bari juve stabia. <span>Foto ssc bari</span>
bari juve stabia. Foto ssc bari
Calcio

Vittoria oltre l’emergenza, il Bari mette la terza e vede la serie B

Basta un goal di Antenucci per piegare la Juve Stabia e dare continuità ai risultati verso l’obiettivo promozione

Vittoria doveva essere, e vittoria è stata. Ad altre latitudini si chiamerebbe "corto muso", ma può andare bene anche "massimo risultato col minimo sforzo". Il Bari batte 1-0 la Juve Stabia al San Nicola e porta a casa la terza vittoria consecutiva, per mantenere il +10 dal Catanzaro secondo, quando mancano appena sei partite alla fine del campionato. Insomma, ce n'è abbastanza perché anche i più oltranzisti inizino a mettere da parte la scaramanzia e a pronunciare a voce un po' più alta la formula magica: "serie B". L'obiettivo della promozione diretta in cadetteria, quella lasciata quattro anni fa a causa del fallimento, sembra ora davvero a portata di mano, tant'è che i più audaci hanno già messo lo spumante buono in fresco.

Eppure non era un'impresa semplice. Innanzitutto perché la Juve Stabia è una buona squadra, che si sta lottando un posto nei playoff e che con l'arrivo di mister Novellino ha cambiato marcia. E poi, soprattutto, perché Mignani ha dovuto mandare in campo il suo Bari in una situazione di totale emergenza, soprattutto in difesa. Mancano Frattali, Belli, Ricci e Di Cesare nel reparto arretrato, poi nel post gara il mister ha rivelato che anche Gigliotti e Celiento non erano al meglio, e che sono stati gettati nella mischia perché di soluzioni alternative proprio non ce n'erano. Mignani ha parlato di un bel segnale di crescita mentale da parte della squadra, ed è difficile dargli torto. D'altra parte, il Bari (checché se ne dica da altre parti) ha dimostrato di avere la sua forza tanto nei singoli, quanto nell'organizzazione di gioco e soprattutto in un gruppo sano e coeso. Quello costruito dal diesse Polito e cementato dal tecnico è un collettivo solido, compatto e determinato a raggiungere un risultato sfuggito per quello che, oggi, pare un tempo infinito.

Vincere oltre l'emergenza totale, considerata anche la condizione precaria di Botta e l'assenza di Galano, era un obiettivo non scontato, esattamente come non scontato è il campionato condotto fin qui dai galletti, sempre in testa a guidare il girone C. Bravi i biancorossi a resistere all'onda d'urto stabiese nei primi 20': al 3' Polverino non è perfetto in uscita su un angolo, Troest con la porta spalancata decide di graziarlo. Il Bari pian piano prende il comando delle operazioni, fa salire il baricentro e colpisce alla prima, vera occasione. Minuto 2' della ripresa: va in scena il duetto della coppia-goal biancorossa, quella che Mignani ha a lungo cercato fra vari esperimenti e che - alla fine - ha trovato nel momento decisivo del campionato. Apertura di esterno di Cheddira, stop a seguire di Antenucci che batte Dini con un piattone sul primo palo: azione accademica, tanto basta per aver ragione di una Juve Stabia che accusa il colpo e cala vertiginosamente nella ripresa, lasciando al Bari anche il vantaggio di amministrare il risultato con il pilota automatico. Anche grazie al fosforo di Maiello, al dinamismo di Maita, agli strappi di D'Errico e alla posizione di prezioso equilibratore di Mallamo.

Va sottolineato, però, come su questa vittoria ci sia stampato il faccione barbuto e finalmente sorridente di Mirco Antenucci, che sì fa 16 in campionato (e questa, di per sé, non sarebbe neanche una notizia), ma soprattutto si rende autore di un'ennesima prova tutta cuore, carattere e sacrificio. Andare oltre l'emergenza, si diceva: bene, è il capitano e uomo più rappresentativo ancora una volta a far vedere come si fa.

«Mancano ancora dei punti per chiuderla il prima possibile», ha detto Antenucci nel post gara smettendo la numero 7 del bomber consumato per indossare gli abiti ignifughi del pompiere. Certo, fa il suo dovere anche fuori dal campo, il buon Mirco, ma ormai sembra difficile contenere la fiamma dell'entusiasmo. "L'anno prossimo gioco il sabato", canta dalla curva nord la parte pian calda degli 8mila e oltre tifosi che hanno sfidato l'umidità di una serata infrasettimanale di metà marzo per sostenere i galletti verso la serie B, che ormai si vede sempre più vicina. Certo, non stiamo parlando ancora i numeri che la piazza di Bari potrebbe garantire, ma comunque un bel passo avanti rispetto alla freddezza percepita nelle ultime gare, e che questa squadra obiettivamente non merita.

Vincere aiuta a vincere, certo, ma aiuta anche a ricucire un rapporto fra Bari e il Bari che mai come in questi ultimi quattro anni è stato messo alla prova. Se la compattezza fra i biancorossi e il loro popolo sarà stata ritrovata ce lo dirà solo la storia, che a questo punto (facendo tutti gli scongiuri del caso) potrebbe essere più vicina di quanto non si pensi. Vibonese fuori casa, derby con la Fidelis al San Nicola e trasferta di Latina: 12 punti in queste tre partite significherebbe portare indietro le lancette della storia e riprendere da dove si era lasciato, prima del fallimento, della serie D e del tribolato purgatorio in C. Ora sì che serve l'aiuto di tutti: questa squadra, ancora una volta, ha saputo andare oltre le difficoltà, e si è guadagnata tutto il sostegno che Bari le può dare.
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