Calcio
Verso Bari-Palermo, Mignani: «Mi aspetto voglia di lottare. Tutti convocabili, sono contento»
Il mister: «Il San Nicola pieno non è una novità, abbiamo bisogno dei tifosi. Zuzek? Lo seguiamo, vediamo se si chiuderà»
Bari - giovedì 18 agosto 2022
16.24
Il Bari è pronto a tornare a giocare una partita di serie B al San Nicola. Domani sera, alle 20:45, i biancorossi ospiteranno il Palermo, in uno stadio completamente rinnovato e che si appresta ad accogliere oltre 21mila tifosi, nonostante le ferie di agosto e il grande caldo. Le ultime prestazioni del Bari di mister Michele Mignani, vittorioso in casa dell'Hellas Verona e reduce dal 2-2 di Parma, hanno fatto riaccendere l'entusiasmo in città.
«Anche l'anno scorso abbiamo vissuto giornate meravigliose con tanta gente allo stadio, per noi non è una novità - dice Mignani presentando la gara. C'è la voglia di dar loro soddisfazione, di fare una grande partita e mettere punti in classifica: questo percepisco dallo spogliatoio. La squadra vive l'entusiasmo della scorsa stagione, per molti di noi non sarò una novità vedere tanta gente al San Nicola, mi auguro che per i nuovi sia uno stimolo in più. Abbiamo tanto bisogno dei nostri tifosi, c'è molta voglia di regalargli emozioni. La cosa più importante che mi è capitato di sentire dai tifosi è che vedono una squadra combattiva, che non molla; vorrei che si continuasse a parlare di noi in questo senso.
Bari mina vagante del campionato? «Non so se mi piace questa definizione - confessa Mignani. Noi dobbiamo metterci nelle condizioni di diventare fastidiosi per tutti. Per me l'obiettivo è domani, la continuità o meno di partite e risultati determinerà il risultato».
Tra i piccoli difetti evidenziati nelle prime partite stagionali, c'è il fatto di concedere goal agli avversari nelle battute iniziali della partita, e in particolar modo dalle fasce laterali. «Può darsi che la squadra sia più compatta dentro il campo e conceda qualcosa sulle fasce - l'analisi di Mignani. Io ho sempre visto la squadra concentrata fin dai primi minuti, ma in campo c'è anche un avversario che nella maggior parte dei casi ha grandi qualità offensive. Dobbiamo stare attenti e migliorare, l'ideale sarebbe rischiare poco ma di positivo c'è che abbiamo sempre reagito e nella maniera corretta».
Di fronte domani ci sarà l'ambizioso Palermo di Eugenio Corini, e anche i rosanero vorranno dare continuità ai buoni risultati di inizio stagione. «Con Corini qualche volta ci siamo incrociati, ma lui da calciatore ha fatto tanta serie A e io ne ho fatta pochissima - ricorda Mignani. Lo stimo, l'ho ammirato da calciatore e da allenatore sta facendo bene da più anni; grande considerazione per lui. Non è facile immaginare che Palermo sarà, perché l'allenatore non è lì da tanto ed è stato molto bravo nella prima partita di campionato per dare continuità al lavoro precedente. Ora ha avuto una settimana per aggiungere qualcosa di suo, saranno motivati e verranno qui per fare risultato. Ma che Palermo vedremo lo sapremo solo domani sera».
Il Bari, a ogni modo, sembra già stare bene, fisicamente e psicologicamente. «Quest'anno siamo più avanti rispetto alla seconda giornata dell'anno scorso, quando non abbiamo potuto lavorare in ritiro e abbiamo completato la squadra alla seconda giornata di campionato - spiega Mignani. Col Parma in campo c'erano 9/11 della squadra dello scorso anno, quindi per forza idee e concetti sono più avanti. Mi aspetto che ci sia continuità di prestazione e voglia di lottare: questo è il presupposto più importante. Se c'è l'atteggiamento giusto allora si fa la prestazione, e molto probabilmente anche il risultato.
