Calcio
Verso Foggia-Bari, Mignani: «Partita importante come le altre. Gioco di Zeman? Preferisco equilibrio»
Il mister: «Ci aspetta una sfida difficilissima. Botta? Non sta ancora benissimo. Galano è sereno, deve iniziare a ragionare da leader»
Bari - venerdì 25 febbraio 2022
15.41
Dopo la ritrovata vittoria interna, contro il Picerno nel turno infrasettimanale, per il Bari è già tempo di tornare in campo. Domani, alle 18:30, i galletti saranno ospiti del Foggia per un derby sentito e molto importante in vista della volata finale del campionato. Mister Michele Mignani la presenta così: «Ci sono state tante partite ravvicinate, nello spogliatoio c'è sempre elettricità, soprattutto in vista di una partita bella come quella di domani».
Tornando sulla vittoria di martedì, il tecnico aggiunge: «Non leggo o ascolto molto quello che si dice in giro, vado avanti con la mia testa e mi confronto solo con il direttore. Contro il Picerno è stata la vittoria di tutti, l'allenatore è sempre soggetto a critiche se le cosa vanno male e a elogi se le cose vanno bene. Siamo i primi a metterci in discussione quando crediamo di poter far meglio. Sono contento che la squadra sia tornata a vincere e lo abbia fatto con una prestazione da squadra, ma non c'è mai tempo per pensare a quello che si è fatto ieri. Domani sarà un'altra partita difficilissima».
Dall'altra parte ci sarà il Foggia di Zeman, che ha parlato del Bari come di una squadra prima in classifica soprattutto grazie alle individualità: «Rispetto il pensiero di tutti, ma io cerco di parlare il meno possibile degli altri - taglia corto Mignani. Lui ritiene ciò che crede, io lo accetto. Nel mio modo di pensare, il Bari ha un'organizzazione difensiva e un'organizzazione offensiva; siamo partiti tutti dallo stesso punto, se fin qui abbiamo fatto questi punti è merito nostro e non del caso. Ci sono sicuramente i valori individuali dei giocatori nella nostra squadra, ma anche un'organizzazione di squadra. Ognuno la pensi come gli pare, io accetto il pensiero di tutti. Zeman è molto schietto, è giusto che dica ciò che pensa. Ero piccolo quando lo vedevo in panchina nelle squadre di serie A; ha delle grandi idee, il suo percorso lo ha dimostrato ed è stimolante affrontare un personaggio come lui. Ma quello che è più importante è il pensiero sulla classifica e sulla partita, che sarà complicata: hanno proposte interessanti, la fase offensiva coinvolge tanti uomini. Le sue squadre producono molto in fase offensiva, ma a volte prendono anche parecchi goal. Nel mio modo di pensare c'è più equilibrio, portate un giocatore in meno a offendere e tenerne uno in più a dare equilibrio. Noi abbiamo quasi sempre giocato con il trequartista, che è un attaccante che si aggiunge a due punte più alte. Noi facciamo più goal del Foggia? Avrà ragione Zeman, abbiamo i calciatori più forti».
Analizzando la condizione di alcuni singoli, il mister spiega: «Abbiamo dimostrato di riuscire a sopperire all'assenza di Botta. Lui ci ha dato tanto, alza la qualità della manovra offensiva ma non sta ancora benissimo. Ci sono valutazioni in corso; cerchiamo di mettere in campo chi ci dà più garanzie in una partita come quella di domani. Cheddira? Ha dimostrato di mettermi sempre dei pensieri. Ha giocato tante volte dall'inizio e ha dimostrato anche di poter essere determinante a partita in corso. Lo avevo visto troppo autocritico per aver sbagliato delle occasioni ma gli ho detto di non pensarci. Lui è bello perché è così, deve fare le cose con la massima tranquillità perché se non ci pensa qualcosa di buono ce la dà. Galano? Mi è piaciuto. La richiesta al terzo attaccante è di andarsi a cercare la zona dove sfruttare meglio le sue caratteristiche. Penso che possa fare quel ruolo, lo considero un terzo attaccante, che parta da destra, che si accentri o che sia più alto degli altri due. Non do grossi vincoli al trequartista, che in realtà è un terzo attaccante. In questi due giorni abbiamo fatto poco lavoro, non c'è stato molto tempo dopo la partita di martedì. A me sembra che Galano sia sereno, che vive il calcio con professionalità; un po' di derby li ha giocati, vorrei che lui si sentisse parte integrante del Bari e iniziasse a ragionare da leader, prendendosi quella responsabilità che può prendersi e inizi a determinare. Galano come tutti i suoi compagni sanno che domani è un derby, ma a prescindere dall'emotività mette in palio gli stessi punti di tutte le altre. Galano quando si apre a destra o a sinistra diventa un attaccante esterno, anche Antenucci e Cheddira danno pochi punti di riferimento. Un lavoro che chiedo di fare meno a Paponi e Simeri, che è sono prime punte ed è giusto che occupino l'area di rigore».
