Calcio
Verso Bari-Cavese, Vivarini: «Dobbiamo sfruttare fattore campo. Formazione? Ora servono certezze»
Il tecnico parla alla vigilia: «Ogni tanto servirà vincere le partite anche in modo sporco. Abbiamo lavorato bene in settimana, cerchiamo più velocità»
Bari - sabato 5 ottobre 2019
15.12
«Questa squadra ancora non ha vinto in casa, dobbiamo invertire il trend e far diventare il San Nicola la nostra forza. Io e la squadra vogliamo vincere come i tifosi; in questo momento bisogna avere calma e lavorare tantissimo». Mister Vincenzo Vivarini presenta così la gara fra il suo Bari e la Cavese, che domani alle 15 scenderà al San Nicola per cercare di rinviare ancora un po' l'appuntamento dei biancorossi con la prima vittoria interna del campionato.
«In casa dobbiamo cambiare pensiero, dobbiamo sfruttare al meglio il nostro tifo - prosegue Vivarini. Non è facile questo campionato, bisogna essere uniti e compatti, ci dobbiamo esaltare al San Nicola. Ne abbiamo parlato nello spogliatoio e deve venir fuori già da domani. Devo far leva molto sulla motivazione, sulla convinzione di dominare gli avversari in casa. Le partite vanno vinte anche in modo sporco».
Settimana piena di lavoro per il nuovo tecnico, che ha provato a dare qualche prima, solida, idea di gioco alla squadra: «Il nostro obiettivo è crescere, vincere le partite sapendo cosa fare in campo - spiega il tecnico abruzzese. In settimana abbiamo fatto un bel lavoro, con serietà. La squadra deve acquisire una mentalità vincente, più sicurezza e caparbietà soprattutto in casa. Dobbiamo fare le cose con naturalezza, decisione e velocità. La fase di non possesso si ottiene molto più rapidamente a tutte le altezze di campo; più tempo e più ripetitività ci vuole nella fase di sviluppo. Dobbiamo avere velocità e punti di riferimento; stiamo lavorando per razionalizzare al meglio le qualità individuali. Per il bel gioco c'è da aspettare un altro po'. Ora è più importante fare risultato, lasciar perdere i fronzoli».
Pur senza sbottonarsi, Vivarini lascia intendere che la formazione sarà schierata ancora con il 3-5-2, nel segno della continuità con le ultime uscite: «Abbiamo fatto una scelta per domani in funzione di chi è più in condizione - precisa l'allenatore biancorosso. Se guardiamo in senso generale questa squadra può giocare anche con tre attaccanti; quando si riuscirà ad avere più equilibrio si potranno trovare altre soluzioni. Questa settimana abbiamo lavorato anche su altri moduli; è giusto in questo momento di certezze, calma e consolidamento». E sulle condizioni di alcuni singoli aggiunge: «Floriano ha sofferto problemi alle caviglie, Scavone ha avuto problemi all'anca ma è convocabile. Frattali è in recupero ma ha problemi a calciare, bisogna andarci piano per non aggravare la situazione. Schiavone si è allenato due giorni ma non so che tenuta può avere, sicuramente non i 90 minuti. Uno come lui è importante, a Picerno non avevo centrocampisti. Devo prendere le misure anche alla novità dei cinque cambi. Awua? Ha corsa, intensità e predisposizione al lavoro. Sto andando ad analizzare aspetto tattico e tecnico, lui è ancora un po' indietro rispetto agli altri».
Al primo subentro in carriera, Vivarini si è trovato a lavorare in corsa sulla mentalità della squadra, sulle idee tattiche e soprattutto sulla condizione atletica: «Ho un mio pensiero di calcio, come altri hanno il loro - precisa il mister. Quando subentri devi portare le tue idee e trasmetterle alla squadra. Prima di me si è fatto quello che si poteva, ma ora si inizia dai concetti base del mio calcio. Nel più breve tempo possibile devo far quadrare il cerchio secondo le mie idee. In questo mese affronteremo le migliori formazioni di questo campionato. Mentalmente mi ero preparato al fatto che ci potessero essere dei problemi; non mi avrebbero chiamato altrimenti. Mi aspettavo di peggio, invece ho trovato squadra mentalizzata e gruppo compatto. Questi sono i requisiti fondamentali. La squadra ha fatto grande volume di lavoro in preparazione di un calcio diverso dal mio, che prevede intensità maggiore e distanze minori».