Parlando dei singoli e dello stato generale della rosa, il tecnico aggiunge: «Penso che siano tutti convocabili. Ceter sta continuando il suo percorso di avvicinamento alla condizione migliore, abbiamo un allenamento e se non ci sono intoppi penso che sarà convocabile e possa avere qualche minuto nelle gambe. Vicari sta bene, Benedetti ha scontato la squalifica e per me vale come tutti gli altri centrocampisti. Sono tutti in conduzione di giocare, ma non ho ancora deciso chi giocherà. Mi dimostrano quotidianamente che se dovessi scegliere di mandarli in campo, sarebbe una scelta tranquilla. Sono contentissimo di avere tutta la rosa a disposizione. Il ballottaggio, se i giocatori fanno una buona settimana come questa, c'è sempre. Arrivo sempre con dei dubbi buoni, in questo momento ho alternative in quasi tutti i ruoli quindi c'è ballottaggio. Bisogna tenere a mente tante cose, a cominciare dal fatto che stiamo bene fisicamente; queste sono le valutazioni che si fanno scegliendo i primi 11. D'Errico? Sta bene, sono contento di come si allena: anche lui è in ballottaggio con gli altri. Folorunsho ci ha portato fisicità in mezzo al campo, è duttile e può ricoprire più ruoli; non è una sorpresa perché lo avevo visto. Cheddira? Ha margine di crescita, sta bene fisicamente e questo lo aiuta. Il fatto di trovare più spazi è un vantaggio, ha margini di miglioramento ed è umile; può trarre ancora più profitto».
Sul capitolo mercato, Mignani rimane vago: «Non faccio la formazione in funzione del mercato, che finisce a fine agosto e può riservare delle occasioni. Stiamo facendo delle valutazioni e cercando di capire se ci può essere qualcosa per migliorare la rosa, ma non è un'ossessione. Negli ultimi giorni può venir fuori qualcosa a cui non pensavi, ma noi abbiamo le idee chiare. Nel futuro le partite da affrontare sono molte, con avversari molto forte; andiamo alla ricerca di quello che possa aggiungere valore alla nostra rosa».
Tra i nomi papabili, c'è il difensore Zuzek: «Il direttore non mi ha ancora detto che la trattativa è chiusa. Lo seguiamo da un po', ma non è l'unico. È un difensore esperto e completo, ha tecnica nell'impostazione del gioco, bravo in marcatura e discretamente veloce. Il direttore ci ha lavorato, vediamo se la trattativa può chiudersi o meno.
In conclusione, Mignani dice: «Ho voglia sempre di vedere quello che può fare la squadra. Mentalità e atteggiamento, però, devono prescindere da casa o trasferta e dall'avversario; ragioniamo come se il Palermo fosse il Parma o il Verona. Gli avversari sono tutti temibili, possono anche cambiare qualcosa rispetto a noi, ma il nostro pensiero deve andare sempre la stessa direzione: difenderci con tutti gli effettivi quando la palla ce l'hanno loro, andare a fare goal quando ce l'abbiamo noi».
«Anche l'anno scorso abbiamo vissuto giornate meravigliose con tanta gente allo stadio, per noi non è una novità - dice Mignani presentando la gara. C'è la voglia di dar loro soddisfazione, di fare una grande partita e mettere punti in classifica: questo percepisco dallo spogliatoio. La squadra vive l'entusiasmo della scorsa stagione, per molti di noi non sarò una novità vedere tanta gente al San Nicola, mi auguro che per i nuovi sia uno stimolo in più. Abbiamo tanto bisogno dei nostri tifosi, c'è molta voglia di regalargli emozioni. La cosa più importante che mi è capitato di sentire dai tifosi è che vedono una squadra combattiva, che non molla; vorrei che si continuasse a parlare di noi in questo senso.
Bari mina vagante del campionato? «Non so se mi piace questa definizione - confessa Mignani. Noi dobbiamo metterci nelle condizioni di diventare fastidiosi per tutti. Per me l'obiettivo è domani, la continuità o meno di partite e risultati determinerà il risultato».
Tra i piccoli difetti evidenziati nelle prime partite stagionali, c'è il fatto di concedere goal agli avversari nelle battute iniziali della partita, e in particolar modo dalle fasce laterali. «Può darsi che la squadra sia più compatta dentro il campo e conceda qualcosa sulle fasce - l'analisi di Mignani. Io ho sempre visto la squadra concentrata fin dai primi minuti, ma in campo c'è anche un avversario che nella maggior parte dei casi ha grandi qualità offensive. Dobbiamo stare attenti e migliorare, l'ideale sarebbe rischiare poco ma di positivo c'è che abbiamo sempre reagito e nella maniera corretta».
