Calcio
Verso Bari-Paganese, Mignani: «Mi aspetto gara difficile. Di Gennaro? Ora è pronto»
Il mister alla vigilia: «La squadra mi sta dando pensieri positivi, mi aspetto tifosi allo stadio. In questo gruppo non ci sono titolari»
Bari - sabato 25 settembre 2021
10.29
«La Paganese è ben allenata, ha organizzazione e prova a giocare a calcio con giocatori esperti e di categorie superiori. Ci sono ragazzi che stanno facendo bene e che danno entusiasmo. Sarà difficile, ma per noi è troppo importante dare continuità ai risultati». Così Mister Michele Mignani alla vigilia di Bari-Paganese, impegno previsto per domani sul terreno amici del San Nicola.
«La squadra non ha raggiunto la sua massima espressione, ogni partita è una storia a sé. Abbiamo fatto un buon inizio, per diversi fattori tra cui un pizzico di fortuna. La continuità di lavoro e la continuità di idee, però, può aiutarci a trovare continuità, che è il nostro obiettivo principale», continua il tecnico biancorosso.
Bari che con 10 punti è primo nel girone C di serie C (insieme al Monopoli), ma che può ancora crescere molto sul piano della concretezza: «Abbiamo concesso poco e costruito molto, più di quello che abbiamo concretizzato. Segnare di più sarebbe un ulteriore salto di qualità, ma sono sempre le situazioni più difficili da migliorare. Mi auguro che la squadra abbia stoffa da campione ma è presto per esprimere giudizi. Mi auguro di poter chiudere prima le partite, perché non è detto che la zampata finale arrivi. Quando faccio i cambi posso sempre mettere dei giocatori importanti, come Simeri. Finora ha pagato, però spero che prima o poi non ce ne sia bisogno».
Sui possibili dubbi di formazione, Mignani non si sbottona ma dà qualche indizio, soprattutto relativamente a Di Gennaro: «Ho ancora più dubbi più rispetto alla settimana scorsa. I ragazzi si allenano bene, i ragazzi mi danno pensieri positivi. Antenucci? È motivato come i suoi compagni, ha fatto una settimana di lavoro intera. Per noi è un valore assoluto, ma è vero che abbiamo delle alternative e valori assoluti sono anche altri giocatori. Di Gennaro? Sta bene, ci avevo pensato già domenica all'uscita di Bianco ma c'erano 40 gradi e il campo era particolare. Non gli ho dato molto spazio per una forma di tutela nei suoi confronti, ma adesso lo vedo pronto. Dobbiamo essere bravi a scegliere i primi undici e poi fare i cambi giusti».
Bari-Paganese sarà il primo di tre impegni ravvicinati, contando il turno infrasettimanale di mercoledì 29 settembre in casa del Messina e poi il derby d'alta classifica al San Nicola contro il Monopoli del 3 ottobre. «I ragazzi sono giovani e ben allenati, mi auguro che ragnano tre partite in una settimana compreso un viaggio in trasferta - spiega Mignani. Dopo 4/5 giornate è il momento in cui la squadra sta meglio fisicamente, gestire le forze significa avere soluzioni diverse e fare valutazioni su chi ha giocato di meno per diversi motivi».
Sempre sulle scelte di formazione, il tecnico biancorosso spiega: «Non sono solo nella gestione, con me ci sono staff, diesse e società, e questo per un allenatore è importante. Non voglio preoccuparmi oggi della gestione di un gruppo che sa di star lavorando per un obiettivo importante. Le scelte di formazioni sono basate sulle mie sensazioni, su quello che vedo in allenamento. Cerco di non farmi condizionare da nessuno e fare le scelte corrette. Tutte le opzioni ti danno pensieri, che sono pensieri positivi. Ho la possibilità di far entrare giocatori che sarebbero titolari ovunque in C, e io posso solo essere contento di questo. Per me non ci sono gerarchie, sono tutti titolari. Citro è un titolare, come Paponi e Simeri; il campionato è lungo, a volte 10' valgono più di 90'. Proverò a fargli capire che non c'è un posto fisso, soprattutto in una settimana come questa in cui ci sono tre partite».