In conclusione, un pensiero generale sul carattere della squadra e sui veterani: «I leader sono importanti in una squadra, devono aiutare chi è più timido a venir fuori. Qui ci sono molti giocatori esperti, li vedo come leader silenziosi. Il Bari deve ancora crescere tanto, avere più personalità. Li vedo ancora timidi», conclude Vivarini.
«In casa dobbiamo cambiare pensiero, dobbiamo sfruttare al meglio il nostro tifo - prosegue Vivarini. Non è facile questo campionato, bisogna essere uniti e compatti, ci dobbiamo esaltare al San Nicola. Ne abbiamo parlato nello spogliatoio e deve venir fuori già da domani. Devo far leva molto sulla motivazione, sulla convinzione di dominare gli avversari in casa. Le partite vanno vinte anche in modo sporco».
Settimana piena di lavoro per il nuovo tecnico, che ha provato a dare qualche prima, solida, idea di gioco alla squadra: «Il nostro obiettivo è crescere, vincere le partite sapendo cosa fare in campo - spiega il tecnico abruzzese. In settimana abbiamo fatto un bel lavoro, con serietà. La squadra deve acquisire una mentalità vincente, più sicurezza e caparbietà soprattutto in casa. Dobbiamo fare le cose con naturalezza, decisione e velocità. La fase di non possesso si ottiene molto più rapidamente a tutte le altezze di campo; più tempo e più ripetitività ci vuole nella fase di sviluppo. Dobbiamo avere velocità e punti di riferimento; stiamo lavorando per razionalizzare al meglio le qualità individuali. Per il bel gioco c'è da aspettare un altro po'. Ora è più importante fare risultato, lasciar perdere i fronzoli».
Pur senza sbottonarsi, Vivarini lascia intendere che la formazione sarà schierata ancora con il 3-5-2, nel segno della continuità con le ultime uscite: «Abbiamo fatto una scelta per domani in funzione di chi è più in condizione - precisa l'allenatore biancorosso. Se guardiamo in senso generale questa squadra può giocare anche con tre attaccanti; quando si riuscirà ad avere più equilibrio si potranno trovare altre soluzioni. Questa settimana abbiamo lavorato anche su altri moduli; è giusto in questo momento di certezze, calma e consolidamento». E sulle condizioni di alcuni singoli aggiunge: «Floriano ha sofferto problemi alle caviglie, Scavone ha avuto problemi all'anca ma è convocabile. Frattali è in recupero ma ha problemi a calciare, bisogna andarci piano per non aggravare la situazione. Schiavone si è allenato due giorni ma non so che tenuta può avere, sicuramente non i 90 minuti. Uno come lui è importante, a Picerno non avevo centrocampisti. Devo prendere le misure anche alla novità dei cinque cambi. Awua? Ha corsa, intensità e predisposizione al lavoro. Sto andando ad analizzare aspetto tattico e tecnico, lui è ancora un po' indietro rispetto agli altri».
Al primo subentro in carriera, Vivarini si è trovato a lavorare in corsa sulla mentalità della squadra, sulle idee tattiche e soprattutto sulla condizione atletica: «Ho un mio pensiero di calcio, come altri hanno il loro - precisa il mister. Quando subentri devi portare le tue idee e trasmetterle alla squadra. Prima di me si è fatto quello che si poteva, ma ora si inizia dai concetti base del mio calcio. Nel più breve tempo possibile devo far quadrare il cerchio secondo le mie idee. In questo mese affronteremo le migliori formazioni di questo campionato. Mentalmente mi ero preparato al fatto che ci potessero essere dei problemi; non mi avrebbero chiamato altrimenti. Mi aspettavo di peggio, invece ho trovato squadra mentalizzata e gruppo compatto. Questi sono i requisiti fondamentali. La squadra ha fatto grande volume di lavoro in preparazione di un calcio diverso dal mio, che prevede intensità maggiore e distanze minori».
In conclusione, un pensiero generale sul carattere della squadra e sui veterani: «I leader sono importanti in una squadra, devono aiutare chi è più timido a venir fuori. Qui ci sono molti giocatori esperti, li vedo come leader silenziosi. Il Bari deve ancora crescere tanto, avere più personalità. Li vedo ancora timidi», conclude Vivarini.