Calcio
Verso Bari-Juve Stabia, Gigliotti: «Se pensassimo di essere già in B non avremmo capito niente»
Il difensore: «Superato un periodo sfortunato, vogliamo chiuderla il prima possibile. Il goal? Per me è un’ossessione»
Bari - martedì 15 marzo 2022
14.22
Dieci punti di vantaggio sul Catanzaro, battuto domenica nello scontro diretto del Ceravolo, e una seria ipoteca sulla promozione diretta in serie B. In casa SSC Bari si respira euforia per un obiettivo che mai era stato così vicino nei tre anni di serie C, ma c'è ancora un pezzo di strada da fare prima, eventualmente, di tagliare il traguardo. Il primo ostacolo di questo mini ciclo fra fine marzo e inizio aprile si chiama Juve Stabia: la squadra campana sarà ospite domani (alle 21) sul terreno del San Nicola per l'ultimo turno infrasettimanale della stagione.
A fare il punto della situazione è stato il difensore biancorosso Guillaume Gigliotti, che in conferenza stampa ha detto: «Mi sono già trovato in una situazione simile, ma comunque diversa. Non ho mai avuto 10 punti di vantaggio dalla seconda; la nostra situazione è un po' particolare, non abbiamo fatto niente ma siamo sulla strada giusta. C'è entusiasmo, stiamo dimostrando che gruppo siamo. Il Catanzaro è già alle spalle, pensiamo a domani».
La partita di andata coincise con la seconda sconfitta stagionale dei biancorossi, e protagonista in negativo di quella sfida fu proprio Gigliotti, che concesse con un fallo di mano il rigore della vittoria alle vespe e concluse con un cartellino rosso la sua partita. Il difensore biancorosso ritorna su quegli episodi sfortunati e dice: «Dalla partita di Castellammare ho iniziato a stare un po' fuori, ma ora mi voglio riscattare, quello è stato un incidente di percorso. Per noi è una partita fondamentale, se pensiamo di essere già promossi non abbiamo capito niente. Vogliamo chiuderla il prima possibile, con la voglia di vincere possiamo solo far bene».
Dopo un periodo negativo, con le sconfitte interne contro Messina e Campobasso, il Bari è tornato a viaggiare con le marce alte: «Non penso che sia cambiato qualcosa, dall'inizio abbiamo sempre lavorato allo stesso modo e siamo stati uniti - prosegue Gigliotti. È stato un periodo un po' sfortunato, ma solo in quelle due partite in casa abbiamo fatto 0 punti, nelle altre abbiamo fatto il nostro. Il direttore ci ha dato una svegliata, ha fatto del bene a noi come squadra e a tutti. Dopo il mese di febbraio abbiamo dato un segnale al campionato e abbiamo fatto capire che ci meritavamo il primo posto».
Riguardando la sua stagione in biancorosso, Gigliotti analizza: «Quando sono arrivato ero fermo da un mese, la prima partita con il Bari l'ho fatta dopo un mese e mezzo. Ti devi adattare, sono sceso dalla B e qui è un'altra cosa. Sono stato espulso a Castellammare, poi sono stato fuori e mi è mancata la continuità di adesso. Ho avuto la fiducia del mister, mi sono tranquillizzato e in campo si vede. Qui a Bari mi trovo benissimo, a me piace il Sud e questa è una città in cui c'è tutto per far bene: il mare, il sole, una società sana, un gruppo che mi piace. In questa avventura non trovo difetti, solo pregi».
