Calcio
Verso Bari-Fidelis Andria, Mignani: «Mi aspetto squadra al 20% ma con ampi margini di crescita»
Il mister alla vigilia dell’esordio stagionale: «Sarà convocato solo chi rientra nel nostro progetto. Dateci la possibilità di portare entusiasmo»
Bari - venerdì 20 agosto 2021
16.50
«Dobbiamo aspettarci un atteggiamento giusto, la voglia di superare il primo turno di coppa Italia. Mi auguro e spero che il Bari sia al 20%, che abbia un margine di crescita importante. Senza lavoro, partite e difficoltà non si cresce. Dopo 15 giorni di lavoro spero che i margini di miglioramento siano molto ampi». Le parole sono di mister Michele Mignani, che presenta così la sfida fra il suo Bari e la Fidelis Andria, esordio stagionale per i biancorossi che coincide con il primo turno eliminatorio di coppa Italia serie C.
«Il ritiro è stato bruciato con 10 contagiati e allenamenti distanziati – ricorda Mignani. Abbiamo iniziato a lavorare a Bari, il mercato è in evoluzione e quindi non abbiamo grandi alternative per domani. In campo e in panchina porteremo quelli su cui punteremo per il prossimo campionato. Siamo stati chiari a comunicare ad agenti e calciatori chi non è nel progetto Bari. Abbiamo le idee chiare, per domani convocheremo solo chi farà al caso nostro. Bisogna cominciare a ragionare in maniera completa con la rosa definitiva. Vedo che i ragazzi seguono; siamo all'inizio e non possiamo aspettarci il Bari che sarà, ma esigo di vedere qualcosa del lavoro che abbiamo fatto».
Facendo una panoramica sui singoli, Mignani aggiunge: «La condizione non è ottimale, ma sta crescendo. D'Errico è stato fermo in ritiro per il Covid, Simeri ha saltato l'ultima parte per il contagio. Abbiamo avuto l'handicap di non fare amichevoli, ci è mancata una buona parte. Citro? Sta recuperando da un infortunio, inizia a lavorare con il gruppo e a scrollarsi un po' di paure. Ci vorrà tempo, ma stiamo crescendo a livello individuale e di squadra. Botta? È arrivato per ultimo, si stava allenando a casa e abbiamo deciso di integrarlo gradualmente nel contesto gara. Sto valutando se schierarlo dall'inizio o come arma a partita in corso. Celiento ancora non è pronto, Marras se sta bene sarà convocato; per il resto quelli su cui contiamo ci sono tutti».
Il tecnico, però, non si sbilancia sui chi scenderà in campo: «Non anticipo mai la formazione, la decido il giorno della gara. Non è giusto dare vantaggi all'avversario, tengo i miei pensieri per me. Ogni volta ho 9/10 certezze, mi tengo qualche dubbio. Spero di avere 20/22 ragazzi che mi mettano sempre in difficoltà. Al 20 agosto, per quello che abbiamo fatto, non posso avere un 11. Tengo molto ad avere un gruppo in cui tutti si sentano pronti a dare il loro contributo. A volte con i cambi ci vuole un pizzico di fortuna: cinque sostituzioni significa metà squadra, e io spero che siano i ragazzi a mettermi nella condizione di essere bravo a fare i cambi».
Sarà comunque un Bari piuttosto "anziano", ma con la possibilità di essere ringiovanito di qui a fine mercato: «Abbiamo ritenuto di puntare su alcuni giocatori esperti e affidabili, attorno a cui vorremmo costruire una rosa non di soli giocatori esperti – prosegue Mignani. L'anno scorso c'è stata la tendenza a scaricare la responsabilità su uno piuttosto che su un altro. Io ragiono in maniera diversa, su tutti i calciatori. Sceglierò di partita in partita chi sta meglio, a seconda che ci servano qualità o polmoni. E questo a prescindere dall'età. Non ci sono, comunque, solo i calciatori esperti. Abbiamo fatto cinque acquisti, che sono calciatori nel pieno della loro carriera. Qui c'è bisogno di calciatori che abbiano partite, e l'idea è integrarli con giocatori freschi come Cheddira e altri che potrebbero arrivare. Aspettiamo la fine del mercato per fare queste considerazioni».
