Calcio
Tre punti per riprendere la corsa, il Bari torna a vincere da squadra
Un goal di Cheddira, un super Frattali e una grande prova di sofferenza del collettivo. Ora serve l’aiuto del tifo
Bari - mercoledì 16 febbraio 2022
Vittoria doveva essere, e vittoria è stata. Brutta, sporca e cattiva; poco importa. Il Bari torna a fare tre punti battendo la Turris sul campo del Liguori di Torre del Greco, e tanto basta per riprendere a correre, riallacciando i fili di un discorso interrotto con la sconfitta interna patita dal Messina e il pareggio di Monopoli. A decidere il match è una rete di Cheddira alla mezzora, poi un Frattali ancora in formato maxi e tanta, tanta sofferenze al cospetto di un'ottima squadra, come i corallini di Caneo si sono confermati essere.
Un bel Bari? Certo che no. Ma gli esteti, almeno stavolta, dovranno tapparsi il naso e accontentarsi. L'importante era vincere, anche con il più "allegriano" esempio di "corto muso". D'altra parte, alla squadra che sabato scorso dimostrava tante difficoltà contro il Monopoli non potevamo chiedere di tornare, all'improvviso, bella e propositiva dopo appena tre giorni. A questo Bari, però, potevamo chiedere una prova di squadra, di gruppo, di unità; a maggior ragione dopo i "capricci" di D'Errico e Antenucci nella partita con il Monopoli. E i biancorossi rispondono "presente", superando un esame che non era affatto semplice.
Sì, perché la Turris sarà anche in crisi di risultati, ma non è squadra da abbandonare il suo calcio palleggiato e propositivo anche al cospetto della capolista. Mister Caneo sorprende tutti schierando un 4-3-1-2 a specchio con quello del Bari di Mignani, con Finardi alle spalle di Santaniello-Giannone. E anche il tecnico biancorosso, dalla sua, non risparmia le sorprese, a cominciare dalla seconda panchina consecutiva per D'Errico, a cui preferisce ancora Mallamo per la posizione di trequartista. Mignani ha deciso di puntare forte su Maita come mezzala, e anche l'assenza di Maiello non fa cambiare idea al tecnico: l'ex Catanzaro si riposiziona sul centrodestra, con Scavone dall'altra parte e Bianco nel mezzo, a fare da frangiflutti. E la scelta, stavolta, sembra pagare: il Bari soffre il palleggio e la qualità della Turris, ma la l'abilità in contenimento dell'ex Carpi protegge la difesa, dove capitan Di Cesare torna a giganteggiare al fianco di Gigliotti, sempre più una garanzia per la retroguardia barese.
È vero, la Turris fa gioco, ma un Bari solido e attento nel primo tempo non concede altro se non un paio di tiri sbilenchi di Giannone e Franco, due degli elementi più validi dei corallini, che mettono in mostra anche altri calciatori di ottimo livello come Loreto e Tascone (era stato vicino al Bari nel mercato di gennaio, non avrebbe sfigurato nel centrocampo della capolista). Vero, Maita e Scavone ancora non brillano per qualità, ma con Mallamo riescono a garantire abbastanza dinamismo da non cedere il passo alla gagliarda mediana torrese. Ed è proprio Mallamo (fra i migliori) a ispirare il goal del Bari sull'unica azione offensiva del primo tempo: cross da destra, controcross da sinistra, alla fine Cheddira mette tutti d'accordo e ribadisce che - in questo momento - la panchina non fa per lui.
Nella ripresa Caneo prova a tornare all'antico e ripropone il suo 3-4-3, con Pavone al posto di Finardi. E, anche qui, il Bari fa muro, reagendo da squadra solida e compatta all'onda d'urto dei corallini. Frattali fa "Superman" volando alla sua destra per togliere dall'incrocio il mancino da fuori (sì, perché la Turris in area non ci arriva mai o quasi) di Pavone, e la fase difensiva dei galletti torna a dare le ampie garanzie viste nel girone d'andata. Unica pecca? Non sfruttare i contropiede. La Turris si sbilancia e lascia aperte praterie in cui i calciatori del Bari s'infilano con facilità, senza però concretizzare la miglior qualità nello scatto in campo aperto. Cheddira riceve da Antenucci ma preferisce cercare il rigore (il tocco di Perina sembra esserci, l'arbitro però ammonisce il biancorosso per simulazione) invece di spaccare la porta; l'italo-marocchino sa essere una forza della natura quando strappa in velocità, ma gli manca ancora un bel po' di "killer instinct" in area di rigore. I galletti collezionano ripartenze, ma non trovano il colpo del ko permetterebbe a tutti di vivere il finale con un po' meno di apprensione. Quando la Turris rimane in dieci per l'ingenua espulsione di Manzi, mister Mignani manda in campo Simeri e D'Errico (entrato molto bene, così come deve essere) per provare a chiuderla; niente da fare, bisogna soffrire fino alla fine.
Per stavolta, va bene così; arrivano tre punti di platino che mantengono i biancorossi saldamente in vetta e rintuzzano gli assalti del Catanzaro, quella che ormai sembra essere la principale, vera, antagonista del Bari per la corsa al primo posto (ma occhio alla Virtus Francavilla, sorpresa del campionato che non molla un centimetro). Quando la condizione non è eccellente e vieni da un paio di risultati non entusiasmanti, se vinci non è lecito chiedere altro se non la posta piena e una bella prova di carattere e unità di gruppo. E adesso sotto con Campobasso e Picerno, altre due sfide ravvicinate ma che il Bari potrà giocare in casa. «Tifosi, riempite la curva», è stato l'appello di Cheddira a fine partita. Squadra e società stanno invocando aiuto, e la piazza deve rispondere al massimo delle sue (non poche) possibilità. La SSC Bari ha proposto sconti e agevolazioni per le prossime partite interne, quello che chiedeva chi si lamentava (assolutamente a ragion veduta) del costo sproporzionato dei biglietti. La società per ora, dopo diverse sollecitazioni, ha fatto il suo dovere; ora tocca alla Bari biancorossa rispondere facendo il suo. C'è un primato da difendere e una promozione da conquistare, tutti insieme.
