Calcio
Verso Bari-Sudtirol, Mignani: «Regalo di compleanno migliore? Una bella vittoria»
Il mister: «Supercoppa competizione stimolante, noi abbiamo staccato la spina ma daremo comunque il massimo»
Bari - venerdì 29 aprile 2022
15.22
Campionato finito, promozione conquistata, ma per il Bari non c'è ancora riposo. La squadra di mister Michele Mignani scenderà in campo al San Nicola contro il Sudtirol domani, sabato 30 aprile giorno del cinquantesimo compleanno del tecnico biancorosso, per la prima giornata della supercoppa di serie C.
«Una bella vittoria sarebbe il regalo di compleanno più bello - dice Mignani presentando la gara. Arrivo a 50 anni in una piazza gloriosa, unica, e voglio vivere il compleanno in questo modo».
Parlando di questo mini torneo tra le tre vincitrici dei gironi di serie C, Mignani spiega: «È una competizione stimolante, vogliamo provare a fare bene. Non ci arriviamo tutti nello stesso modo: noi abbiamo terminato tre settimane fa quello che dovevamo, inconsciamente in questi casi tendi a lasciare qualcosa. Domani affrontiamo una squadra, fate, completa, fisica e che ha fatto qualcosa di strepitoso prendendo solo 9 goal, un record in tutte le categorie. È stimolante affrontarli, giochiamo in casa e faremo di tutto per provare a batterli, anche se sarà difficile perché hanno perso solo due volte in stagione».
Ancora il tecnico: «Questa formula mette a confronto le tre vincitrici. Mi rendo conto che possa avere un significato relativo, soprattutto perché non è facile riprendere dei giocatori che hanno lasciato qualcosa per strada. È giusto onorarla, e serve a capire il valore delle altre avversarie. La tensione non sarà quella delle partite di campionato, ma cercheremo lo stesso di fare il massimo».
Sull'avversario, il mister aggiunge: «Il Sudtirol è una squadra umile, con tanta fame. Avranno le loro motivazioni, probabilmente sarà un vantaggio per loro aver conquistato più tardi l'obiettivo promozione. Noi ci siamo arrivati con tre settimane di anticipo, e qualcosa la devi lasciare per forza».
Per il Bari pericolo "relax" dopo tre settimane con l'obiettivo già centrato? «Bisogna riattaccare la spina, altrimenti si fanno brutte figure che non possiamo permetterci - avverte Mignani. Vincere è meglio che non vincere, affrontare una squadra con questi numeri serve a farti capire anche quanto vali; bisogna fare di tutto per trarre il massimo da questa competizione. Vorrei che la squadra avesse sempre grande voglia, anche negli allenamenti, ma io non posso entrare nella testa di tutti: alcuni si sono ritenuti appagati, altri delusi per non aver giocato quanto pensavano di meritare. L'allenatore deve continuare a motivare, anche quando l'obiettivo è raggiunto».
Riguardando il campionato dei galletti e analizzando quello che è andato bene e quello che è andato meno bene, Mignani dice: «Durante la stagione ci sono picchi e cali di condizione. La nostra squadra è stata bene per tanto tempo e siamo sempre stati aggressivi e propositivi. Nella parte finale, con i punti che valevano di più e con un buon vantaggio, abbiamo fatto partite leggermente diverse anche perché le forze non erano le stesse. A volte si può essere aggressivi nell'area avversaria, a volte nella nostra metà campo. La squadra è cresciuta nella gestione della palla, ultimamente abbiamo cercato maggiormente il possesso per evitare corse a vuoto. Nelle ultime settimane gli allenamenti non sono più intensi come lo erano come quando c'era qualcosa di importante in gioco; domani proveremo comunque a essere aggressivi».
