Calcio
Verso Bari-Città di Messina, Cornacchini: «Trovata giusta mentalità. Cambiare ora non ha senso»
Il mister alla vigilia della gara: «Dobbiamo cavalcare l'entusiasmo». L'annuncio: «Giocano gli stessi con Simeri e Cacioli»
Bari - sabato 10 novembre 2018
12.01
«Dobbiamo cavalcare l'entusiasmo, spero sia così. Il campionato è ancora lungo per parlare di altre cose: tre partite in una settimana sono complicate. Lavoriamo e pensiamo a questa per iniziare. L'assetto è giusto, ma è modificabile a seconda dei calciatori che hai a disposizione. A livello di condizione psico-fisica la squadra ha raggiunto un bel traguardo; dobbiamo mantenere questo approccio». Così mister Giovanni Cornacchini alla vigilia di Bari-Città di Messina, scontro importante per cercare un ulteriore allungo in vetta alla classifica.
Una squadra di professionisti che si è calata nella mentalità della categoria dilettantistica: «Domenica sarà un'altra partita da non prendere sottogamba; sarà complicata come tutte. Non bisogna mollare mai e avere un pizzico di fortuna; se si riesce ad avere la mentalità delle ultime tre non sarà difficile». E sulla formazione sposa l'antico precetto "squadra che vince non si cambia": «Neglia domani non gioca, ci saranno solo due cambi - annuncia Cornacchini: Cacioli dietro e Simeri davanti. Cambiare in questo momento non è il caso. Il nostro centrocampo è di categira superiore: Bolzoni è un grande calciatore, Hamlili lo conoscevo e mi sorprendo che non abbia fatto un po' di più in carriera. A disposizione ho una marea di giocatori: scende in campo chi vedo meglio in quel momento. Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza ma lavorare lo stesso con la giusta mentalità».
Domenica ad Acireale è stata una vera battaglia, portata a casa dal Bari nonostante un avversario molto (forse troppo) fisico e un arbitraggio non perfetto: «I campi condizionano e non poco; ho avuto la sensazione da subito che non potessimo perdere quella partita. Le provocazioni fanno parte di questa categoria: dobbiamo essere bravi a non caderci ma non è semplicissimo. Dobbiamo crescere da questo punto di vista. Espulsione di Pozzebon? Ha capito di aver sbagliato; volevo immediatamente cambiarlo, ma dovevamo vincere e mi serviva tenerlo ancora in campo. Arbitraggio? Lamentele da parte mia non ci saranno. Gli errori ci sono anche in Serie a, figuriamoci in D. Quello che mi dà fiducia è essere riusciti a vincere una partita del genere. La squadra da un po' ha capito la mentalità che voglio, ma bisogna ricordarglielo sempre. La società è molto esigente; devo stare sempre sul pezzo, così come i giocatori. Ecco perché ho bisogno di una società presente e forte. Non possiamo permetterci di adagiarci; essere a Bari è troppo bello, ma anche impegnativo. Dobbiamo essere costanti: secondo me la squadra è cresciuta in condizione e mentalità».
Abbondanza in attacco e a centrocampo. Cornacchini elogia i singoli tenendoli sempre sul pezzo: «Simeri e Pozzobon possono anche coesistere - spiega il mister. Adesso si trovano meglio; ci sono delle differenze ma possono anche giocare insieme. Il lavoro che devono fare è lo stesso. Simeri vede la porta, è abbastanza dinamico, attacca bene la profondità. Il suo problema iniziale è stato di condizione: quando non fai goal pensi subito alle colpe degli altri, mai a quello che potresti fare di più. Se hai la fortuna di avere un allenatore che te lo dice è importante; se non glielo si fa presente, il calciatore non cresce mai. È un giocatore di personalità, nel momento in cui lo punzecchi reagisce bene».
Unico problema la coperta un po' più corta fra gli under, dopo l'infortunio di Aloisi: «Dovrebbe fare ecografia nella prossima settimana; per fortuna Turi sta bene, ha recuperato dal problema alla spalla. Il numero degli under per ora non mi preoccupa, anche quelli che hanno giocato di meno possono fare bene lo stesso. Non creiamo nessun dramma», conclude Cornacchini.
Una squadra di professionisti che si è calata nella mentalità della categoria dilettantistica: «Domenica sarà un'altra partita da non prendere sottogamba; sarà complicata come tutte. Non bisogna mollare mai e avere un pizzico di fortuna; se si riesce ad avere la mentalità delle ultime tre non sarà difficile». E sulla formazione sposa l'antico precetto "squadra che vince non si cambia": «Neglia domani non gioca, ci saranno solo due cambi - annuncia Cornacchini: Cacioli dietro e Simeri davanti. Cambiare in questo momento non è il caso. Il nostro centrocampo è di categira superiore: Bolzoni è un grande calciatore, Hamlili lo conoscevo e mi sorprendo che non abbia fatto un po' di più in carriera. A disposizione ho una marea di giocatori: scende in campo chi vedo meglio in quel momento. Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza ma lavorare lo stesso con la giusta mentalità».
Domenica ad Acireale è stata una vera battaglia, portata a casa dal Bari nonostante un avversario molto (forse troppo) fisico e un arbitraggio non perfetto: «I campi condizionano e non poco; ho avuto la sensazione da subito che non potessimo perdere quella partita. Le provocazioni fanno parte di questa categoria: dobbiamo essere bravi a non caderci ma non è semplicissimo. Dobbiamo crescere da questo punto di vista. Espulsione di Pozzebon? Ha capito di aver sbagliato; volevo immediatamente cambiarlo, ma dovevamo vincere e mi serviva tenerlo ancora in campo. Arbitraggio? Lamentele da parte mia non ci saranno. Gli errori ci sono anche in Serie a, figuriamoci in D. Quello che mi dà fiducia è essere riusciti a vincere una partita del genere. La squadra da un po' ha capito la mentalità che voglio, ma bisogna ricordarglielo sempre. La società è molto esigente; devo stare sempre sul pezzo, così come i giocatori. Ecco perché ho bisogno di una società presente e forte. Non possiamo permetterci di adagiarci; essere a Bari è troppo bello, ma anche impegnativo. Dobbiamo essere costanti: secondo me la squadra è cresciuta in condizione e mentalità».
Abbondanza in attacco e a centrocampo. Cornacchini elogia i singoli tenendoli sempre sul pezzo: «Simeri e Pozzobon possono anche coesistere - spiega il mister. Adesso si trovano meglio; ci sono delle differenze ma possono anche giocare insieme. Il lavoro che devono fare è lo stesso. Simeri vede la porta, è abbastanza dinamico, attacca bene la profondità. Il suo problema iniziale è stato di condizione: quando non fai goal pensi subito alle colpe degli altri, mai a quello che potresti fare di più. Se hai la fortuna di avere un allenatore che te lo dice è importante; se non glielo si fa presente, il calciatore non cresce mai. È un giocatore di personalità, nel momento in cui lo punzecchi reagisce bene».
Unico problema la coperta un po' più corta fra gli under, dopo l'infortunio di Aloisi: «Dovrebbe fare ecografia nella prossima settimana; per fortuna Turi sta bene, ha recuperato dal problema alla spalla. Il numero degli under per ora non mi preoccupa, anche quelli che hanno giocato di meno possono fare bene lo stesso. Non creiamo nessun dramma», conclude Cornacchini.