Chi, molto probabilmente non ci sarà, è Hamlili: «L'ho apprezzato in questi giorni, ha fatto un anno molto bene a Bari ma non è un calciatore che non si è confermato. È uno di quelli su cui abbiamo deciso di non puntare; sono scelte. Mane sarà a disposizione, Mercurio non possiamo rischiarlo perché ha avuto un problema muscolare in settimana», svela Mignani.
Il tecnico, poi si sofferma sull'equilibrio: «Una mia caratteristica, spero che nessuno mi tolga questo modo di essere. È una parte razionale della mente, che ti aiuta a non farti prendere da facili entusiasmi o eventuali depressioni. Equilibrio è dire quello che penso: domani non sarà la più bella partita del Bari. sarà una sfida contro una squadra che vorrà ottenere il suo obiettivo; noi dobbiamo iniziare a ragionare con mentalità vincente, andare in campo per vincere la partita, superare il turno e fare il massimo di quello che possiamo fare».
In chiusura, un messaggio a squadra, tifosi e città: «Non c'è un giocatore che vince le partite da solo, qui quelli più grandi si sono presi delle responsabilità che vanno condivise con squadra e staff. Questo è il periodo più "spensierato" dell'anno calcistico, perché non c'è molta tensione e si può lavorare. La tensione ce l'ha, purtroppo, messa il Covid, ma si riparte con un foglio bianco; spero che ci venga data la possibilità di portare entusiasmo, dopo un percorso in cui cercheremo di dimostrare che meriteremo fiducia e applausi. Mi dispiace l'assenza degli ultras, vorrei che i tifosi venissero sempre allo stadio. Quella del distanziamento è una decisione che subiamo tutti, spero che per domani non sia un condizionamento per la squadra, che ha preso la brutta abitudine a giocare in uno stadio chiuso. Non ho potuto vivere molto Bari. Sono andato un paio di volte in centro, è una città molto bella. Spero di conoscere la baresità di tata gente, di trovare una certa affinità perché è giusto che un allenatore viva socialmente l'ambiente in cui lavora».
«Il ritiro è stato bruciato con 10 contagiati e allenamenti distanziati – ricorda Mignani. Abbiamo iniziato a lavorare a Bari, il mercato è in evoluzione e quindi non abbiamo grandi alternative per domani. In campo e in panchina porteremo quelli su cui punteremo per il prossimo campionato. Siamo stati chiari a comunicare ad agenti e calciatori chi non è nel progetto Bari. Abbiamo le idee chiare, per domani convocheremo solo chi farà al caso nostro. Bisogna cominciare a ragionare in maniera completa con la rosa definitiva. Vedo che i ragazzi seguono; siamo all'inizio e non possiamo aspettarci il Bari che sarà, ma esigo di vedere qualcosa del lavoro che abbiamo fatto».
Facendo una panoramica sui singoli, Mignani aggiunge: «La condizione non è ottimale, ma sta crescendo. D'Errico è stato fermo in ritiro per il Covid, Simeri ha saltato l'ultima parte per il contagio. Abbiamo avuto l'handicap di non fare amichevoli, ci è mancata una buona parte. Citro? Sta recuperando da un infortunio, inizia a lavorare con il gruppo e a scrollarsi un po' di paure. Ci vorrà tempo, ma stiamo crescendo a livello individuale e di squadra. Botta? È arrivato per ultimo, si stava allenando a casa e abbiamo deciso di integrarlo gradualmente nel contesto gara. Sto valutando se schierarlo dall'inizio o come arma a partita in corso. Celiento ancora non è pronto, Marras se sta bene sarà convocato; per il resto quelli su cui contiamo ci sono tutti».
