Calcio
Verso Palermo-Bari, Mignani: «Guai a crederci bravi. Ogni domenica un’insidia»
Il mister: «Mi aspetto una squadra con personalità. Da chi gioca meno percepisco voglia di dimostrare, questo è un più»
Bari - venerdì 17 dicembre 2021
15.17
«Una bella partita, tra due squadre con storia e blasone. Alla fine, però, a prescindere dall'avversario dobbiamo pensare a fare punti, vogliamo arrivare alle feste nel miglior modo possibile. Abbiamo lavorato bene in settimana, andiamo lì con le nostre certezze ma l'errore più grosso sarebbe pensare di essere bravi. Ogni domenica c'è un'insidia, e il Palermo è costruito per vincere il campionato». Così mister Michele Mignani all'antivigilia di Palermo-Bari, big match della giornata che chiuderà il girone d'andata della serie C gruppo C.
Il Bari arriva allo scontro diretto con 8 punti di vantaggio dai rosanero, ma occhio a lasciarsi andare: «La spensieratezza deve contraddistinguerci sempre - dice Mignani. Più ansia hai, meno rendi. Ma insieme alla spensieratezza devono esserci attenzione, concentrazione, fame e voglia di vincere i duelli. A volte il tatticismo passa in secondo piano rispetto alle caratteristiche che vengono fuori durante le partite».
Amministrare e fare calcoli: due concetti di cui Mignani non vuol sentire parlare. «A questo punto del campionato non si può parlare di gestire - prosegue il mister. Dalla squadra pretendo personalità, che giochino fuori come in casa, che giochino con quelle meno forti così come giocano con quelle più forti. Vincere a Palermo potrebbe darci ulteriore consapevolezza, ma la partita è ancora tutta da giocare. Mancano ancora venti partite; domenica finisce il girone d'andata, in quello di ritorno sarà più difficile fare punti e molte avversarie potranno rinforzarsi nel mercato di gennaio. Vorrei che la squadra facesse a Palermo il meglio di quel che può fare».
Insomma, a Palermo uno step importante nel percorso di crescita per il Bari: «Sono stra-convinto che possiamo fare molto di più, in termini di prestazione - continua il tecnico. Vorrei che si prendessero meno goal, anche se ci sono gli avversari davanti, vorrei che la squadra sbagliasse meno in alcune situazioni. Io comunque vedo una squadra in crescita, iniziamo a gestire alcuni momenti della partita. Ma quello che è successo fino a ieri ti deve rafforzare nelle cose positive, ma va anche buttato alle spalle perché ogni partita è una vetta da scalare. Contro di noi tutti giocano al massimo delle loro possibilità. Il Palermo è forte a livello individuale e collettivo, ha giocatori importanti, ma l'obiettivo è sempre lo stesso in tutte le partite. Rispetto per un avversario forte, ma dobbiamo andare lì a fare la nostra partita».
Trovato un assetto "titolare", nelle ultime partite si sono viste diverse panchine illustri. Ma per Mignani questo non è un problema: «Tutte le settimane in quelli che giocano meno percepisco "rabbia" e voglia di dimostrare. Questo alza la competitività del gruppo, ma una squadra come il Bari ha la fortuna di avere tutti potenziali titolari e le scelte vanno accettate. Ci sono tante alternative del livello di chi sta giocando, questo deve diventare un più e non un meno».
In conclusione, un pensiero sul ritorno di capitan Di Cesare al lavoro sul campo, e una riflessione sull'imminente mercato invernale: «Fa piacere che Valerio sia tornato a muoversi sul campo, quando è stato via ci è mancato perché è un punto di riferimento nello spogliatoio. Incrociando le dita, speriamo che rientri velocemente. Mercato? Non sono due partite che cambiano i pensieri che ci siamo fatti sull'organico e sull'obiettivo. Siamo concentrati solo su questa partita, poi lo saremo sulla prossima; il direttore è attento, con lui faremo le valutazioni», conclude Mignani.
Il Bari arriva allo scontro diretto con 8 punti di vantaggio dai rosanero, ma occhio a lasciarsi andare: «La spensieratezza deve contraddistinguerci sempre - dice Mignani. Più ansia hai, meno rendi. Ma insieme alla spensieratezza devono esserci attenzione, concentrazione, fame e voglia di vincere i duelli. A volte il tatticismo passa in secondo piano rispetto alle caratteristiche che vengono fuori durante le partite».
Amministrare e fare calcoli: due concetti di cui Mignani non vuol sentire parlare. «A questo punto del campionato non si può parlare di gestire - prosegue il mister. Dalla squadra pretendo personalità, che giochino fuori come in casa, che giochino con quelle meno forti così come giocano con quelle più forti. Vincere a Palermo potrebbe darci ulteriore consapevolezza, ma la partita è ancora tutta da giocare. Mancano ancora venti partite; domenica finisce il girone d'andata, in quello di ritorno sarà più difficile fare punti e molte avversarie potranno rinforzarsi nel mercato di gennaio. Vorrei che la squadra facesse a Palermo il meglio di quel che può fare».
Insomma, a Palermo uno step importante nel percorso di crescita per il Bari: «Sono stra-convinto che possiamo fare molto di più, in termini di prestazione - continua il tecnico. Vorrei che si prendessero meno goal, anche se ci sono gli avversari davanti, vorrei che la squadra sbagliasse meno in alcune situazioni. Io comunque vedo una squadra in crescita, iniziamo a gestire alcuni momenti della partita. Ma quello che è successo fino a ieri ti deve rafforzare nelle cose positive, ma va anche buttato alle spalle perché ogni partita è una vetta da scalare. Contro di noi tutti giocano al massimo delle loro possibilità. Il Palermo è forte a livello individuale e collettivo, ha giocatori importanti, ma l'obiettivo è sempre lo stesso in tutte le partite. Rispetto per un avversario forte, ma dobbiamo andare lì a fare la nostra partita».
Trovato un assetto "titolare", nelle ultime partite si sono viste diverse panchine illustri. Ma per Mignani questo non è un problema: «Tutte le settimane in quelli che giocano meno percepisco "rabbia" e voglia di dimostrare. Questo alza la competitività del gruppo, ma una squadra come il Bari ha la fortuna di avere tutti potenziali titolari e le scelte vanno accettate. Ci sono tante alternative del livello di chi sta giocando, questo deve diventare un più e non un meno».
In conclusione, un pensiero sul ritorno di capitan Di Cesare al lavoro sul campo, e una riflessione sull'imminente mercato invernale: «Fa piacere che Valerio sia tornato a muoversi sul campo, quando è stato via ci è mancato perché è un punto di riferimento nello spogliatoio. Incrociando le dita, speriamo che rientri velocemente. Mercato? Non sono due partite che cambiano i pensieri che ci siamo fatti sull'organico e sull'obiettivo. Siamo concentrati solo su questa partita, poi lo saremo sulla prossima; il direttore è attento, con lui faremo le valutazioni», conclude Mignani.