Poi una carrellata sui singoli: «Simeri? Ha dato il suo contributo. In alcuni momenti hanno giocato lui e Cheddira, gli attaccanti hanno ruotato e hanno dato il loro contributo. Se uno tra Simeri, Cheddira e Paponi avesse avuto la continuità di Antenucci avrebbe fatto più goal, ma se dividi le partite per tre/quattro giocatori hanno più difficoltà a fare goal e dare il massimo. I ragazzi hanno sempre saputo che avevo fiducia in loro e hanno dato un contributo. Galano? È ancora un "fratellino" del Galano vero, quello visto in passato a Bari. Abbiamo provato a dargli continuità, vediamo se ci sarà spazio per lui domani o a Modena. Si vede che ha qualità di altra categoria, deve solo trovare serenità per metterle a disposizione della squadra. Scavone? Per me ha un grande valore, ho molta stima di lui, ma nelle scelte si valuta tutto. Botta? Domani squalificato, ma non è quello dell'inizio. Oltre alle qualità deve avere anche una buona condizione fisica per esprimersi al meglio».
In campo, quindi, ancora i top della squadra: «Non c'è l'idea di far debuttare qualche giovane della primavera, anche se lo meriterebbero. Abbiamo apprezzato chi ha lavorato con noi, ma rimango dell'idea che le vetrine è giusto se le prendano quelli che hanno compiuto l'impresa e che - se in scadenza - hanno bisogno di trovare un contratto per la prossima stagione. Vorrei far giocare tutti, ma conta il risultato della partita e non si possono avere sentimentalismi, anche se vuoi tanto bene ai ragazzi come gliene voglio io. Per l'anno prossimo è fisiologico che qualcosa andrà cambiato, il nostro direttore è un grande professionista e lavorerà per il bene del Bari a prescindere da tutto. Nel nostro cuore ci sarà sempre riconoscenza per questi ragazzi».
Mignani conclude: «I goal si possono fare in tanti modi. Da palla inattiva, con dei movimenti in verticale; lavoriamo in funzione di quello che pensiamo ci possa dare l'avversario, domani sarà importante costruire gioco palla a terra, muovendo il gioco velocemente. Dobbiamo essere svelti e giocare con meno tocchi. Costruzione dal portiere? Il calcio va molto per mode. Se chiedi al portiere di toccare 150 palloni ci può stare che qualcuno lo sbagli, se ne tocca cinque e li calcia in avanti è più facile che non sbagli. In questa settimana ci sono stati episodi che hanno coinvolto portieri di una certa esperienza o di squadre top; io sono all'antica, non invento calcio e non chiedo al portiere di fare il rifinitore, la prima cosa che deve fare è parare. È giusto coinvolgere il portiere in situazioni in cui non va in difficoltà. È anche vero che un paio di settimane fa il portiere del Modena ha fatto goal dalla sua area di rigore…».
«Una bella vittoria sarebbe il regalo di compleanno più bello - dice Mignani presentando la gara. Arrivo a 50 anni in una piazza gloriosa, unica, e voglio vivere il compleanno in questo modo».
Parlando di questo mini torneo tra le tre vincitrici dei gironi di serie C, Mignani spiega: «È una competizione stimolante, vogliamo provare a fare bene. Non ci arriviamo tutti nello stesso modo: noi abbiamo terminato tre settimane fa quello che dovevamo, inconsciamente in questi casi tendi a lasciare qualcosa. Domani affrontiamo una squadra, fate, completa, fisica e che ha fatto qualcosa di strepitoso prendendo solo 9 goal, un record in tutte le categorie. È stimolante affrontarli, giochiamo in casa e faremo di tutto per provare a batterli, anche se sarà difficile perché hanno perso solo due volte in stagione».
Ancora il tecnico: «Questa formula mette a confronto le tre vincitrici. Mi rendo conto che possa avere un significato relativo, soprattutto perché non è facile riprendere dei giocatori che hanno lasciato qualcosa per strada. È giusto onorarla, e serve a capire il valore delle altre avversarie. La tensione non sarà quella delle partite di campionato, ma cercheremo lo stesso di fare il massimo».
Sull'avversario, il mister aggiunge: «Il Sudtirol è una squadra umile, con tanta fame. Avranno le loro motivazioni, probabilmente sarà un vantaggio per loro aver conquistato più tardi l'obiettivo promozione. Noi ci siamo arrivati con tre settimane di anticipo, e qualcosa la devi lasciare per forza».
