Calcio
Venezia-Bari 1-2, Mignani: «Non ci nascondiamo, ma pensiamo a lavorare». Antenucci: «Lavoriamo per il gruppo»
Il tecnico: «Vinta una partita difficilissima, affrontata da squadra». Il bomber: «Tutti si sacrificano volentieri per il compagno»
Bari - sabato 8 ottobre 2022
16.46
Inarrestabile Bari, che centra la quarta vittoria consecutiva battendo 1-2 il Venezia sul difficile campo del Penzo. Un successo che vale il primato solitario (aspettando la Reggina): «Non vogliamo nasconderci, ma il campionato è appena iniziato. Il percorso è giusto, giochiamo ogni partita alla pari; oggi è andata bene, spero che ne vadano bene tante altre. Non vogliamo nasconderci, ma non possiamo pensare cose diverse al continuare a lavorare», è la ricetta di mister Michele Mignani nel post gara alla radio ufficiale.
«Abbiamo fatto un'ottima partita, contro un avversario forte con organizzazione, qualità e fisicità - prosegue Mignani. La partita era difficilissima, i ragazzi l'hanno affrontata bene, da squadra. Questo ci sta contraddistinguendo ed è la cosa più bella che possa aspettarmi. Sono vittorie importanti, danno autostima ma non andiamo oltre. Lavoreremo con grande entusiasmo per preparare la prossima partita».
Ancora il tecnico: «Per caratteristiche e qualità dei giocatori, lasciarci campo e ripartire ci dà vantaggio. Oggi lo abbiamo fatto bene, ma siamo arrivati al tiro pulito con l'avversario schierato. Riusciamo ad andare oltre la fatica, fare una corsa in più per il compagno; la squadra lo sta dimostrando da un bel periodo, dobbiamo tenere così».
Ancora 90' in panchina per Botta, e Mignani spiega così il cambio Bellomo-D'Errico che ha lasciato fuori l'argentino: «Pensavo fosse più la partita di D'Errico che di Botta, c'era da abbassarsi molto e mi serviva più un centrocampista che un attaccante».
A vincere è stata la mentalità di una squadra che, anche subito il pareggio, non ha giocato per il punticino: «Qualcosa tatticamente abbiamo sbagliato, loro hanno trovato qualche soluzione centrale. I terzini hanno lavorato bene di coppia con le mezzali contro un 3-5-2. I ragazzi si aiutano, in campo possono succedere cose non preparate; loro sono stati bravi a leggerle e a contrapporsi. I ragazzi percepivano che c'era la possibilità di far male all'avversario, è giusto così. Non si può pensare di venire qui a giocare per un punto, è giusto ragionare così quando mancano 15' o 20' alla fine».
Quasi 1.600 i tifosi biancorossi che hanno seguito il Bari in laguna, Mignani li ringrazia così: «Bello avere tutti questi tifosi con noi. L'anno scorso siamo partiti dalle macerie, piano piano abbiamo costruito la fiducia della gente e questa è la soddisfazione più bella. La gente apprezza il sacrificio, il sudore e la voglia di combattere per uno stesso obiettivo».
Protagonista del match è stato Mirco Antenucci, che con il goal del momentaneo 0-1 è diventato ufficialmente il secondo miglior marcatore nella storia del Bari: «Bisogna continuare così, senza guardare la classifica - dice il bomber biancorosso. Ci godiamo i risultati, ma con la voglia di continuare a sacrificarci come stiamo facendo. C'è, però, anche qualità e scelta giusta al momento giusto, tempi di gioco e attacco dello spazio. Stiamo mettendo a disposizione caratteristiche differenti al servizio del gruppo. Il goal? Mi ricordo il passaggio di Bellomo per Cheddira, che ha messo una bellissima palla; ho visto il portiere che usciva forte e ho pensato di doverla alzare. Nel finale l'arbitro stava rivedendo un episodio al Var, anche dopo il triplice fischio; per fortuna non è successo nulla. I miei goal? Non ho mai ragionato in termini realizzativi. Il goal è importante, se lavori per la squadra prima o poi arriva. Sono contento per Cheddira e per tutti. Nel calcio di adesso bisogna correre per il compagno e sacrificarsi, per fare risultato c'è bisogno anche di questo e lo facciamo volentieri. A prescindere dai risultati, le emozioni condivise tra tifoseria e squadra sono le cose più belle».
