Calcio
Una ripresa da grande squadra, per il Bari secondo posto e iniezione di fiducia
I biancorossi contro la Casertana sfoderano una prestazione di concretezza e identità di gioco. Ora il mercato per puntellare la rosa
Bari - lunedì 16 dicembre 2019
9.15
Un primo tempo di sbadigli e una ripresa all'assalto: il Bari double-face si sveglia nel momento giusto e porta a casa tre punti che luccicano come una pepita d'oro purissimo. In casa della Casertana finisce con uno 0-3 che ammette poche repliche, dopo un secondo tempo in cui i ragazzi di Vivarini hanno fatto intravvedere sul serio le potenzialità di una grande squadra. Hamlili apre, Simeri mette il mattoncino buono per solidificare la casetta e alla fine Rainone inchioda i suoi su un punteggio che punisce i campani al di là dei loro demeriti. Tanto basta al Bari per staccare la Ternana e sorpassare il Monopoli al secondo posto in classifica, dove i biancorossi (39 punti) si piazzano a braccetto con un coriaceo Potenza, che di mollare la presa proprio non sembra volerne sapere. Resta il rammarico per il goal della Reggina al 96' in casa della Sicula Leonzio (prossimo avversario dei biancorossi): se la squadra calabrese riesce a vincere le partite anche così, in pieno recupero, soffrendo e magari non meritando allora vuol dire che questo è il suo anno, e che le altre dovranno contendersi la piazza d'onore alle spalle degli amaranto.
Dieci punti dalla vetta sono tanti, e Vivarini lo sa. Per il Bari, arrivato a quattordici risultati utili di fila, non deve però essere un'ossessione. La Reggina sta facendo un campionato a parte, ma i galletti dopo l'arrivo del nuovo mister hanno imboccato la strada giusta. Il percorso di crescita, tecnica e mentale, dei galletti sotto la guida Vivarini è sensibile: il tecnico abruzzese ha fatto intraprendere ai suoi non la strada più facile, ma certamente quella più giusta.
E la partita di Caserta sta lì a dimostrarlo: dopo un primo tempo anonimo, nella ripresa il Bari ha vinto la partita con la sciabola in pugno, andando ad aggredire la Casertana addirittura con l'arma del contropiede, soluzione che con il nuovo tecnico avevamo visto poco quanto nulla. La ripartenza, hanno ammesso Schiavone, Hamlili e lo stesso Vivarini nel post gara, è stata provata più volte in settimana, e i biancorossi iniziano finalmente a muoversi come un orologio. Vivarini festeggia per aver trovato i suoi gemelli del goal: Simeri è alla terza realizzazione consecutiva e Antenucci (capitano di giornata) si scopre attaccante pronto anche a fare da spalla al compagno, servendogli il perfetto assist per lo 0-2 e propiziando la sfortunata autorete di Rainone. Alle loro spalle cresce Terrani in posizione di trequartista, uno che con l'attitudine del contropiede sembra avere feeling.
Il plauso più grande, però, va tributato alla difesa: rimediare all'assenza di capitan Di Cesare non era compito semplice, eppure la squalifica del centrale è servita al Bari per trovare nuove certezze. Una su tutte: Costa da difensore. In posizione di terzino sinistro nel confermato 4-3-1-2 l'ex Spal sfodera la solita prova di intensità in fase di spinta, ma si rivela anche preciso e puntale in copertura, chiudendo almeno in un paio di occasioni la strada all'ispirato esterno casertano Longo. Da Costa mister Vivarini si aspettava prova di maturità, e una prova di maturità ha avuto. "Pippo gufetto" può e deve essere un fattore anche nella difesa a 4, senza rinunciare a quell'equilibrio di cui il tecnico di Ari ha fatto un mantra.
Menzione di merito anche per il centrocampo: Hamlili si reinventa goleador dalla lunga distanza, Schiavone si sta adattando sempre meglio al ruolo di mezzala e Bianco si conferma prezioso ago della bilancia con una regia non appariscente ma di certo puntuale e precisa. Lo stesso Folorunsho appare meno a disagio nei meccanismi della squadra, lanciando addirittura il contropiede per lo 0-3 finale. Chissà che la sua posizione sul mercato non possa essere rivalutata e che le sue caratteristiche non possano essere recuperate alla causa del Bari.
Quello dell'appuntamento con la finestra di trattative di gennaio resta, però, uno snodo fondamentale per la stagione del Bari, almeno per consolidare il secondo posto e il posto privilegiato in chiave playoff. Con i vari Neglia, Floriano, Kupisz e Ferrari che sembrano ormai aver chiuso la valigia, Scala e la società sul mercato dovranno offrire a Vivarini un trequartista puro capace di lottare a centrocampo e far ripartire l'azione in verticale per le due punte, oltre a un centrale e un terzino sinistro per dare delle alternative ai vari Perrotta, Costa, Di Cesare e Sabbione. Arrivasse anche un regista con caratteristiche diverse da quelle di Bianco non sarebbe di troppo.
