michele mignani
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Calcio

Verso Sudtirol-Bari, Mignani: «Playoff altro campionato. Manteniamo equilibrio, ma non speculiamo»

Il mister: «I valori della classifica si azzerano. Bisogna vivere bene i momenti di difficoltà, veniamo da un percorso fatto di coraggio»

Sarà il Sudtirol l'avversario del Bari nella semifinale playoff per la promozione in B. I bolzanini si sono guadagnati la doppia sfida con i galletti battendo ieri sera 1-0 la Reggina, e lunedì ospiteranno la squadra di Mignani allo stadio Druso per il primo atto, che si replicherà il 2 giugno al San Nicola per la partita decisiva.

«Adesso tutti conoscono tutti, si azzera tutto quello che è successo in campionato e si riparte. Credo che loro manterranno la loro fisionomia e mentalità, la sfida si gioca sulle due partite e dobbiamo essere svegli a gestire le situazioni di campo in entrambe le gare». Così mister Michele Mignani all'antivigilia della gara prevista per il 29 maggio alle 20:30.

Ancora Mignani dice la sua: «Non penso che una squadra a questo punto della stagione riesca a modificare il proprio atteggiamento. Arrivarci motivati e con la testa forte è importante per tutti; si può pensare che noi e loro siamo due neopromosse e nessuno ci avrebbe messi come semifinaliste, però ci siamo e ce lo siamo meritati. Non possiamo speculare per 180' sullo sperare che ci siano due pareggi: devi essere attento e sveglio a vivere le situazioni di campo. Ci potranno essere momenti di difficoltà, bisogna viverli bene per arrivare fino in fondo. Loro faranno le loro scelte, noi faremo le nostre e vedremo chi andrà avanti».

Il tecnico biancorosso sente l'importanza dell'appuntamento: «Quando fai una stagione di questo livello, poi per me è anche la prima in B, quasi ti dispiace che finisca. Però chi è ambizioso deve andare incontro a situazioni del genere; non vedo l'ora di giocare queste partite perché è quello che ti dà adrenalina e voglia di vedere quello che sei in grado di fare. In fondo ci arriverà quella che avrà messo insieme abilità, mentalità, condizione e fortuna. Noi, però, ci siamo e dobbiamo giocarcela al massimo delle nostre possibilità, senza lasciare nulla di intentato».

Rimandando indietro il nastro del campionato per proiettarsi agli spareggi promozione, Mignani aggiunge: «Una squadra, in generale, fa un percorso in una stagione di dieci mesi. Una squadra forte deve crescere nel suo percorso, se arriva a questo punto. Crescere significa trovare equilibrio e riuscire a capire che tipo di atteggiamento avere: quando c'è da essere aggressivi bisogna essere aggressivi, quando c'è da essere prudenti c'è da essere prudenti. Io spero che ci sia un mix di queste situazioni, che la squadra ha mostrato di avere. Credo che abbiamo la maturità tale da gestire queste due partite. Noi dobbiamo avere coscienza che troveremo squadre fortissime, ma se siamo arrivati fin qui e abbiamo giocato contro tutti con personalità vuol dire che abbiamo valori anche noi e dobbiamo metterli dentro».

Parlando di alcuni singoli e delle condizioni generali di forma del gruppo, il tecnico ligure spiega: «La squadra sta bene, dopo Genova abbiamo fatto due giorni di riposo e poi una settimana di lavoro giusto. Gli unici che non sono al 100% sono Pucino, che però sta facendo passi da gigante, e Ceter, che ha avuto un problema muscolare. Sono pronti per entrare a lavorare con la squadra; Pucino non so se sarà convocabile, abbiamo ancora l'allenamento di oggi per valutare ma non credo che sia pronto per questa. Se lavora con la squadra vuol dire che è a posto, penso che ci sarà per la prossima. Gli altri stanno bene. Ho visto bene la squadra sotto l'aspetto mentale, è vogliosa. L'attesa è stata lunga ma non lunghissima, i ragazzi non si sono risparmiati e li vedo pronti. Non so cosa hanno pensato dopo la vittoria del Sudtirol sulla Reggina, ma sappiamo che sono tutti avversari forti; se vogliamo raggiungere il paradiso dobbiamo rimboccarci le maniche e dare il meglio. La squadra sta bene e ha voglia, si è conquistata una possibilità e se la vuole giocare con tutte le sue forze. Forse non avremo i giocatori più bravi a mettere la palla sotto l'incrocio, ma abbiamo dimostrato di lavorare da squadra e che gli altri fanno fatica a metterci sotto».

