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Calcio
Verso Sudtirol-Bari, Longo: «Partita importante per entrambe. Conterà approcciarla bene»
«Tutti i dettagli sono importanti. Scelte? Ho ancora tre allenamenti per valutare, nostro obiettivo passa da queste sfide»
Bari - venerdì 18 aprile 2025
12.15
Settimana atipica per il Bari, che dopo aver giocato in anticipo al venerdì aspetterà il lunedì di pasquetta per tornare in campo. Per i biancorossi, reduci dal convincente successo interno contro il Palermo, la prossima tappa è Bolzano, contro un Sutirol alla ricerca di punti salvezza; una sfida (alla quintultima del campionato) da cui passano moltissime delle chance playoff dei galletti.
Mister Moreno Longo, tecnico del Bari, parla così a tre giorni dalla trasferta più lunga e logisticamente complessa del campionato: «L'aspetto più importante è quello tecnico, la squadra si è messa a disposizione fin dal primo giorno di ritiro, ha voluto creare un'identità e un modo di interpretare le partite. Su quello si è fatta gran parte del lavoro; ci sono degli aspetti da migliorare, come quello mentale, in alcune circostanze potevamo e dovevamo fare meglio. Questo fa parte di un percorso che in una stagione ti mette di fronte momenti positivi e negativi, spunti su cui andare a migliorare. La condizione atletica è stata ottima fino alla sosta, poi abbiamo avuto qualche infortunio di troppo e abbiamo avuto la necessitò di tirare il fiato con chi aveva giocato tanto. Oggi possiamo dire di essere di nuovo in buone condizioni; anche quello è ciclico, ogni annata prevede tanti aspetti».
Parlando del prossimo avversario, l'allenatore biancorosso analizza: «Il Sudtirol è difficile da affrontare. È una squadra fisica, con strutture importanti e verticalità. Nel proprio modo di giocare hanno cambiato diverse interpretazioni: è una squadra che è andata uomo su uomo, ha difeso con il blocco basso, hanno offerto più caratteristiche nell'interpretazione della partita. Come noi affrontano una sfida importante, per due obiettivi diversi, ma allo stesso tempo importanti; sappiamo l'atteggiamento che metteranno in campo e il clima che troveremo a Bolzano, per loro è una partita importante e quindi dovremo approcciarla nella maniera corretta. Ci hanno creato difficoltà all'andata, sappiamo che sarà un avversario ostico».
Ancora sui bolzanini, Longo specifica: «Questa credo che sia una partita più difficile perché conosciamo io mood con cui si interpretano le partite. Contro il Palermo tutti danno per scontato che puoi soffrire contro giocatori importanti, mentre contro il Sudtirol tutti pensano che sia più facile. La B però dimostra che è più difficile giocare contro chi è assatanato per portare via punti vitali. Noi lo sappiamo, non dobbiamo farci prendere dal pensiero ma dobbiamo focalizzarci sulla partita; per il nostro obiettivo dobbiamo passare anche da queste partite. Devo riflettere su tutto, mancano tre allenamenti e sono tantissimi. Non voglio precludermi alcuna scelta, voglio capire chi può darmi di più per questa partita. Non ho sciolto nessuna riserva su alcun giocatore. Il percorso fatto ci deve portare esperienze che fanno crescere e maturare. Stiamo cercando di mettere inquietante queste partite degli step che non eravamo riusciti a fare prima; non mi piace ritornare troppo sugli stessi errori, vuol dire non riuscire a trovare soluzioni».
In relazione ad alcuni singoli e della situazione dell'infermeria, il mister spiega: «Lella sta recuperando per gradi, ha iniziato a fare qualcosa con la squadra. Non so se ce l'avremo a disposizione, lui e Benali stanno facendo un percorso di reinserimento in squadra e stiamo cercando di capire qual è la condizione e quanto riuscirà a fare con la squadra anche nei prossimi giorni. Mancano ancora tre allenamenti, è presto per capire quello che ci potrà dare. Lella può coesistere con Maggiore, Maita, Saco e tutte le mezzali che abbiamo. Bisogna saper fare più partite. Ogni avversario ha caratteristiche diverse, cambia il modo di stare in campo. La partita di Bolzano sarà diversa da quella contro il Palermo: la cosa importante è trovare chiavi adatte allo spartito che cambia. Giocatori come Maiello e Falletti, che hanno lavorato in un certo modo contro il Palermo, avrebbero letture diverse da fare; non sempre la partita ha lo spartito uguale, per loro è un motivo di crescita adattarsi».