In chiusura, Mignani spegne i facili entusiasmi sul momentaneo primato in classifica e fa un appello alla partecipazione dei tifosi: «La classifica non l'ho guardata, sarà importante ad aprile non ora. Vivo gli entusiasmi o le depressioni del gruppo, ma non vedo motivo per non avere equilibrio o perché ci siano entusiasmi eccessivi. Abbiamo fatto quattro partite, sono andate bene ma il campionato è ancora lunghissimo. Mi piacerebbe che ci fosse tanta gente, mi piacerebbe percepire il calore che ho visto qui da avversario. Abbiamo bisogno dei tifosi, mi piacerebbe si ritrovasse la forte unione fra tifoseria e squadra», conclude l'allenatore dei galletti.
«La squadra non ha raggiunto la sua massima espressione, ogni partita è una storia a sé. Abbiamo fatto un buon inizio, per diversi fattori tra cui un pizzico di fortuna. La continuità di lavoro e la continuità di idee, però, può aiutarci a trovare continuità, che è il nostro obiettivo principale», continua il tecnico biancorosso.
Bari che con 10 punti è primo nel girone C di serie C (insieme al Monopoli), ma che può ancora crescere molto sul piano della concretezza: «Abbiamo concesso poco e costruito molto, più di quello che abbiamo concretizzato. Segnare di più sarebbe un ulteriore salto di qualità, ma sono sempre le situazioni più difficili da migliorare. Mi auguro che la squadra abbia stoffa da campione ma è presto per esprimere giudizi. Mi auguro di poter chiudere prima le partite, perché non è detto che la zampata finale arrivi. Quando faccio i cambi posso sempre mettere dei giocatori importanti, come Simeri. Finora ha pagato, però spero che prima o poi non ce ne sia bisogno».
Sui possibili dubbi di formazione, Mignani non si sbottona ma dà qualche indizio, soprattutto relativamente a Di Gennaro: «Ho ancora più dubbi più rispetto alla settimana scorsa. I ragazzi si allenano bene, i ragazzi mi danno pensieri positivi. Antenucci? È motivato come i suoi compagni, ha fatto una settimana di lavoro intera. Per noi è un valore assoluto, ma è vero che abbiamo delle alternative e valori assoluti sono anche altri giocatori. Di Gennaro? Sta bene, ci avevo pensato già domenica all'uscita di Bianco ma c'erano 40 gradi e il campo era particolare. Non gli ho dato molto spazio per una forma di tutela nei suoi confronti, ma adesso lo vedo pronto. Dobbiamo essere bravi a scegliere i primi undici e poi fare i cambi giusti».
Bari-Paganese sarà il primo di tre impegni ravvicinati, contando il turno infrasettimanale di mercoledì 29 settembre in casa del Messina e poi il derby d'alta classifica al San Nicola contro il Monopoli del 3 ottobre. «I ragazzi sono giovani e ben allenati, mi auguro che ragnano tre partite in una settimana compreso un viaggio in trasferta - spiega Mignani. Dopo 4/5 giornate è il momento in cui la squadra sta meglio fisicamente, gestire le forze significa avere soluzioni diverse e fare valutazioni su chi ha giocato di meno per diversi motivi».
Sempre sulle scelte di formazione, il tecnico biancorosso spiega: «Non sono solo nella gestione, con me ci sono staff, diesse e società, e questo per un allenatore è importante. Non voglio preoccuparmi oggi della gestione di un gruppo che sa di star lavorando per un obiettivo importante. Le scelte di formazioni sono basate sulle mie sensazioni, su quello che vedo in allenamento. Cerco di non farmi condizionare da nessuno e fare le scelte corrette. Tutte le opzioni ti danno pensieri, che sono pensieri positivi. Ho la possibilità di far entrare giocatori che sarebbero titolari ovunque in C, e io posso solo essere contento di questo. Per me non ci sono gerarchie, sono tutti titolari. Citro è un titolare, come Paponi e Simeri; il campionato è lungo, a volte 10' valgono più di 90'. Proverò a fargli capire che non c'è un posto fisso, soprattutto in una settimana come questa in cui ci sono tre partite».
In chiusura, Mignani spegne i facili entusiasmi sul momentaneo primato in classifica e fa un appello alla partecipazione dei tifosi: «La classifica non l'ho guardata, sarà importante ad aprile non ora. Vivo gli entusiasmi o le depressioni del gruppo, ma non vedo motivo per non avere equilibrio o perché ci siano entusiasmi eccessivi. Abbiamo fatto quattro partite, sono andate bene ma il campionato è ancora lunghissimo. Mi piacerebbe che ci fosse tanta gente, mi piacerebbe percepire il calore che ho visto qui da avversario. Abbiamo bisogno dei tifosi, mi piacerebbe si ritrovasse la forte unione fra tifoseria e squadra», conclude l'allenatore dei galletti.