Sulle scelte, però, il mister rimane abbottonato per non dare vantaggi al suo omologo Bisoli e al Sudtirol: «La formazione che deciderò di mettere in campo nella prima partita sarà quella che ritengo più giusta, in base a quelli che sono i miei pensieri sulla condizione dei singoli e sull'avversario che incontriamo. Ho ancora dei dubbi sulla condizione di qualcuno che non è stato benissimo, ma sono disponibili tutti. Dobbiamo avere equilibrio, senza rinunciare a far male all'avversario e senza esporsi a facili contropiede. Cheddira? Lui e i suoi compagni devono essere super motivati. La nazionale di Cheddira per ora è il Bari, poi sarà quella marocchina. Dobbiamo dare tutti il 120% delle nostre possibilità, non c'era bisogno di questa convocazione per dare altri stimoli. Il ct marocchino lo apprezza, ma il suo pensiero è ampiamente dentro queste partite fondamentali per noi».

Per molti calciatori biancorossi sarà un ritorno nei playoff di serie B, mentre per altri sarà una storica prima volta: Questa squadra è un mix di gente che ha già fatto questa categoria, che la fa da tempo e che non l'ha fatta mai - spiega Mignani. Hanno giocato più o meno tutti, credo che ognuno debba avere grande motivazione. Per me è un'occasione, non so se mi ricapiterà mai: ho le motivazioni a mille, come tutte le altre squadre in gioco. Abbiamo una possibilità e una responsabilità davanti alla società e alla città; ci siamo conquistati tutto con sacrificio e lavoro di dieci mesi. C'è da fare ancora uno sforzo, diamo il meglio di noi stessi, poi accetteremo ogni verdetto».

Tornando sull'ultima partita di campionato, l'ininfluente sconfitta 4-3 in casa del Genoa, il mister aggiunge: «La partita di Genova è stata tra due squadre che non avevano più assilli di classifica, ma volevano dimostrare di essere una più forte dell'altra. Per questo motivo è venuta fuori una partita del genere, il Bari avrebbe meritato almeno di pareggiare. Ora inizia un altro campionato, con situazioni al limite. Sappiamo quanto possa incidere un episodio in una partita per cambiare le dinamiche e spostare le inerzie. Dobbiamo essere bravi a vivere questi episodi in maniera giusta. Il Sudtirol non ha fatto tantissimi goal, ma non li prende mai. Hanno grande equilibrio, le partite su 180' per squadre come loro sono un vantaggio; noi dobbiamo essere intelligenti a capire tutto questo e a riconoscere pregi e difetti in noi e nel Sudtirol. Calma, sangue freddo e ragionare tantissimo».

Mignani ribadisce: «Rimango dell'idea che sia un altro campionato, con valori azzerati e valori assoluti molto alti. Noi abbiamo affrontato il Cagliari e il Venezia con due allenatori diversi, mentre Parma e Sudtirol li abbiamo affrontati con lo stesso allenatore; è normale che si azzeri tutto. Rimane, però, quello che il Bari ha fatto, in un percorso con tanto coraggio. Dieci vittorie in trasferta non le fai se sei solo fortunato. Bisogna considerare che in ogni partita c'è un avversario davanti: cercheremo dopodomani di alzarci bene e fare il possibile al massimo».

Il tecnico conclude con un passaggio sulle sue precedenti avventure playoff, in serie D e serie C: «Mi è passato per la testa il playoff di serie D, che comunque abbiamo vinto con due vittorie in trasferta di cui una in un derby. È stata una bella esperienza, peraltro alla mia prima da allenatore. Ho rivissuto, invece, con dispiacere la sconfitta nella finale persa contro il Cosenza con il Siena, ma eravamo decimati. Questa è una categoria superiore, in cui livello, motivazioni e pressioni sono più alti; l'allenatore deve far arrivare la squadra emotivamente pronta e deve metterla in campo in maniera giusta. Spero di riuscire a farlo, poi vediamo che succede».
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