Calcio
Verso Bari-Foggia, Mignani: «Zeman un’icona. Riconquistiamo i tifosi con l’impegno»
Il mister alla vigilia del derby: «Partita speciale, ma ci sono sempre 3 punti in palio. Faremo di tutto per vincerla»
Bari - martedì 19 ottobre 2021
15.37
È già tempo di tornare in campo per il Bari di mister Michele Mignani, che dopo aver vinto 1-3 a Campobasso domani ospiterà il Foggia di Zeman al San Nicola per il sentitissimo derby, in veste infrasettimanale.
«Zeman è un'icona - l'elogio di Mignani. Allena da tantissimo tempo, ha fatto tante cose. Un grande onore, massimo rispetto; ce la giocheremo con il giusto entusiasmo e con la voglia di fare bene. Stimo il mister, allenava già in A quando io iniziavo a giocare. Un anno ho "rischiato" di essere un suo calciatore, nel '91/'92 c'era la possibilità di andare nel Foggia di Zeman che riformava la squadra con calciatori giovani. Lui è un totem del calcio italiano».
Entusiasmo alle stelle fra il popolo barese: domani al San Nicola non si prevedono meno di 15mila unità sugli spalti. Mignani commenta così: ««Alleno giocatori che hanno fatto campionati e hanno giocato in stadi pieni. Per la prima volta a Bari troveremo tantissimi tifosi, ma è un'energia in più per noi. Non vediamo l'ora di arrivare a domani sera: col cuore e con la testa proveremo a dare una soddisfazione alle persone che verranno a incitarci. La crescita della gente allo stadio è legata ai risultati; stiamo facendo bene e il pubblico che torna è una conseguenza. Mi fa piacere l'apprezzamento nei confronti dei ragazzi che stanno dando tutto; la gente lo apprezza. Per noi è importante averli riconquistati con la voglia e l'impegno; la prestazione fa fare i risultati».
Resta, però, una partita da prendere con le molle: «Affrontiamo una squadra con un gioco propositivo, corale e che coinvolge tanti calciatori. Devi essere bravo a capire come opporti. L'entusiasmo è quello giusto, ma manteniamo i piedi per terra: il derby è una partita particolare, contro una squadra che sta bene ed è molto pericolosa. I tre attaccanti fanno i movimenti con i tempi giusti, hanno anche tiratori da fuori area; dovremo fare grande attenzione. I complimenti fanno piacere. Siamo partiti facendo buone cose, però questo non basta. Domani è una partita sentita, non semplice sotto tanti aspetti; dimentichiamo quello che è successo fino a ieri, consolidiamo le nostre certezze e ripartiamo dallo 0-0. Faremo di tutto per noi e per la gente. Non abbiamo avuto molto tempo per preparare la partita. Abbiamo cercato di guardare i loro punti di forza e i loro punti deboli; faremo delle scelte per creare situazioni e trarre dei vantaggi».
Il tecnico biancorosso, dalla sua, potrà contare su un vasto ventaglio di soluzioni per il suo 4-3-1-2: «Il direttore ha costruito una rosa con due giocatori di pari livello per ogni ruolo, anche con caratteristiche non uguali. Un allenatore deve essere bravo nel gestire il gruppo, ma non faccio la formazione per dare dei contentini; premio chi si sta allenando intensamente, come Lollo. I ragazzi sanno che 11 giocano e gli altri vanno in panchina; cerco di far giocare chi penso sia più adatto per quella partita. I ragazzi stanno mantenendo un atteggiamento eccezionale».
Di fronte ci sarà la vecchia volpe Zeman, che ha detto di aver visto nel Bari una squadra che vince ma non domina: «Rispetto il pensiero degli altri, ma preferisco parlare di noi - taglia corto Mignani. Abbiamo una chiara idea di gioco, a volte le cose ci riescono a volte no; non sempre puoi dominare, ma facciamo sempre quello che proviamo i settimana. Dopo nove partite non è scritto niente, so che devo lavorare sulle gambe e sulla testa dei miei calciatori. Abbiamo fatto un buon percorso e il merito è dei ragazzi, abbiamo accelerato i tempi di apprendimento e in buona parte ci siamo riusciti. In una squadra è importante il giusto entusiasmo, bisogna tenerlo vivo e deve esserci anche se non arrivano i risultati. A ogni partita dobbiamo arrivare con lo spirito giusto. È bello che dopo un periodo negativo i tifosi siano felici; vuol dire che apprezzano il nostro lavoro e la volontà dei ragazzi di dare tutto».