Nelle ultime settimane Gigliotti ha trovato grande continuità al centro della difesa, dove fa ormai coppia fissa con Terranova. Ma l'italo-francese precisa: «Non mi sento un titolare inamovibile. Sapevo già dall'inizio quale sarebbe stato il mio ruolo in questa squadra: siamo tutti sulla stessa barca, non mi sento più titolare dei miei compagni di reparto. Il mister non fa giocare il nome o la carriera, lui guarda a chi sta meglio e a chi rende di più. Penso di star bene mentalmente e fisicamente, credo che mi stia dando fiducia per quello; penso di star ripagando la sua fiducia. Con Terranova mi trovo bene, lui ha più esperienza di me e quando mi deve dire qualcosa io ascolto. Anche con Di Cesare e Celiento mi sono trovato bene, ho un buon rapporto con tutti ed è tutto perfetto. Polverino? Per me è un portiere forte, che può ancora crescere molto. L'ho già visto migliorare tanto da quando sono qui, lui ha tanta personalità in allenamento e in partita; mi piace che esca molto dalla porta, dà alla difesa la possibilità di stare più alta perché copre la profondità. La sua personalità è piaciuta a tutti».
Pacato fuori dal campo, ma un vero leone sul terreno di gioco. Una particolarità caratteriale di Gigliotti che all'esterno non si può non notare: «In campo sono un'altra persona rispetto a quello che sono fuori, mi trasformo. Ho un po' di partite nelle gambe, so che se abbassi la guardia anche per un minuto puoi rovinare tutto. Sono un po' euforico in campo, mi piace così e piace anche ai miei compagni. Per me non è un problema che la gente parli di me o meno, sono abbastanza maturo per capire quando faccio bene e quando faccio male. Fa piacere se si parla di me in positivo, ma non credo di essere condizionato dai giudizi esterni. Ci vuole sempre un equilibrio, questa è una grande piazza e spero di farla continuare a parlare di me con le prestazioni giuste».
In un reparto difensivo che si è spesso distinto per il contributo di goal portato alla causa biancorossa, Gigliotti è ancora a secco: «Il goal? Mi manca, per me è un'ossessione farne almeno un paio all'anno - rivela il difensore dei galletti. Se possiamo apportare qualcosa in più alla squadra è sempre bene. Molte volte abbiamo sbloccato le partite su azioni da fermo, spero di farne uno pesante in queste sette partite. L'importante, comunque, è sempre l'obiettivo collettivo».
Un'ultima considerazione, poi, anche su quello che ancora non va: «Il nostro difetto è non chiudere le partite, soprattutto nel girone di ritorno abbiamo avuto delle occasioni ma abbiamo sofferto fino al 90'. Abbiamo il miglior attacco, ma potevamo essere ancora più su in classifica. Abbiamo preso anche tanti goal su calcio piazzato, una questione di concentrazione. Per questo in campo sono sempre un po' "incazzato", dobbiamo migliorare sulla concentrazione. Facendo così, possiamo chiuderla il primo possibile», conclude Gigliotti.
A fare il punto della situazione è stato il difensore biancorosso Guillaume Gigliotti, che in conferenza stampa ha detto: «Mi sono già trovato in una situazione simile, ma comunque diversa. Non ho mai avuto 10 punti di vantaggio dalla seconda; la nostra situazione è un po' particolare, non abbiamo fatto niente ma siamo sulla strada giusta. C'è entusiasmo, stiamo dimostrando che gruppo siamo. Il Catanzaro è già alle spalle, pensiamo a domani».
La partita di andata coincise con la seconda sconfitta stagionale dei biancorossi, e protagonista in negativo di quella sfida fu proprio Gigliotti, che concesse con un fallo di mano il rigore della vittoria alle vespe e concluse con un cartellino rosso la sua partita. Il difensore biancorosso ritorna su quegli episodi sfortunati e dice: «Dalla partita di Castellammare ho iniziato a stare un po' fuori, ma ora mi voglio riscattare, quello è stato un incidente di percorso. Per noi è una partita fondamentale, se pensiamo di essere già promossi non abbiamo capito niente. Vogliamo chiuderla il prima possibile, con la voglia di vincere possiamo solo far bene».
Dopo un periodo negativo, con le sconfitte interne contro Messina e Campobasso, il Bari è tornato a viaggiare con le marce alte: «Non penso che sia cambiato qualcosa, dall'inizio abbiamo sempre lavorato allo stesso modo e siamo stati uniti - prosegue Gigliotti. È stato un periodo un po' sfortunato, ma solo in quelle due partite in casa abbiamo fatto 0 punti, nelle altre abbiamo fatto il nostro. Il direttore ci ha dato una svegliata, ha fatto del bene a noi come squadra e a tutti. Dopo il mese di febbraio abbiamo dato un segnale al campionato e abbiamo fatto capire che ci meritavamo il primo posto».