Ancora Longo: «Tutti i dettagli in questo momento sono importanti. In queste partite abbiamo fatto delle buone gare nei secondi tempi, dobbiamo cercare di lavorare sotto questo aspetto. Può essere un elemento che sposta, ma conterà avere la capacità di azzerare quello che è stato fatto prima e performare al 100% ogni volta. In questo campionato, da una partita all'altra, da un tempo all'altro, può succedere tutto; la forza vera è resettare e ripartire. Quello che farai, non quello che hai fatto: è quello che dobbiamo mettere in campo nelle ultime cinque partite. Si può essere un gruppo di buoni calciatori, ma se non sei una squadra non vai lontano. Questo è un elemento che dobbiamo portare avanti, dobbiamo metterlo dentro con continuità. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, sono loro che si mettono a disposizione per creare la squadra. Ho dei professionisti seri, che si mettono a disposizione per la squadra; quando non hanno determinato non è stato per volontà. La fase preparatoria è quella in cui devi rendere questo possibile, allenandoti al 100% e cercando di stare dentro anche quando sei chiamato poco. Non è facile fare le scelte, cerco di fare sempre le migliori; quando hai a che fare con uomini di questo tipo allora è più facili, sono le loro prestazioni a dare forza alle prestazioni della squadra».
Nelle ultime due partite il Bari sembra aver ritrovato attitudine e gioco, dopo il disastroso secondo tempo di Carrara: «Noi andiamo in campo sempre per vincere, per fare la partita migliore possibile. Che ci possa riuscire meno con qualche squadra con le caratteristiche diverse, o con altre squadre, fa parte dell'atteggiamento. Non è solo il Bari a fare difficoltà contro una squadra che difende al limite dell'area e non concede spazi; noi per scelta abbiamo deciso di fare sempre la partita più propositiva possibile, cercando la strategia migliore per fare il meglio possibile. Si cresce più nei momenti negativi che in quelli positivi, perché sei obbligato a cercare la spinta dentro di te. Il momento positivo ti dà entusiasmo ma ti fa trascurare dei dettagli che il risultato sta camuffando. In una stagione devono esserci dei momenti che facciano fare uno step alla squadra; mi auguro che il secondo tempo di Carrara ne abbia fatto fare un altro, perché ne abbiamo già fatti diversi che hanno portato a miglioramenti. Gli episodi negativi devono essere tramutati in energia positiva, quando ce li hai devi sfruttarli al massimo per crescere».
Sul tema dei fischi a Lasagna, invece, Longo si esprime così, per poi allargare il raggio delle valutazioni: «Il ragazzo è sereno e deve stare sereno. Dà tutto quello che ha, e partiamo da questo principio. È la prima cosa che il tifoso chiede, e questo Kevin lo sta mettendo sempre. Qualche errore ci sta, ma quello che chiediamo è questo e lui lo fa. Quando si dà il 110% come impegno, si fa già tanto; tutti vogliono essere perfetti, ma lui deve stare tranquillo perché ha la fiducia della società, dell'allenatore e dei compagni. E anche della maggior parte delle persone, chi mi ha fermato in città mi ha espresso solidarietà per Kevin. Spesso si giudicano i calciatori solo per quello che si vede in campo, ma l'aspetto mentale sposta più di tutti. Parte tutto dalla testa: se un giocatore fa bene in una piazza e non bene in un'altra, o viceversa, è perché trova equilibri e alchimie con gli gli allenatori, lo spogliatoio, i tifosi, lo stadio che permette di vivere sensazioni di autostima che fanno venir fuori il potenziale. È tutto mosso dalla testa, vale per qualsiasi atleta ma anche per noi nella vita di tutti i giorni. Un conto è l'atteggiamento, un conto sono qualità e soluzioni per incidere. Sono due cose differenti. Falletti e Pereiro possono incidere con le loro qualità. Il corner non è un goal che nasce per caso, nasce da chi calcia e chi colpisce: se non metti una palla importante o non hai tempo quando vai a saltare, difficilmente fai goal. Il goal di Simic nasce da una grande palla di Bellomo e dal fatto che Simic ha quel colpo. Lo Spezia ha fatto più di venti goal su palla inattiva, ma Esposito tira missili in area che fanno il 65% di quel goal, poi se ci metti quattro o cinque giocatori di un metro e novanta come hanno loro è molto probabile che si tramutino in goal».
