mattia maita. <span>Foto Ssc Bari</span>
mattia maita. Foto Ssc Bari
Calcio

Verso Bari-Modena, Maita: «Verranno a giocarsela. Goal? Contento, devo farne di più»

Il centrocampista alla vigilia: «Belle le 100 presenze, Mignani mi ha dato molto. Io calciatore di B? Devo dimostrarlo ancora»

Cento presenze con la maglia del Bari, e finalmente un ritorno al goal che mancava da tanto (troppo) tempo. Mattia Maita si sta riprendendo il suo "magic Moment", al primo anno di serie B, categoria dove è arrivato per la prima volta con la maglia del galletti, a 28 anni suonati. È lui a parlare in vista della sfida di domani, domenica 11 dicembre alle 18, contro il Modena sul terreno del San Nicola.

«Il Modena verrà a giocarsela, finora non abbiamo incontrato nessuna squadra che veniva qui per mettersi dietro - dice Maita. È il bello di questo campionato, non succedeva l'anno scorso. Il Modena è forte in tutti i reparti e soprattutto davanti, ha giocatori di qualità e un ottimo reparto. Sarà tosta, difficile; cercheremo di portarla a casa, anche se non sarà facile. Noi siamo forti, abbiamo bisogno di fare punti; cercheremo di portarne a casa altri tre».

Parlando del goal realizzato a Cittadella che ha chiuso definitivamente i conti sullo 0-3, il centrocampista biancorosso dice: «Finalmente il goal è arrivato. Il primo pensiero è stato non fare come il Palermo, mi sono detto di doverla per forza mettere bassa nell'angolino ed è andata bene. Da anni dico che devo fare almeno 5 goal, poi ogni volta che sono lì succede sempre qualcosa; non per colpa degli altri, per colpa mia. Stavolta è andata bene, cerco di continuare su questa strada. Il goal lo dedico a mia figlia e a mia moglie che sono sempre con me, mi supportano e mi sopportano».

In B da titolare a 28 anni. Tardi sì, ma Maita non ha rimpianti: «Se sono arrivato adesso in B è giusto così. L'anno scorso qui con fatica ho vinto il campionato ed è stato bellissimo. Ho raggiunto l'obiettivo che ho sempre inseguito da quando ho iniziato a giocare; ho esordito a 16 anni, poi la B non l'ho più vista. Essere qui per me è un traguardo, non è stato per nulla facile: tanti anni di C, in campi dove c'era poco calcio. Sono felice di essere qui adesso, è colpa mia se non ci sono arrivato in passato. Ognuno ha quel che merita. Ci sono tantissime cose che potrei migliorare, dall'inserimento al tiro in porta. Cerco sempre di lavorare e migliorare, cerco di fare qualche goal in più e di essere più presente in area avversaria, anche se non è facile. Ci spero, da qui alla fine, di fare più goal».

Mezzala di ordine e inserimento, regista davanti alla difesa, all'occorrenza anche trequartista e mediano. Nella sua esperienza biancorossa, Maita si è fatto apprezzare per essere uno degli elementi maggiormente preziosi per qualsiasi allenatore, anche se lui dice: «Non mi sento un pilastro del Bari, sono a disposizione del mister. Ho più continuità rispetto a qualche altro compagno, ma questo non vuol dire nulla. Una squadra come la nostra, neopromossa dalla C, con qualche acquisto di livello, sta dimostrando di essere forte anche in B, un campionato difficile. Siamo terzi, una sorpresa che nessuno si aspettava. Ci sono tanti calciatori forti, anche chi sta giocando un po' meno; ognuno avrà il suo spazi, chi va in campo dà il massimo e i risultati lo stanno confermando».

È innegabile, però, che Mignani faccia moltissima difficoltà a privarsi di lui, che infatti ha non è stato in campo solo per infortuni o squalifiche. «Al mister devo tantissimo, mi ha messo sempre in campo - ricorda Maita. Il rapporto con lui è tranquillo, come con tutti. In questo anno e mezzo mi ha dato la possibilità di crescere in un altro ruolo, che ho fatto quando ero più piccolo. Dopo gli anni con Auteri ho preferito giocare sempre da mezzala, in fase offensiva più che difensiva. Il mister mi vede tutti i giorni e sa che il mio limite è sbagliare qualche passaggio di troppo, ma quando fai tante corse di recupero non sei sempre lucido. Lui cerca di aiutarmi a migliorare: quando recupero palla devo giocare il più vicino possibile per dare valore a quello che ho appena fatto. Aver vinto il campionato ti lega ancora di più al mister, sono contento di essere ancora a sua disposizione».