Una chiosa ancora sull'equilibrio di squadra, da tenere ben in mente anche sulle situazioni da fermo: «Non ho dubbi sui miei ragazzi, e so che a volte le partite sono determinate dagli episodi e che la testa diventa più importante delle gambe. Bisogna stare bene fisicamente, bisogna stare bene in campo e lucidi con la testa. Calci piazzati? La possibilità di fare goal è determinata più da chi calcia che da chi va a ricevere. Ci vuole attenzione, ci sono squadre che portano 7/8 giocatori a saltare ma devi stare attento perché se la palla rimane in gioco c'è la possibilità di prendere dei contropiede. Lavoriamo per trovare soluzioni per far male all'avversario ma anche per non subire ripartenze», conclude Mignani.
Tornando sulla vittoria di martedì, il tecnico aggiunge: «Non leggo o ascolto molto quello che si dice in giro, vado avanti con la mia testa e mi confronto solo con il direttore. Contro il Picerno è stata la vittoria di tutti, l'allenatore è sempre soggetto a critiche se le cosa vanno male e a elogi se le cose vanno bene. Siamo i primi a metterci in discussione quando crediamo di poter far meglio. Sono contento che la squadra sia tornata a vincere e lo abbia fatto con una prestazione da squadra, ma non c'è mai tempo per pensare a quello che si è fatto ieri. Domani sarà un'altra partita difficilissima».
Dall'altra parte ci sarà il Foggia di Zeman, che ha parlato del Bari come di una squadra prima in classifica soprattutto grazie alle individualità: «Rispetto il pensiero di tutti, ma io cerco di parlare il meno possibile degli altri - taglia corto Mignani. Lui ritiene ciò che crede, io lo accetto. Nel mio modo di pensare, il Bari ha un'organizzazione difensiva e un'organizzazione offensiva; siamo partiti tutti dallo stesso punto, se fin qui abbiamo fatto questi punti è merito nostro e non del caso. Ci sono sicuramente i valori individuali dei giocatori nella nostra squadra, ma anche un'organizzazione di squadra. Ognuno la pensi come gli pare, io accetto il pensiero di tutti. Zeman è molto schietto, è giusto che dica ciò che pensa. Ero piccolo quando lo vedevo in panchina nelle squadre di serie A; ha delle grandi idee, il suo percorso lo ha dimostrato ed è stimolante affrontare un personaggio come lui. Ma quello che è più importante è il pensiero sulla classifica e sulla partita, che sarà complicata: hanno proposte interessanti, la fase offensiva coinvolge tanti uomini. Le sue squadre producono molto in fase offensiva, ma a volte prendono anche parecchi goal. Nel mio modo di pensare c'è più equilibrio, portate un giocatore in meno a offendere e tenerne uno in più a dare equilibrio. Noi abbiamo quasi sempre giocato con il trequartista, che è un attaccante che si aggiunge a due punte più alte. Noi facciamo più goal del Foggia? Avrà ragione Zeman, abbiamo i calciatori più forti».
Analizzando la condizione di alcuni singoli, il mister spiega: «Abbiamo dimostrato di riuscire a sopperire all'assenza di Botta. Lui ci ha dato tanto, alza la qualità della manovra offensiva ma non sta ancora benissimo. Ci sono valutazioni in corso; cerchiamo di mettere in campo chi ci dà più garanzie in una partita come quella di domani. Cheddira? Ha dimostrato di mettermi sempre dei pensieri. Ha giocato tante volte dall'inizio e ha dimostrato anche di poter essere determinante a partita in corso. Lo avevo visto troppo autocritico per aver sbagliato delle occasioni ma gli ho detto di non pensarci. Lui è bello perché è così, deve fare le cose con la massima tranquillità perché se non ci pensa qualcosa di buono ce la dà. Galano? Mi è piaciuto. La richiesta al terzo attaccante è di andarsi a cercare la zona dove sfruttare meglio le sue caratteristiche. Penso che possa fare quel ruolo, lo considero un terzo attaccante, che parta da destra, che si accentri o che sia più alto degli altri due. Non do grossi vincoli al trequartista, che in realtà è un terzo attaccante. In questi due giorni abbiamo fatto poco lavoro, non c'è stato molto tempo dopo la partita di martedì. A me sembra che Galano sia sereno, che vive il calcio con professionalità; un po' di derby li ha giocati, vorrei che lui si sentisse parte integrante del Bari e iniziasse a ragionare da leader, prendendosi quella responsabilità che può prendersi e inizi a determinare. Galano come tutti i suoi compagni sanno che domani è un derby, ma a prescindere dall'emotività mette in palio gli stessi punti di tutte le altre. Galano quando si apre a destra o a sinistra diventa un attaccante esterno, anche Antenucci e Cheddira danno pochi punti di riferimento. Un lavoro che chiedo di fare meno a Paponi e Simeri, che è sono prime punte ed è giusto che occupino l'area di rigore».
Una chiosa ancora sull'equilibrio di squadra, da tenere ben in mente anche sulle situazioni da fermo: «Non ho dubbi sui miei ragazzi, e so che a volte le partite sono determinate dagli episodi e che la testa diventa più importante delle gambe. Bisogna stare bene fisicamente, bisogna stare bene in campo e lucidi con la testa. Calci piazzati? La possibilità di fare goal è determinata più da chi calcia che da chi va a ricevere. Ci vuole attenzione, ci sono squadre che portano 7/8 giocatori a saltare ma devi stare attento perché se la palla rimane in gioco c'è la possibilità di prendere dei contropiede. Lavoriamo per trovare soluzioni per far male all'avversario ma anche per non subire ripartenze», conclude Mignani.