Il tecnico, però, non si sbilancia sui chi scenderà in campo: «Non anticipo mai la formazione, la decido il giorno della gara. Non è giusto dare vantaggi all'avversario, tengo i miei pensieri per me. Ogni volta ho 9/10 certezze, mi tengo qualche dubbio. Spero di avere 20/22 ragazzi che mi mettano sempre in difficoltà. Al 20 agosto, per quello che abbiamo fatto, non posso avere un 11. Tengo molto ad avere un gruppo in cui tutti si sentano pronti a dare il loro contributo. A volte con i cambi ci vuole un pizzico di fortuna: cinque sostituzioni significa metà squadra, e io spero che siano i ragazzi a mettermi nella condizione di essere bravo a fare i cambi».
Sarà comunque un Bari piuttosto "anziano", ma con la possibilità di essere ringiovanito di qui a fine mercato: «Abbiamo ritenuto di puntare su alcuni giocatori esperti e affidabili, attorno a cui vorremmo costruire una rosa non di soli giocatori esperti – prosegue Mignani. L'anno scorso c'è stata la tendenza a scaricare la responsabilità su uno piuttosto che su un altro. Io ragiono in maniera diversa, su tutti i calciatori. Sceglierò di partita in partita chi sta meglio, a seconda che ci servano qualità o polmoni. E questo a prescindere dall'età. Non ci sono, comunque, solo i calciatori esperti. Abbiamo fatto cinque acquisti, che sono calciatori nel pieno della loro carriera. Qui c'è bisogno di calciatori che abbiano partite, e l'idea è integrarli con giocatori freschi come Cheddira e altri che potrebbero arrivare. Aspettiamo la fine del mercato per fare queste considerazioni».
Chi, molto probabilmente non ci sarà, è Hamlili: «L'ho apprezzato in questi giorni, ha fatto un anno molto bene a Bari ma non è un calciatore che non si è confermato. È uno di quelli su cui abbiamo deciso di non puntare; sono scelte. Mane sarà a disposizione, Mercurio non possiamo rischiarlo perché ha avuto un problema muscolare in settimana», svela Mignani.
Il tecnico, poi si sofferma sull'equilibrio: «Una mia caratteristica, spero che nessuno mi tolga questo modo di essere. È una parte razionale della mente, che ti aiuta a non farti prendere da facili entusiasmi o eventuali depressioni. Equilibrio è dire quello che penso: domani non sarà la più bella partita del Bari. sarà una sfida contro una squadra che vorrà ottenere il suo obiettivo; noi dobbiamo iniziare a ragionare con mentalità vincente, andare in campo per vincere la partita, superare il turno e fare il massimo di quello che possiamo fare».
In chiusura, un messaggio a squadra, tifosi e città: «Non c'è un giocatore che vince le partite da solo, qui quelli più grandi si sono presi delle responsabilità che vanno condivise con squadra e staff. Questo è il periodo più "spensierato" dell'anno calcistico, perché non c'è molta tensione e si può lavorare. La tensione ce l'ha, purtroppo, messa il Covid, ma si riparte con un foglio bianco; spero che ci venga data la possibilità di portare entusiasmo, dopo un percorso in cui cercheremo di dimostrare che meriteremo fiducia e applausi. Mi dispiace l'assenza degli ultras, vorrei che i tifosi venissero sempre allo stadio. Quella del distanziamento è una decisione che subiamo tutti, spero che per domani non sia un condizionamento per la squadra, che ha preso la brutta abitudine a giocare in uno stadio chiuso. Non ho potuto vivere molto Bari. Sono andato un paio di volte in centro, è una città molto bella. Spero di conoscere la baresità di tata gente, di trovare una certa affinità perché è giusto che un allenatore viva socialmente l'ambiente in cui lavora».