Riguardando la sua stagione in biancorosso, Gigliotti analizza: «Quando sono arrivato ero fermo da un mese, la prima partita con il Bari l'ho fatta dopo un mese e mezzo. Ti devi adattare, sono sceso dalla B e qui è un'altra cosa. Sono stato espulso a Castellammare, poi sono stato fuori e mi è mancata la continuità di adesso. Ho avuto la fiducia del mister, mi sono tranquillizzato e in campo si vede. Qui a Bari mi trovo benissimo, a me piace il Sud e questa è una città in cui c'è tutto per far bene: il mare, il sole, una società sana, un gruppo che mi piace. In questa avventura non trovo difetti, solo pregi».
Nelle ultime settimane Gigliotti ha trovato grande continuità al centro della difesa, dove fa ormai coppia fissa con Terranova. Ma l'italo-francese precisa: «Non mi sento un titolare inamovibile. Sapevo già dall'inizio quale sarebbe stato il mio ruolo in questa squadra: siamo tutti sulla stessa barca, non mi sento più titolare dei miei compagni di reparto. Il mister non fa giocare il nome o la carriera, lui guarda a chi sta meglio e a chi rende di più. Penso di star bene mentalmente e fisicamente, credo che mi stia dando fiducia per quello; penso di star ripagando la sua fiducia. Con Terranova mi trovo bene, lui ha più esperienza di me e quando mi deve dire qualcosa io ascolto. Anche con Di Cesare e Celiento mi sono trovato bene, ho un buon rapporto con tutti ed è tutto perfetto. Polverino? Per me è un portiere forte, che può ancora crescere molto. L'ho già visto migliorare tanto da quando sono qui, lui ha tanta personalità in allenamento e in partita; mi piace che esca molto dalla porta, dà alla difesa la possibilità di stare più alta perché copre la profondità. La sua personalità è piaciuta a tutti».
Pacato fuori dal campo, ma un vero leone sul terreno di gioco. Una particolarità caratteriale di Gigliotti che all'esterno non si può non notare: «In campo sono un'altra persona rispetto a quello che sono fuori, mi trasformo. Ho un po' di partite nelle gambe, so che se abbassi la guardia anche per un minuto puoi rovinare tutto. Sono un po' euforico in campo, mi piace così e piace anche ai miei compagni. Per me non è un problema che la gente parli di me o meno, sono abbastanza maturo per capire quando faccio bene e quando faccio male. Fa piacere se si parla di me in positivo, ma non credo di essere condizionato dai giudizi esterni. Ci vuole sempre un equilibrio, questa è una grande piazza e spero di farla continuare a parlare di me con le prestazioni giuste».
In un reparto difensivo che si è spesso distinto per il contributo di goal portato alla causa biancorossa, Gigliotti è ancora a secco: «Il goal? Mi manca, per me è un'ossessione farne almeno un paio all'anno - rivela il difensore dei galletti. Se possiamo apportare qualcosa in più alla squadra è sempre bene. Molte volte abbiamo sbloccato le partite su azioni da fermo, spero di farne uno pesante in queste sette partite. L'importante, comunque, è sempre l'obiettivo collettivo».
Un'ultima considerazione, poi, anche su quello che ancora non va: «Il nostro difetto è non chiudere le partite, soprattutto nel girone di ritorno abbiamo avuto delle occasioni ma abbiamo sofferto fino al 90'. Abbiamo il miglior attacco, ma potevamo essere ancora più su in classifica. Abbiamo preso anche tanti goal su calcio piazzato, una questione di concentrazione. Per questo in campo sono sempre un po' "incazzato", dobbiamo migliorare sulla concentrazione. Facendo così, possiamo chiuderla il primo possibile», conclude Gigliotti.