Calcio
Verso Bari-Latina, Mignani: «Non è partita scontata. Diffide? Non faccio calcoli»
Il tecnico biancorosso: «Dobbiamo avere fame, i punti sono troppo importanti. Gli altri parlano di noi, rispondiamo con i fatti»
Bari - venerdì 26 novembre 2021
15.16
«Domani è un'altra partita che sulla carta può sembrare scontata, ma scontata non è. Il Latina è in buon momento, sarà una sfida difficile come sempre. Dobbiamo provare a vincere con tutto quello che abbiamo». Parole e musica di Mister Michele Mignani, alla vigilia della sfida fra il suo Bari e il Latina al San Nicola.
«Il Latina è una squadra compatta, organizzata, ha attaccanti dinamici, uno di struttura l'altro più veloce - analizza il tecnico biancorosso. Il 3-5-2 copre bene il campo e sfrutta l'ampiezza, hanno centrocampisti di inserimento, anche i quinti sono molto dinamici. Vorranno fare la loro partita, ma se siamo noi faremo la prestazione e di conseguenza il risultato. Dobbiamo avere fame di portare a casa punti troppo importanti per la nostra classifica. Con Daniele Di Donato, tecnico del Latina, ho giocato insieme in due situazioni diverse. Un ragazzo per bene, in gamba; lo stimo, ho dei buonissimi rapporti. L'anno scorso mi ha fatto uno "scherzetto", spero quest'anno di farglielo io».
Ultimo impegno di novembre, quello con il Latina, prima di un dicembre di fuoco con gli scontri diretti contro Avellino, Taranto e Palermo. Ma Mignani non fa calcoli: «Da allenatore del Bari, non faccio differenza fra gli avversari. Abbiamo l'obiettivo di provare a vincere le partite, che si affrontano una alla volta. Per noi è troppo importante fare tre punti domani, alle altre si penserà. La testa fa la differenza, e per avercela sgombra e cavalcare l'entusiasmo devi fare risultati. Più vinci, più fai prestazioni e più leggero arrivi alla partita; se invece fai delle partite meno brillanti è più difficile, soprattutto qui dove non ti è concesso sbagliare. Io lavoro anche sulla testa dei ragazzi per renderli consapevoli dei valori che abbiamo; può succedere di cadere, ma bisogna rialzarsi e fare delle nostre certezze la nostra forza».
Niente calcoli anche per quanto riguarda i diffidati (Terranova il pericolo numero uno) e le scelte da fare su chi mandare in campo. Mignani: «Non faccio ragionamenti sui diffidati, dobbiamo fare di tutto per portare a casa la partita di domani. A partita in corso potrei fare delle valutazioni, ma non dall'inizio. Paponi e Simeri si sono allenati con la squadra, quindi possiamo considerarli della partita entrambi. Vediamo come stanno i ragazzi, poi decideremo gli 11 che partiranno titolari. Un allenatore deve avere la serenità di fare delle scelte; qui ci sono grandi professionisti, sanno che ci sono in 11 più i cambi, e che non si può far giocare tutti. Non voglio che chi non gioca sia felice e allegro, ma si ragiona con il noi, non con l'io. Tutti partono sempre alla pari, le valutazioni si fanno sulla partita precedente, sul lavoro in settimana, sulla condizione e sulle caratteristiche dell'avversario. La possibilità di scegliere è un vantaggio, li vorrei sempre avere tutti disponibili».
In chiusura, una stoccata a chi non crede che il Bari possa arrivare fino in fondo alla testa del campionato: «Mi è piaciuto Pucino quando ha detto che tanti parlano di noi e noi rispondiamo con i fatti. La gente prova a scaricare le responsabilità sugli altri, ma noi proviamo a fare il nostro percorso e alla fine si vedrà», conclude Mignani.
«Il Latina è una squadra compatta, organizzata, ha attaccanti dinamici, uno di struttura l'altro più veloce - analizza il tecnico biancorosso. Il 3-5-2 copre bene il campo e sfrutta l'ampiezza, hanno centrocampisti di inserimento, anche i quinti sono molto dinamici. Vorranno fare la loro partita, ma se siamo noi faremo la prestazione e di conseguenza il risultato. Dobbiamo avere fame di portare a casa punti troppo importanti per la nostra classifica. Con Daniele Di Donato, tecnico del Latina, ho giocato insieme in due situazioni diverse. Un ragazzo per bene, in gamba; lo stimo, ho dei buonissimi rapporti. L'anno scorso mi ha fatto uno "scherzetto", spero quest'anno di farglielo io».
Ultimo impegno di novembre, quello con il Latina, prima di un dicembre di fuoco con gli scontri diretti contro Avellino, Taranto e Palermo. Ma Mignani non fa calcoli: «Da allenatore del Bari, non faccio differenza fra gli avversari. Abbiamo l'obiettivo di provare a vincere le partite, che si affrontano una alla volta. Per noi è troppo importante fare tre punti domani, alle altre si penserà. La testa fa la differenza, e per avercela sgombra e cavalcare l'entusiasmo devi fare risultati. Più vinci, più fai prestazioni e più leggero arrivi alla partita; se invece fai delle partite meno brillanti è più difficile, soprattutto qui dove non ti è concesso sbagliare. Io lavoro anche sulla testa dei ragazzi per renderli consapevoli dei valori che abbiamo; può succedere di cadere, ma bisogna rialzarsi e fare delle nostre certezze la nostra forza».
Niente calcoli anche per quanto riguarda i diffidati (Terranova il pericolo numero uno) e le scelte da fare su chi mandare in campo. Mignani: «Non faccio ragionamenti sui diffidati, dobbiamo fare di tutto per portare a casa la partita di domani. A partita in corso potrei fare delle valutazioni, ma non dall'inizio. Paponi e Simeri si sono allenati con la squadra, quindi possiamo considerarli della partita entrambi. Vediamo come stanno i ragazzi, poi decideremo gli 11 che partiranno titolari. Un allenatore deve avere la serenità di fare delle scelte; qui ci sono grandi professionisti, sanno che ci sono in 11 più i cambi, e che non si può far giocare tutti. Non voglio che chi non gioca sia felice e allegro, ma si ragiona con il noi, non con l'io. Tutti partono sempre alla pari, le valutazioni si fanno sulla partita precedente, sul lavoro in settimana, sulla condizione e sulle caratteristiche dell'avversario. La possibilità di scegliere è un vantaggio, li vorrei sempre avere tutti disponibili».
In chiusura, una stoccata a chi non crede che il Bari possa arrivare fino in fondo alla testa del campionato: «Mi è piaciuto Pucino quando ha detto che tanti parlano di noi e noi rispondiamo con i fatti. La gente prova a scaricare le responsabilità sugli altri, ma noi proviamo a fare il nostro percorso e alla fine si vedrà», conclude Mignani.