E a chi propone un'analogia fra il gioco "zemaniano" e quello di Mignani, il tecnico biancorosso risponde: «Il paragone fra me e Zeman non regge. La sua è una carriera infinita, ha sempre fatto un calcio offensivo, bello, di qualità e con risultati. Il nostro è un calcio in cui si prova a giocare, ad avere intensità e a mettere gli i calciatori in condizione di far male agli avversari. Sono due modi diversi di intendere il calcio, che si può fare in tantissime maniere», conclude Mignani.
«Zeman è un'icona - l'elogio di Mignani. Allena da tantissimo tempo, ha fatto tante cose. Un grande onore, massimo rispetto; ce la giocheremo con il giusto entusiasmo e con la voglia di fare bene. Stimo il mister, allenava già in A quando io iniziavo a giocare. Un anno ho "rischiato" di essere un suo calciatore, nel '91/'92 c'era la possibilità di andare nel Foggia di Zeman che riformava la squadra con calciatori giovani. Lui è un totem del calcio italiano».
Entusiasmo alle stelle fra il popolo barese: domani al San Nicola non si prevedono meno di 15mila unità sugli spalti. Mignani commenta così: ««Alleno giocatori che hanno fatto campionati e hanno giocato in stadi pieni. Per la prima volta a Bari troveremo tantissimi tifosi, ma è un'energia in più per noi. Non vediamo l'ora di arrivare a domani sera: col cuore e con la testa proveremo a dare una soddisfazione alle persone che verranno a incitarci. La crescita della gente allo stadio è legata ai risultati; stiamo facendo bene e il pubblico che torna è una conseguenza. Mi fa piacere l'apprezzamento nei confronti dei ragazzi che stanno dando tutto; la gente lo apprezza. Per noi è importante averli riconquistati con la voglia e l'impegno; la prestazione fa fare i risultati».
Resta, però, una partita da prendere con le molle: «Affrontiamo una squadra con un gioco propositivo, corale e che coinvolge tanti calciatori. Devi essere bravo a capire come opporti. L'entusiasmo è quello giusto, ma manteniamo i piedi per terra: il derby è una partita particolare, contro una squadra che sta bene ed è molto pericolosa. I tre attaccanti fanno i movimenti con i tempi giusti, hanno anche tiratori da fuori area; dovremo fare grande attenzione. I complimenti fanno piacere. Siamo partiti facendo buone cose, però questo non basta. Domani è una partita sentita, non semplice sotto tanti aspetti; dimentichiamo quello che è successo fino a ieri, consolidiamo le nostre certezze e ripartiamo dallo 0-0. Faremo di tutto per noi e per la gente. Non abbiamo avuto molto tempo per preparare la partita. Abbiamo cercato di guardare i loro punti di forza e i loro punti deboli; faremo delle scelte per creare situazioni e trarre dei vantaggi».
Il tecnico biancorosso, dalla sua, potrà contare su un vasto ventaglio di soluzioni per il suo 4-3-1-2: «Il direttore ha costruito una rosa con due giocatori di pari livello per ogni ruolo, anche con caratteristiche non uguali. Un allenatore deve essere bravo nel gestire il gruppo, ma non faccio la formazione per dare dei contentini; premio chi si sta allenando intensamente, come Lollo. I ragazzi sanno che 11 giocano e gli altri vanno in panchina; cerco di far giocare chi penso sia più adatto per quella partita. I ragazzi stanno mantenendo un atteggiamento eccezionale».
Di fronte ci sarà la vecchia volpe Zeman, che ha detto di aver visto nel Bari una squadra che vince ma non domina: «Rispetto il pensiero degli altri, ma preferisco parlare di noi - taglia corto Mignani. Abbiamo una chiara idea di gioco, a volte le cose ci riescono a volte no; non sempre puoi dominare, ma facciamo sempre quello che proviamo i settimana. Dopo nove partite non è scritto niente, so che devo lavorare sulle gambe e sulla testa dei miei calciatori. Abbiamo fatto un buon percorso e il merito è dei ragazzi, abbiamo accelerato i tempi di apprendimento e in buona parte ci siamo riusciti. In una squadra è importante il giusto entusiasmo, bisogna tenerlo vivo e deve esserci anche se non arrivano i risultati. A ogni partita dobbiamo arrivare con lo spirito giusto. È bello che dopo un periodo negativo i tifosi siano felici; vuol dire che apprezzano il nostro lavoro e la volontà dei ragazzi di dare tutto».
E a chi propone un'analogia fra il gioco "zemaniano" e quello di Mignani, il tecnico biancorosso risponde: «Il paragone fra me e Zeman non regge. La sua è una carriera infinita, ha sempre fatto un calcio offensivo, bello, di qualità e con risultati. Il nostro è un calcio in cui si prova a giocare, ad avere intensità e a mettere gli i calciatori in condizione di far male agli avversari. Sono due modi diversi di intendere il calcio, che si può fare in tantissime maniere», conclude Mignani.