Mister Moreno Longo, tecnico del Bari, parla così a tre giorni dalla trasferta più lunga e logisticamente complessa del campionato: «L'aspetto più importante è quello tecnico, la squadra si è messa a disposizione fin dal primo giorno di ritiro, ha voluto creare un'identità e un modo di interpretare le partite. Su quello si è fatta gran parte del lavoro; ci sono degli aspetti da migliorare, come quello mentale, in alcune circostanze potevamo e dovevamo fare meglio. Questo fa parte di un percorso che in una stagione ti mette di fronte momenti positivi e negativi, spunti su cui andare a migliorare. La condizione atletica è stata ottima fino alla sosta, poi abbiamo avuto qualche infortunio di troppo e abbiamo avuto la necessitò di tirare il fiato con chi aveva giocato tanto. Oggi possiamo dire di essere di nuovo in buone condizioni; anche quello è ciclico, ogni annata prevede tanti aspetti».
Parlando del prossimo avversario, l'allenatore biancorosso analizza: «Il Sudtirol è difficile da affrontare. È una squadra fisica, con strutture importanti e verticalità. Nel proprio modo di giocare hanno cambiato diverse interpretazioni: è una squadra che è andata uomo su uomo, ha difeso con il blocco basso, hanno offerto più caratteristiche nell'interpretazione della partita. Come noi affrontano una sfida importante, per due obiettivi diversi, ma allo stesso tempo importanti; sappiamo l'atteggiamento che metteranno in campo e il clima che troveremo a Bolzano, per loro è una partita importante e quindi dovremo approcciarla nella maniera corretta. Ci hanno creato difficoltà all'andata, sappiamo che sarà un avversario ostico».
Ancora sui bolzanini, Longo specifica: «Questa credo che sia una partita più difficile perché conosciamo io mood con cui si interpretano le partite. Contro il Palermo tutti danno per scontato che puoi soffrire contro giocatori importanti, mentre contro il Sudtirol tutti pensano che sia più facile. La B però dimostra che è più difficile giocare contro chi è assatanato per portare via punti vitali. Noi lo sappiamo, non dobbiamo farci prendere dal pensiero ma dobbiamo focalizzarci sulla partita; per il nostro obiettivo dobbiamo passare anche da queste partite. Devo riflettere su tutto, mancano tre allenamenti e sono tantissimi. Non voglio precludermi alcuna scelta, voglio capire chi può darmi di più per questa partita. Non ho sciolto nessuna riserva su alcun giocatore. Il percorso fatto ci deve portare esperienze che fanno crescere e maturare. Stiamo cercando di mettere inquietante queste partite degli step che non eravamo riusciti a fare prima; non mi piace ritornare troppo sugli stessi errori, vuol dire non riuscire a trovare soluzioni».
In relazione ad alcuni singoli e della situazione dell'infermeria, il mister spiega: «Lella sta recuperando per gradi, ha iniziato a fare qualcosa con la squadra. Non so se ce l'avremo a disposizione, lui e Benali stanno facendo un percorso di reinserimento in squadra e stiamo cercando di capire qual è la condizione e quanto riuscirà a fare con la squadra anche nei prossimi giorni. Mancano ancora tre allenamenti, è presto per capire quello che ci potrà dare. Lella può coesistere con Maggiore, Maita, Saco e tutte le mezzali che abbiamo. Bisogna saper fare più partite. Ogni avversario ha caratteristiche diverse, cambia il modo di stare in campo. La partita di Bolzano sarà diversa da quella contro il Palermo: la cosa importante è trovare chiavi adatte allo spartito che cambia. Giocatori come Maiello e Falletti, che hanno lavorato in un certo modo contro il Palermo, avrebbero letture diverse da fare; non sempre la partita ha lo spartito uguale, per loro è un motivo di crescita adattarsi».