E se arrivasse un'offerta da qualche club prestigioso, magari di serie A? «Non voglio pensare ad andare via dal Bari, con cui ho appena fatto 100 presenze - taglia corto Maita. Non so se mi sento un giocatore di B, è ancora presto per dirlo dopo mezzo campionato. La B è difficile ed equilibrata, all'inizio non lo conoscevo ma dopo 16 giornate lo posso confermare: puoi vincere, perdere, pareggiare con chiunque. Questi ultimi pareggi sono stati visti in maniera eccessiva, perché danno valore a questa vittoria con il Cittadella. Ci vuole equilibrio, che nel calcio a volte viene a mancare.

Parlando dei compagni, Maita vuole rivolgere «Un pensiero personale a Scheidler. Non è facile per chi viene da un campionato estero presentarsi qui senza parlare la lingua, come Zuzek. Non ha passato una settimana molto serena, sono contento per quello che ha fatto giovedì, goal e assist ma soprattutto prestazione. Noi siamo una squadra, dobbiamo raggiungere l'obiettivo che è arrivare il prima possibile alla salvezza. Quello che verrà di più sarà ben accetto».

Sul momento del Bari, tornato alla vittoria anche grazie al passaggio al 4-3-2-1, Maita spiega: «Noi proviamo sempre in settimana delle alternative. Gli avversari ci studiano, poi la mancanza di Cheddira ci ha tolto profondità. Il mister vuole darci più carte da utilizzare, è un modo per mettere in difficoltà gli avversari. Noi ascoltiamo quello che ci propone e cerchiamo di riportarlo in partita; sta andando bene, continuiamo così. Quando passi in vantaggio è una mano in più, ma in ogni partita abbiamo avuto sempre l'atteggiamento giusto. Con il Suditrol siamo andati sotto con due tiri in porta, l'abbiamo ripresa e abbiamo rischiato di ribaltarla. Nell'annata ci sono dei momenti in cui va tutto bene e momenti in cui alla prima occasione prendi goal; questo è il calcio. Adesso è andata bene, domani cerchiamo di portare a casa i tre punti».

Sugli avversari affrontati fin qui in B, il centrocampista biancorosso aggiunge: «Il primo nome che mi viene in mente è Vazquez, non c'entra nulla con la B. Con una finta di corpo mi ha mandato al bar. Ci sono tantissimo giocatori forti in questa categoria, e la squadra che mi ha impressionato di più è stata il Pisa. Ci hanno messo in difficoltà a livello fisico, quella che è la nostra forza. il campionato è talmente difficile che c'è equilibrio contro chiunque».

Un pensiero finale per Walid Cheddira, che tra poco sarà impegnato in Qatar con il suo Marocco nel quarto di finale mondiale contro il Portogallo: «Non vediamo l'ora che torni, ma non possiamo portare male al Marocco. Speriamo che arrivino il più lontano possibile, è un momento storico per la loro nazione. Facciamo il tifo per Wal e per il Marocco, non sarà facile ma penso che Walino quando vedrà Cr7 sarà molto emozionato. Spero che abbia l'opportunità di entrare, con la Spagna lo ha fatto benissimo e ha avuto un paio di occasioni per fare goal. Per me è uno spettacolo vederlo lì, siamo contenti per lui e speriamo vada il più in fondo possibile. Sapevo che avrebbe fatto bene in B, l'anno scorso ha fatto degli errori sotto porta ma con il campo a disposizione ha sempre creato difficoltà. Quest'anno ha avuto una crescita tecnica, a livello di gestione della palla; sotto porta, parlano i numeri. Non mi aspettavo arrivasse in nazionale, ma queste sono le favole del calcio. Non vediamo l'ora che torni, dopo essere andato il più lontano possibile».
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