Per il Bari pericolo "relax" dopo tre settimane con l'obiettivo già centrato? «Bisogna riattaccare la spina, altrimenti si fanno brutte figure che non possiamo permetterci - avverte Mignani. Vincere è meglio che non vincere, affrontare una squadra con questi numeri serve a farti capire anche quanto vali; bisogna fare di tutto per trarre il massimo da questa competizione. Vorrei che la squadra avesse sempre grande voglia, anche negli allenamenti, ma io non posso entrare nella testa di tutti: alcuni si sono ritenuti appagati, altri delusi per non aver giocato quanto pensavano di meritare. L'allenatore deve continuare a motivare, anche quando l'obiettivo è raggiunto».
Riguardando il campionato dei galletti e analizzando quello che è andato bene e quello che è andato meno bene, Mignani dice: «Durante la stagione ci sono picchi e cali di condizione. La nostra squadra è stata bene per tanto tempo e siamo sempre stati aggressivi e propositivi. Nella parte finale, con i punti che valevano di più e con un buon vantaggio, abbiamo fatto partite leggermente diverse anche perché le forze non erano le stesse. A volte si può essere aggressivi nell'area avversaria, a volte nella nostra metà campo. La squadra è cresciuta nella gestione della palla, ultimamente abbiamo cercato maggiormente il possesso per evitare corse a vuoto. Nelle ultime settimane gli allenamenti non sono più intensi come lo erano come quando c'era qualcosa di importante in gioco; domani proveremo comunque a essere aggressivi».
Poi una carrellata sui singoli: «Simeri? Ha dato il suo contributo. In alcuni momenti hanno giocato lui e Cheddira, gli attaccanti hanno ruotato e hanno dato il loro contributo. Se uno tra Simeri, Cheddira e Paponi avesse avuto la continuità di Antenucci avrebbe fatto più goal, ma se dividi le partite per tre/quattro giocatori hanno più difficoltà a fare goal e dare il massimo. I ragazzi hanno sempre saputo che avevo fiducia in loro e hanno dato un contributo. Galano? È ancora un "fratellino" del Galano vero, quello visto in passato a Bari. Abbiamo provato a dargli continuità, vediamo se ci sarà spazio per lui domani o a Modena. Si vede che ha qualità di altra categoria, deve solo trovare serenità per metterle a disposizione della squadra. Scavone? Per me ha un grande valore, ho molta stima di lui, ma nelle scelte si valuta tutto. Botta? Domani squalificato, ma non è quello dell'inizio. Oltre alle qualità deve avere anche una buona condizione fisica per esprimersi al meglio».
In campo, quindi, ancora i top della squadra: «Non c'è l'idea di far debuttare qualche giovane della primavera, anche se lo meriterebbero. Abbiamo apprezzato chi ha lavorato con noi, ma rimango dell'idea che le vetrine è giusto se le prendano quelli che hanno compiuto l'impresa e che - se in scadenza - hanno bisogno di trovare un contratto per la prossima stagione. Vorrei far giocare tutti, ma conta il risultato della partita e non si possono avere sentimentalismi, anche se vuoi tanto bene ai ragazzi come gliene voglio io. Per l'anno prossimo è fisiologico che qualcosa andrà cambiato, il nostro direttore è un grande professionista e lavorerà per il bene del Bari a prescindere da tutto. Nel nostro cuore ci sarà sempre riconoscenza per questi ragazzi».
Mignani conclude: «I goal si possono fare in tanti modi. Da palla inattiva, con dei movimenti in verticale; lavoriamo in funzione di quello che pensiamo ci possa dare l'avversario, domani sarà importante costruire gioco palla a terra, muovendo il gioco velocemente. Dobbiamo essere svelti e giocare con meno tocchi. Costruzione dal portiere? Il calcio va molto per mode. Se chiedi al portiere di toccare 150 palloni ci può stare che qualcuno lo sbagli, se ne tocca cinque e li calcia in avanti è più facile che non sbagli. In questa settimana ci sono stati episodi che hanno coinvolto portieri di una certa esperienza o di squadre top; io sono all'antica, non invento calcio e non chiedo al portiere di fare il rifinitore, la prima cosa che deve fare è parare. È giusto coinvolgere il portiere in situazioni in cui non va in difficoltà. È anche vero che un paio di settimane fa il portiere del Modena ha fatto goal dalla sua area di rigore…».