U20. Farei la stessa cosa per il Bari».
Le sue caratteristiche in campo le aveva spiegate quando arrivò a Bari: attaccare il primo palo e cercare di anticipare gli avversari.
Infine una battuta sui giovani: «Devono poter giocare anche in categorie "alte", in A o in Premier League se valgono. Penso a Baldanzi, Gnonto e gente come loro. Bisogna farsi trovare pronti, questo è sicuro, neanche io metterei qualcuno che non dimostra di essere pronto».
E quindi testa bassa e pedalare, cercando di imparare in fretta e di affermarsi definitivamente in una grande piazza calcistica. Bari aspetta i gol di Nasti e sogna traguardi sfuggiti per poco solo poco meno di tre mesi fa.