Ancora Longo: «Tutti i dettagli in questo momento sono importanti. In queste partite abbiamo fatto delle buone gare nei secondi tempi, dobbiamo cercare di lavorare sotto questo aspetto. Può essere un elemento che sposta, ma conterà avere la capacità di azzerare quello che è stato fatto prima e performare al 100% ogni volta. In questo campionato, da una partita all'altra, da un tempo all'altro, può succedere tutto; la forza vera è resettare e ripartire. Quello che farai, non quello che hai fatto: è quello che dobbiamo mettere in campo nelle ultime cinque partite. Si può essere un gruppo di buoni calciatori, ma se non sei una squadra non vai lontano. Questo è un elemento che dobbiamo portare avanti, dobbiamo metterlo dentro con continuità. Ho fatto i complimenti ai ragazzi, sono loro che si mettono a disposizione per creare la squadra. Ho dei professionisti seri, che si mettono a disposizione per la squadra; quando non hanno determinato non è stato per volontà. La fase preparatoria è quella in cui devi rendere questo possibile, allenandoti al 100% e cercando di stare dentro anche quando sei chiamato poco. Non è facile fare le scelte, cerco di fare sempre le migliori; quando hai a che fare con uomini di questo tipo allora è più facili, sono le loro prestazioni a dare forza alle prestazioni della squadra».
Nelle ultime due partite il Bari sembra aver ritrovato attitudine e gioco, dopo il disastroso secondo tempo di Carrara: «Noi andiamo in campo sempre per vincere, per fare la partita migliore possibile. Che ci possa riuscire meno con qualche squadra con le caratteristiche diverse, o con altre squadre, fa parte dell'atteggiamento. Non è solo il Bari a fare difficoltà contro una squadra che difende al limite dell'area e non concede spazi; noi per scelta abbiamo deciso di fare sempre la partita più propositiva possibile, cercando la strategia migliore per fare il meglio possibile. Si cresce più nei momenti negativi che in quelli positivi, perché sei obbligato a cercare la spinta dentro di te. Il momento positivo ti dà entusiasmo ma ti fa trascurare dei dettagli che il risultato sta camuffando. In una stagione devono esserci dei momenti che facciano fare uno step alla squadra; mi auguro che il secondo tempo di Carrara ne abbia fatto fare un altro, perché ne abbiamo già fatti diversi che hanno portato a miglioramenti. Gli episodi negativi devono essere tramutati in energia positiva, quando ce li hai devi sfruttarli al massimo per crescere».
Sul tema dei fischi a Lasagna, invece, Longo si esprime così, per poi allargare il raggio delle valutazioni: «Il ragazzo è sereno e deve stare sereno. Dà tutto quello che ha, e partiamo da questo principio. È la prima cosa che il tifoso chiede, e questo Kevin lo sta mettendo sempre. Qualche errore ci sta, ma quello che chiediamo è questo e lui lo fa. Quando si dà il 110% come impegno, si fa già tanto; tutti vogliono essere perfetti, ma lui deve stare tranquillo perché ha la fiducia della società, dell'allenatore e dei compagni. E anche della maggior parte delle persone, chi mi ha fermato in città mi ha espresso solidarietà per Kevin. Spesso si giudicano i calciatori solo per quello che si vede in campo, ma l'aspetto mentale sposta più di tutti. Parte tutto dalla testa: se un giocatore fa bene in una piazza e non bene in un'altra, o viceversa, è perché trova equilibri e alchimie con gli gli allenatori, lo spogliatoio, i tifosi, lo stadio che permette di vivere sensazioni di autostima che fanno venir fuori il potenziale. È tutto mosso dalla testa, vale per qualsiasi atleta ma anche per noi nella vita di tutti i giorni. Un conto è l'atteggiamento, un conto sono qualità e soluzioni per incidere. Sono due cose differenti. Falletti e Pereiro possono incidere con le loro qualità. Il corner non è un goal che nasce per caso, nasce da chi calcia e chi colpisce: se non metti una palla importante o non hai tempo quando vai a saltare, difficilmente fai goal. Il goal di Simic nasce da una grande palla di Bellomo e dal fatto che Simic ha quel colpo. Lo Spezia ha fatto più di venti goal su palla inattiva, ma Esposito tira missili in area che fanno il 65% di quel goal, poi se ci metti quattro o cinque giocatori di un metro e novanta come hanno loro è molto probabile che si tramutino in goal».