Di fronte domani ci sarà l'ambizioso Palermo di Eugenio Corini, e anche i rosanero vorranno dare continuità ai buoni risultati di inizio stagione. «Con Corini qualche volta ci siamo incrociati, ma lui da calciatore ha fatto tanta serie A e io ne ho fatta pochissima - ricorda Mignani. Lo stimo, l'ho ammirato da calciatore e da allenatore sta facendo bene da più anni; grande considerazione per lui. Non è facile immaginare che Palermo sarà, perché l'allenatore non è lì da tanto ed è stato molto bravo nella prima partita di campionato per dare continuità al lavoro precedente. Ora ha avuto una settimana per aggiungere qualcosa di suo, saranno motivati e verranno qui per fare risultato. Ma che Palermo vedremo lo sapremo solo domani sera».
Il Bari, a ogni modo, sembra già stare bene, fisicamente e psicologicamente. «Quest'anno siamo più avanti rispetto alla seconda giornata dell'anno scorso, quando non abbiamo potuto lavorare in ritiro e abbiamo completato la squadra alla seconda giornata di campionato - spiega Mignani. Col Parma in campo c'erano 9/11 della squadra dello scorso anno, quindi per forza idee e concetti sono più avanti. Mi aspetto che ci sia continuità di prestazione e voglia di lottare: questo è il presupposto più importante. Se c'è l'atteggiamento giusto allora si fa la prestazione, e molto probabilmente anche il risultato.
Parlando dei singoli e dello stato generale della rosa, il tecnico aggiunge: «Penso che siano tutti convocabili. Ceter sta continuando il suo percorso di avvicinamento alla condizione migliore, abbiamo un allenamento e se non ci sono intoppi penso che sarà convocabile e possa avere qualche minuto nelle gambe. Vicari sta bene, Benedetti ha scontato la squalifica e per me vale come tutti gli altri centrocampisti. Sono tutti in conduzione di giocare, ma non ho ancora deciso chi giocherà. Mi dimostrano quotidianamente che se dovessi scegliere di mandarli in campo, sarebbe una scelta tranquilla. Sono contentissimo di avere tutta la rosa a disposizione. Il ballottaggio, se i giocatori fanno una buona settimana come questa, c'è sempre. Arrivo sempre con dei dubbi buoni, in questo momento ho alternative in quasi tutti i ruoli quindi c'è ballottaggio. Bisogna tenere a mente tante cose, a cominciare dal fatto che stiamo bene fisicamente; queste sono le valutazioni che si fanno scegliendo i primi 11. D'Errico? Sta bene, sono contento di come si allena: anche lui è in ballottaggio con gli altri. Folorunsho ci ha portato fisicità in mezzo al campo, è duttile e può ricoprire più ruoli; non è una sorpresa perché lo avevo visto. Cheddira? Ha margine di crescita, sta bene fisicamente e questo lo aiuta. Il fatto di trovare più spazi è un vantaggio, ha margini di miglioramento ed è umile; può trarre ancora più profitto».
Sul capitolo mercato, Mignani rimane vago: «Non faccio la formazione in funzione del mercato, che finisce a fine agosto e può riservare delle occasioni. Stiamo facendo delle valutazioni e cercando di capire se ci può essere qualcosa per migliorare la rosa, ma non è un'ossessione. Negli ultimi giorni può venir fuori qualcosa a cui non pensavi, ma noi abbiamo le idee chiare. Nel futuro le partite da affrontare sono molte, con avversari molto forte; andiamo alla ricerca di quello che possa aggiungere valore alla nostra rosa».
Tra i nomi papabili, c'è il difensore Zuzek: «Il direttore non mi ha ancora detto che la trattativa è chiusa. Lo seguiamo da un po', ma non è l'unico. È un difensore esperto e completo, ha tecnica nell'impostazione del gioco, bravo in marcatura e discretamente veloce. Il direttore ci ha lavorato, vediamo se la trattativa può chiudersi o meno.
In conclusione, Mignani dice: «Ho voglia sempre di vedere quello che può fare la squadra. Mentalità e atteggiamento, però, devono prescindere da casa o trasferta e dall'avversario; ragioniamo come se il Palermo fosse il Parma o il Verona. Gli avversari sono tutti temibili, possono anche cambiare qualcosa rispetto a noi, ma il nostro pensiero deve andare sempre la stessa direzione: difenderci con tutti gli effettivi quando la palla ce l'hanno loro, andare a fare goal quando ce l'abbiamo noi».