Calcio
SSC Bari, si presenta Costa: «Antenucci come un padre. Essere qui una grande emozione»
Il terzino neo arrivato nel mercato estivo: «Grazie al mister per la fiducia. Favoriti? Dobbiamo dimostrarlo, ogni gara sarà una battaglia».
Bari - martedì 6 agosto 2019
16.46
Arrivato nel mercato estivo ma sembra già una delle pedine insostituibili per il Bari di Cornacchini. Si presenta Filippo Costa, terzino sinistro spinta, con un mancino educato. Viene dalla Serie A, dove ha giocato gli ultimi due campionati con la Spal, ed è uno dei pezzi più pregiati di un mercato che pone il Bari con tutti i favori del pronostico per questo campionato di Serie C. «Anche a Pisa giocavo in uno squadrone e tutti dicevano che avremmo ammazzato il campionato, ma non andò così - il monito di Pippo Costa. Non possiamo nasconderci, sappiamo di essere forti e tutte le domeniche sarà una battaglia. Le partite si decideranno sugli episodi; dobbiamo essere bravi a sfruttarli e a non prendere goal sulle palle inattive».
Fin dai primi giorni di ritiro e nelle amichevoli estive si è vista l'importanza in rosa del terzino classe 1995: «Ringrazio il mister per la fiducia che mi sta dimostrando fin dal precampionato - continua il difensore veneto. Siamo tutti importanti, da chi gioca di più a chi gioca di meno. I risultati della domenica passano dal lavoro in settimana. L'anno scorso ho giocato poco e ho capito che chi è impiegato di meno è ancora più importante di chi scende in campo la domenica perché tiene alta l'asticella degli allenamenti. Goal? Ne ho fatto solo uno in carriera, però non è il mio compito. Su qualche palla inattiva spero di essere utile in fase di assist. Sono a disposizione del mister anche per calciare i piazzati».
E sull'arrivo a Bari aggiunge: «Tutti mi hanno accolto benissimo, stiamo diventando un gruppo coeso. Questa deve essere la nostra forza». Per il compagno-bomber Antenucci, arrivato come lui dalla Spal, Costa ha parole al miele: «Mirco lo conosco da tre anni e ci siamo legati subito tantissimo e il rapporto è andato in crescendo, quest'estate siamo stati in vacanza insieme. È un padre per me e ogni tanto mi tira qualche "legnata". È importante per me averlo nello spogliatoio».
Curiosità ha suscitato fra i tifosi il suo nickname sui social: «"Pippo Gufetto" è un soprannome che risale ai tempi della primavera del Verona, quando i miei compagni di appartamento dicevano che le mie "gufate" ci prendevano sempre. Quando abbiamo giocato Spal-Juve due anni fa ho avuto la fortuna di marcare un grande calciatore come Douglas Costa; lavoro tanto, spero un giorno di diventare forte come lui».
Di recente, poi, la paternità: «È nato mio figlio Alessano 4 mesi fa, l'ho salutato stamattina con il magone perché non lo rivedrò per un po' di tempo». E domenica prossima l'esordio al San Nicola contro la Paganese in Coppa Italia di Serie C: «L'emozione l'ho provata subito, fin dal mio arrivo a Bari. Il San Nicola è uno degli stadi più belli d'Italia, è da Serie A. Ricordo con piacere il Bari di Ventura, con Barreto in attacco, poi quel Bari che vinse contro l'Inter con goal di Cassano di tacco», conclude Costa.
Fin dai primi giorni di ritiro e nelle amichevoli estive si è vista l'importanza in rosa del terzino classe 1995: «Ringrazio il mister per la fiducia che mi sta dimostrando fin dal precampionato - continua il difensore veneto. Siamo tutti importanti, da chi gioca di più a chi gioca di meno. I risultati della domenica passano dal lavoro in settimana. L'anno scorso ho giocato poco e ho capito che chi è impiegato di meno è ancora più importante di chi scende in campo la domenica perché tiene alta l'asticella degli allenamenti. Goal? Ne ho fatto solo uno in carriera, però non è il mio compito. Su qualche palla inattiva spero di essere utile in fase di assist. Sono a disposizione del mister anche per calciare i piazzati».
E sull'arrivo a Bari aggiunge: «Tutti mi hanno accolto benissimo, stiamo diventando un gruppo coeso. Questa deve essere la nostra forza». Per il compagno-bomber Antenucci, arrivato come lui dalla Spal, Costa ha parole al miele: «Mirco lo conosco da tre anni e ci siamo legati subito tantissimo e il rapporto è andato in crescendo, quest'estate siamo stati in vacanza insieme. È un padre per me e ogni tanto mi tira qualche "legnata". È importante per me averlo nello spogliatoio».
Curiosità ha suscitato fra i tifosi il suo nickname sui social: «"Pippo Gufetto" è un soprannome che risale ai tempi della primavera del Verona, quando i miei compagni di appartamento dicevano che le mie "gufate" ci prendevano sempre. Quando abbiamo giocato Spal-Juve due anni fa ho avuto la fortuna di marcare un grande calciatore come Douglas Costa; lavoro tanto, spero un giorno di diventare forte come lui».
Di recente, poi, la paternità: «È nato mio figlio Alessano 4 mesi fa, l'ho salutato stamattina con il magone perché non lo rivedrò per un po' di tempo». E domenica prossima l'esordio al San Nicola contro la Paganese in Coppa Italia di Serie C: «L'emozione l'ho provata subito, fin dal mio arrivo a Bari. Il San Nicola è uno degli stadi più belli d'Italia, è da Serie A. Ricordo con piacere il Bari di Ventura, con Barreto in attacco, poi quel Bari che vinse contro l'Inter con goal di Cassano di tacco», conclude Costa.