damir ceter. <span>Foto Ssc Bari </span>
damir ceter. Foto Ssc Bari
Calcio

SSC Bari, parla Ceter: «La società ha creduto in me, voglio dare tutto quello che ho»

Il colombiano: «Ci sono anch’io tra tanti attaccanti di qualità. Noi gruppo forte, ma pensiamo prima alla salvezza»

Ha giocato la prima da titolare solo alla 20ma giornata, dopo aver superato un'infinità di guai fisici. Ma Damir Ceter adesso c'è, si sta avvicinando al suo massimo e già nel 4-0 contro il Parma è stato fondamentale nella vittoria del Bari, giostrando al centro dell'attacco con Cheddira e Folorunsho.

«Fino a ora, il mio percorso è stato rovinato dagli infortuni. Voglio dimostrare che ho tanto ancora da dare nel calcio; stare qui, avere fiducia e minuti è un nuovo inizio. Voglio dare tutto quello che ho alla società, che ha fiducia in me», dice Ceter nella conferenza stampa di avvicinamento a Palermo-Bari, venerdì prossimo alle 20:30 sul campo del Barbera.

L'apporto dello staff medico e atletico del club «È stato molto positivo, fin dall'inizio sono stati molto attenti al lavoro che devo fare, in campo e fuori - dice l'attaccante colombiano. Sono molto contento di essere qui, lo staff mi ha dato l'opportunità di iniziare un percorso di guarigione. Mi hanno curato in ogni aspetto, sono molto carico per dimostrare quello che posso dare. L'allenatore e lo staff sono molto cordiali e attenti. Contro il Cagliari mi hanno schierato anche se non ero molto in forma, e comunque abbiamo vinto. Sapevano che avevo voglia di giocare quella partita. Sapere che anche se non ero in forma in quel periodo mi hanno dato fiducia, per me ha significato tanto. Significa che per loro sono importante e vogliono che stia bene per aiutare la squadra».

Ceter continua: «Per il mio percorso ho bisogno di lavoro, allenamenti, partita e tempo. Tutte cose che qui mi stanno dando, come la fiducia. Io sono un calciatore potente e fisico, quindi sempre a rischio di infortuni. L'idea è migliorare e curare i piccoli aspetti, così da minimizzare il rischio infortuni; ci provo ogni giorno al campo».

Guardando alla chance che Mignani gli ha concesso contro il Parma, il centravanti biancorosso racconta: «Il mister mi ha regalato questa opportunità, che io non mi aspettavo. Avevo avuto una settimana positiva, ma avevo poche speranze. Il mister, però, è uno che studia sempre gli avversari, ha visto in settimana che stavo bene e ha puntato sulla mia qualità che è la fisicità. Sono fiero, voglio dare di più e far vedere le mie potenzialità. Fiducia di Polito? Fin dall'inizio si sapeva che ero una scommessa, a Cagliari ho giocato solo una partita; ogni giorno voglio lavorare con fame e voglia di star bene, per dare quella mano di cui la squadra ha bisogno nel momento in cui il mister vuole che scenda in campo».

E, adesso, per Ceter inizia il tentativo di scalare le gerarchie nell'attacco del Bari: «L'idea è di mettermi lì, tra tutti quegli attaccanti di alta qualità. Voglio dire che anche io sono presente e che posso dare il mio contributo: ogni giorno vorrei lavorare fortemente per essere al 100% a disposizione. Per via dei miei problemi ho avuto difficoltà ad avere fiducia, ho pensato di essere inferiore rispetto a qualche giocatore a causa della mancanza di continuità. La mia idea è provare a stare sempre in forma e curare ogni aspetto. Il mio ruolo? Quello che mi piace è la punta centrale, ma se il mister mi fa giocare da esterno o più sotto la punta è perché vede che lo posso fare. Se vede che posso gestire una partita, vuol dire che pensa che ho qualcosa; a prescindere dal ruolo, voglio dare tutto quello che ho per aiutare la squadra a vincere».

Sugli obiettivi di questo Bari che, agganciato il quarto posto, non smette di sorprendere, l'attaccante aggiunge: «Se il primo giorno della stagione ci avessero detto che alla prima di ritorno saremmo stati quarti, nessuno ci avrebbe creduto. Oggi siamo consapevoli di quanto siamo forti e uniti; il campionato è tosto, dobbiamo lottare ogni partita perché ogni partita è diversa. Abbiamo fatto dei risultati positivi, ma come si deve vedere avanti si deve vedere anche indietro. Prima raggiungiamo la salvezza, poi guardiamo avanti e valutiamo se sarà il caso di puntare più in alto».

In conclusione, Ceter parla del suo rapporto con il goal: «Un attaccante vuole sempre fare goal. Ho sempre voglia di segnare, so che prima o poi arriverà e spero che sia molto presto, ma l'importante è che la squadra vinca. Posso fare goal o assist, ma conterebbero meno se la squadra non vince: prima di fare goal, voglio vincere e aiutare a vincere le partite».
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