Un bel Bari? Certo che no. Ma gli esteti, almeno stavolta, dovranno tapparsi il naso e accontentarsi. L'importante era vincere, anche con il più "allegriano" esempio di "corto muso". D'altra parte, alla squadra che sabato scorso dimostrava tante difficoltà contro il Monopoli non potevamo chiedere di tornare, all'improvviso, bella e propositiva dopo appena tre giorni. A questo Bari, però, potevamo chiedere una prova di squadra, di gruppo, di unità; a maggior ragione dopo i "capricci" di D'Errico e Antenucci nella partita con il Monopoli. E i biancorossi rispondono "presente", superando un esame che non era affatto semplice.
Sì, perché la Turris sarà anche in crisi di risultati, ma non è squadra da abbandonare il suo calcio palleggiato e propositivo anche al cospetto della capolista. Mister Caneo sorprende tutti schierando un 4-3-1-2 a specchio con quello del Bari di Mignani, con Finardi alle spalle di Santaniello-Giannone. E anche il tecnico biancorosso, dalla sua, non risparmia le sorprese, a cominciare dalla seconda panchina consecutiva per D'Errico, a cui preferisce ancora Mallamo per la posizione di trequartista. Mignani ha deciso di puntare forte su Maita come mezzala, e anche l'assenza di Maiello non fa cambiare idea al tecnico: l'ex Catanzaro si riposiziona sul centrodestra, con Scavone dall'altra parte e Bianco nel mezzo, a fare da frangiflutti. E la scelta, stavolta, sembra pagare: il Bari soffre il palleggio e la qualità della Turris, ma la l'abilità in contenimento dell'ex Carpi protegge la difesa, dove capitan Di Cesare torna a giganteggiare al fianco di Gigliotti, sempre più una garanzia per la retroguardia barese.
È vero, la Turris fa gioco, ma un Bari solido e attento nel primo tempo non concede altro se non un paio di tiri sbilenchi di Giannone e Franco, due degli elementi più validi dei corallini, che mettono in mostra anche altri calciatori di ottimo livello come Loreto e Tascone (era stato vicino al Bari nel mercato di gennaio, non avrebbe sfigurato nel centrocampo della capolista). Vero, Maita e Scavone ancora non brillano per qualità, ma con Mallamo riescono a garantire abbastanza dinamismo da non cedere il passo alla gagliarda mediana torrese. Ed è proprio Mallamo (fra i migliori) a ispirare il goal del Bari sull'unica azione offensiva del primo tempo: cross da destra, controcross da sinistra, alla fine Cheddira mette tutti d'accordo e ribadisce che - in questo momento - la panchina non fa per lui.
Nella ripresa Caneo prova a tornare all'antico e ripropone il suo 3-4-3, con Pavone al posto di Finardi. E, anche qui, il Bari fa muro, reagendo da squadra solida e compatta all'onda d'urto dei corallini. Frattali fa "Superman" volando alla sua destra per togliere dall'incrocio il mancino da fuori (sì, perché la Turris in area non ci arriva mai o quasi) di Pavone, e la fase difensiva dei galletti torna a dare le ampie garanzie viste nel girone d'andata. Unica pecca? Non sfruttare i contropiede. La Turris si sbilancia e lascia aperte praterie in cui i calciatori del Bari s'infilano con facilità, senza però concretizzare la miglior qualità nello scatto in campo aperto. Cheddira riceve da Antenucci ma preferisce cercare il rigore (il tocco di Perina sembra esserci, l'arbitro però ammonisce il biancorosso per simulazione) invece di spaccare la porta; l'italo-marocchino sa essere una forza della natura quando strappa in velocità, ma gli manca ancora un bel po' di "killer instinct" in area di rigore. I galletti collezionano ripartenze, ma non trovano il colpo del ko permetterebbe a tutti di vivere il finale con un po' meno di apprensione. Quando la Turris rimane in dieci per l'ingenua espulsione di Manzi, mister Mignani manda in campo Simeri e D'Errico (entrato molto bene, così come deve essere) per provare a chiuderla; niente da fare, bisogna soffrire fino alla fine.
Per stavolta, va bene così; arrivano tre punti di platino che mantengono i biancorossi saldamente in vetta e rintuzzano gli assalti del Catanzaro, quella che ormai sembra essere la principale, vera, antagonista del Bari per la corsa al primo posto (ma occhio alla Virtus Francavilla, sorpresa del campionato che non molla un centimetro). Quando la condizione non è eccellente e vieni da un paio di risultati non entusiasmanti, se vinci non è lecito chiedere altro se non la posta piena e una bella prova di carattere e unità di gruppo. E adesso sotto con Campobasso e Picerno, altre due sfide ravvicinate ma che il Bari potrà giocare in casa. «Tifosi, riempite la curva», è stato l'appello di Cheddira a fine partita. Squadra e società stanno invocando aiuto, e la piazza deve rispondere al massimo delle sue (non poche) possibilità. La SSC Bari ha proposto sconti e agevolazioni per le prossime partite interne, quello che chiedeva chi si lamentava (assolutamente a ragion veduta) del costo sproporzionato dei biglietti. La società per ora, dopo diverse sollecitazioni, ha fatto il suo dovere; ora tocca alla Bari biancorossa rispondere facendo il suo. C'è un primato da difendere e una promozione da conquistare, tutti insieme.