«Abbiamo fatto un'ottima partita, contro un avversario forte con organizzazione, qualità e fisicità - prosegue Mignani. La partita era difficilissima, i ragazzi l'hanno affrontata bene, da squadra. Questo ci sta contraddistinguendo ed è la cosa più bella che possa aspettarmi. Sono vittorie importanti, danno autostima ma non andiamo oltre. Lavoreremo con grande entusiasmo per preparare la prossima partita».
Ancora il tecnico: «Per caratteristiche e qualità dei giocatori, lasciarci campo e ripartire ci dà vantaggio. Oggi lo abbiamo fatto bene, ma siamo arrivati al tiro pulito con l'avversario schierato. Riusciamo ad andare oltre la fatica, fare una corsa in più per il compagno; la squadra lo sta dimostrando da un bel periodo, dobbiamo tenere così».
Ancora 90' in panchina per Botta, e Mignani spiega così il cambio Bellomo-D'Errico che ha lasciato fuori l'argentino: «Pensavo fosse più la partita di D'Errico che di Botta, c'era da abbassarsi molto e mi serviva più un centrocampista che un attaccante».
A vincere è stata la mentalità di una squadra che, anche subito il pareggio, non ha giocato per il punticino: «Qualcosa tatticamente abbiamo sbagliato, loro hanno trovato qualche soluzione centrale. I terzini hanno lavorato bene di coppia con le mezzali contro un 3-5-2. I ragazzi si aiutano, in campo possono succedere cose non preparate; loro sono stati bravi a leggerle e a contrapporsi. I ragazzi percepivano che c'era la possibilità di far male all'avversario, è giusto così. Non si può pensare di venire qui a giocare per un punto, è giusto ragionare così quando mancano 15' o 20' alla fine».
Quasi 1.600 i tifosi biancorossi che hanno seguito il Bari in laguna, Mignani li ringrazia così: «Bello avere tutti questi tifosi con noi. L'anno scorso siamo partiti dalle macerie, piano piano abbiamo costruito la fiducia della gente e questa è la soddisfazione più bella. La gente apprezza il sacrificio, il sudore e la voglia di combattere per uno stesso obiettivo».
Protagonista del match è stato Mirco Antenucci, che con il goal del momentaneo 0-1 è diventato ufficialmente il secondo miglior marcatore nella storia del Bari: «Bisogna continuare così, senza guardare la classifica - dice il bomber biancorosso. Ci godiamo i risultati, ma con la voglia di continuare a sacrificarci come stiamo facendo. C'è, però, anche qualità e scelta giusta al momento giusto, tempi di gioco e attacco dello spazio. Stiamo mettendo a disposizione caratteristiche differenti al servizio del gruppo. Il goal? Mi ricordo il passaggio di Bellomo per Cheddira, che ha messo una bellissima palla; ho visto il portiere che usciva forte e ho pensato di doverla alzare. Nel finale l'arbitro stava rivedendo un episodio al Var, anche dopo il triplice fischio; per fortuna non è successo nulla. I miei goal? Non ho mai ragionato in termini realizzativi. Il goal è importante, se lavori per la squadra prima o poi arriva. Sono contento per Cheddira e per tutti. Nel calcio di adesso bisogna correre per il compagno e sacrificarsi, per fare risultato c'è bisogno anche di questo e lo facciamo volentieri. A prescindere dai risultati, le emozioni condivise tra tifoseria e squadra sono le cose più belle».