Prima di tuffarsi sul mercato, però, c'è da chiudere alla grande un 2019 che - a conti fatti - resta una pietra angolare nella storia del Bari, con il ritorno fra i pro e la partenza di un nuovo progetto tecnico. Domenica sarà la Sicula Leonzio fanalino di coda l'ultimo avversario del Bari, che avrà voglia di far vedere anche al San Nicola di aver trovato fiducia nei propri mezzi e convinzione per essere davvero protagonista nel girone di ritorno.
Dieci punti dalla vetta sono tanti, e Vivarini lo sa. Per il Bari, arrivato a quattordici risultati utili di fila, non deve però essere un'ossessione. La Reggina sta facendo un campionato a parte, ma i galletti dopo l'arrivo del nuovo mister hanno imboccato la strada giusta. Il percorso di crescita, tecnica e mentale, dei galletti sotto la guida Vivarini è sensibile: il tecnico abruzzese ha fatto intraprendere ai suoi non la strada più facile, ma certamente quella più giusta.
E la partita di Caserta sta lì a dimostrarlo: dopo un primo tempo anonimo, nella ripresa il Bari ha vinto la partita con la sciabola in pugno, andando ad aggredire la Casertana addirittura con l'arma del contropiede, soluzione che con il nuovo tecnico avevamo visto poco quanto nulla. La ripartenza, hanno ammesso Schiavone, Hamlili e lo stesso Vivarini nel post gara, è stata provata più volte in settimana, e i biancorossi iniziano finalmente a muoversi come un orologio. Vivarini festeggia per aver trovato i suoi gemelli del goal: Simeri è alla terza realizzazione consecutiva e Antenucci (capitano di giornata) si scopre attaccante pronto anche a fare da spalla al compagno, servendogli il perfetto assist per lo 0-2 e propiziando la sfortunata autorete di Rainone. Alle loro spalle cresce Terrani in posizione di trequartista, uno che con l'attitudine del contropiede sembra avere feeling.
Il plauso più grande, però, va tributato alla difesa: rimediare all'assenza di capitan Di Cesare non era compito semplice, eppure la squalifica del centrale è servita al Bari per trovare nuove certezze. Una su tutte: Costa da difensore. In posizione di terzino sinistro nel confermato 4-3-1-2 l'ex Spal sfodera la solita prova di intensità in fase di spinta, ma si rivela anche preciso e puntale in copertura, chiudendo almeno in un paio di occasioni la strada all'ispirato esterno casertano Longo. Da Costa mister Vivarini si aspettava prova di maturità, e una prova di maturità ha avuto. "Pippo gufetto" può e deve essere un fattore anche nella difesa a 4, senza rinunciare a quell'equilibrio di cui il tecnico di Ari ha fatto un mantra.
Menzione di merito anche per il centrocampo: Hamlili si reinventa goleador dalla lunga distanza, Schiavone si sta adattando sempre meglio al ruolo di mezzala e Bianco si conferma prezioso ago della bilancia con una regia non appariscente ma di certo puntuale e precisa. Lo stesso Folorunsho appare meno a disagio nei meccanismi della squadra, lanciando addirittura il contropiede per lo 0-3 finale. Chissà che la sua posizione sul mercato non possa essere rivalutata e che le sue caratteristiche non possano essere recuperate alla causa del Bari.
Quello dell'appuntamento con la finestra di trattative di gennaio resta, però, uno snodo fondamentale per la stagione del Bari, almeno per consolidare il secondo posto e il posto privilegiato in chiave playoff. Con i vari Neglia, Floriano, Kupisz e Ferrari che sembrano ormai aver chiuso la valigia, Scala e la società sul mercato dovranno offrire a Vivarini un trequartista puro capace di lottare a centrocampo e far ripartire l'azione in verticale per le due punte, oltre a un centrale e un terzino sinistro per dare delle alternative ai vari Perrotta, Costa, Di Cesare e Sabbione. Arrivasse anche un regista con caratteristiche diverse da quelle di Bianco non sarebbe di troppo.
Prima di tuffarsi sul mercato, però, c'è da chiudere alla grande un 2019 che - a conti fatti - resta una pietra angolare nella storia del Bari, con il ritorno fra i pro e la partenza di un nuovo progetto tecnico. Domenica sarà la Sicula Leonzio fanalino di coda l'ultimo avversario del Bari, che avrà voglia di far vedere anche al San Nicola di aver trovato fiducia nei propri mezzi e convinzione per essere davvero protagonista nel girone di ritorno.