Calcio
Vivarini nella storia del Bari, ma sul più bello è ancora uno stop
Il mister fa 20 risultati utili di fila: mai nessuno come lui. Il derby lascia, però, più di un dubbio
Bari - lunedì 10 febbraio 2020
0.50
E sono venti. Vivarini allunga la striscia di risultati utili consecutivi ed entra nella storia del Bari: mai nessun allenatore biancorosso prima di lui era rimasto imbattuto per venti partite di fila fra i pro. Una parabola incredibile di un tecnico arrivato in fretta e furia per mettere una pezza a un inizio di stagione che – a conti fatti – sta segnando il gap fra i galletti e la vetta.
Ma c'è un ma… Il Bari stecca in un'altra importante prova di maturità. Il derby in casa del Monopoli lascia in eredità un 2-2 pazzo e più di una questione aperta sulla forza del Bari. Inutile raccontare verità di comodo: qualsiasi risultato diverso dalla X stasera fra Reggina e Ternana sarebbe una bella gatta da pelare. Con una vittoria amaranto i calabresi si porterebbero a +8 sul Bari, rimettendo una seria ipoteca sul primo posto; un colpaccio delle fere permetterebbe agli umbri di riagganciare i biancorossi al secondo posto e riaprire il discorso relativo alla piazza d'onore per i playoff.
Insomma, un pareggio che avrà degli strascichi. Dove finiscano i meriti del Monopoli e inizino in limiti del Bari è difficile da stabilire. Di certo c'è che la squadra di Scienza sta facendo un piccolo miracolo in questa stagione. Il 3-5-2 biancoverde funziona come un orologio: pressing alto, ritmi indiavolati, la coppia d'attacco Fella-Jefferson è una garanzia. La differenza rispetto al Bari la marcano, però, due fonti di gioco: Giorno in mezzo al campo è un cervello fino, Donnarumma a sinistra fa ammattire Ciofani, mettendo il bavaglio al terzino che aveva stupito all'esordio con il Francavilla.
E dire che il Bari non aveva iniziato affatto male. In avvio i biancorossi fanno il Monopoli: pressing asfissiante che porta Laribi a rubare il pallone a Mercadante sulla trequarti per servire Antenucci, in goal già al 6'. Poi il rallentando: il Bari cerca di contenere i ritmi, perde una palla sanguinosa con Schiavone e centrocampo e Fella si inventa l'eurogoal da trenta metri, sorprendendo un Frattali stranamente non irreprensibile.
È qui che il Monopoli fa il figurone, riuscendo a mettere in ombra una prestazione nel complesso buona del Bari, che spreca un paio di occasioni con Antenucci. Il goal di Jefferson in avvio di ripresa poteva tagliare le gambe ai biancorossi, comunque bravi a recuperarla con la marcatura di Sabbione sull'unica disattenzione offensiva dei gabbiani. Poi, nel finale, l'espulsione di Perrotta fa il resto: Vivarini prova a cambiare, tirando fuori gli spenti Scavone e Schiavone e lo stanco Laribi per Folorunsho, Bianco e D'Ursi, ma il Bari combina poco. A mettersi in mostra è il solo "Folo" con un tiro dalla distanza che conferma la crescita dell'ex Lazio.
Il Bari paga la poca qualità a centrocampo: Scavone è lontano dalla mezzala di qualità e quantità dell'anno scorso in B, Schiavone alterna spesso ottime prove e amnesie, Maita ci prova ma non sempre riesce a fare tutto da solo, Bianco è un play di rottura più che di costruzione. L'assenza di Hamlili si fa sentire (si spera ancora per poco), così come il cronico scarseggiare di fosforo nella zona calda del campo. Se, poi, a questa squadra si toglie Costa (squalificato), il gioco sulle fasce praticamente scompare. E anche Simeri, per una volta, scende sotto i suoi standard.
Qual è la verità su questo Bari? Non sono bastati due terzi di campionato per scoprirla. Vivarini ha, con un gioco di prestigio, mascherato tante incertezze (caratteriali ancorché tecniche) di questa squadra. Dal trittico Picerno (in casa), Cavese e Ternana (fuori) si attendono risposte.
Ma c'è un ma… Il Bari stecca in un'altra importante prova di maturità. Il derby in casa del Monopoli lascia in eredità un 2-2 pazzo e più di una questione aperta sulla forza del Bari. Inutile raccontare verità di comodo: qualsiasi risultato diverso dalla X stasera fra Reggina e Ternana sarebbe una bella gatta da pelare. Con una vittoria amaranto i calabresi si porterebbero a +8 sul Bari, rimettendo una seria ipoteca sul primo posto; un colpaccio delle fere permetterebbe agli umbri di riagganciare i biancorossi al secondo posto e riaprire il discorso relativo alla piazza d'onore per i playoff.
Insomma, un pareggio che avrà degli strascichi. Dove finiscano i meriti del Monopoli e inizino in limiti del Bari è difficile da stabilire. Di certo c'è che la squadra di Scienza sta facendo un piccolo miracolo in questa stagione. Il 3-5-2 biancoverde funziona come un orologio: pressing alto, ritmi indiavolati, la coppia d'attacco Fella-Jefferson è una garanzia. La differenza rispetto al Bari la marcano, però, due fonti di gioco: Giorno in mezzo al campo è un cervello fino, Donnarumma a sinistra fa ammattire Ciofani, mettendo il bavaglio al terzino che aveva stupito all'esordio con il Francavilla.
E dire che il Bari non aveva iniziato affatto male. In avvio i biancorossi fanno il Monopoli: pressing asfissiante che porta Laribi a rubare il pallone a Mercadante sulla trequarti per servire Antenucci, in goal già al 6'. Poi il rallentando: il Bari cerca di contenere i ritmi, perde una palla sanguinosa con Schiavone e centrocampo e Fella si inventa l'eurogoal da trenta metri, sorprendendo un Frattali stranamente non irreprensibile.
È qui che il Monopoli fa il figurone, riuscendo a mettere in ombra una prestazione nel complesso buona del Bari, che spreca un paio di occasioni con Antenucci. Il goal di Jefferson in avvio di ripresa poteva tagliare le gambe ai biancorossi, comunque bravi a recuperarla con la marcatura di Sabbione sull'unica disattenzione offensiva dei gabbiani. Poi, nel finale, l'espulsione di Perrotta fa il resto: Vivarini prova a cambiare, tirando fuori gli spenti Scavone e Schiavone e lo stanco Laribi per Folorunsho, Bianco e D'Ursi, ma il Bari combina poco. A mettersi in mostra è il solo "Folo" con un tiro dalla distanza che conferma la crescita dell'ex Lazio.
Il Bari paga la poca qualità a centrocampo: Scavone è lontano dalla mezzala di qualità e quantità dell'anno scorso in B, Schiavone alterna spesso ottime prove e amnesie, Maita ci prova ma non sempre riesce a fare tutto da solo, Bianco è un play di rottura più che di costruzione. L'assenza di Hamlili si fa sentire (si spera ancora per poco), così come il cronico scarseggiare di fosforo nella zona calda del campo. Se, poi, a questa squadra si toglie Costa (squalificato), il gioco sulle fasce praticamente scompare. E anche Simeri, per una volta, scende sotto i suoi standard.
Qual è la verità su questo Bari? Non sono bastati due terzi di campionato per scoprirla. Vivarini ha, con un gioco di prestigio, mascherato tante incertezze (caratteriali ancorché tecniche) di questa squadra. Dal trittico Picerno (in casa), Cavese e Ternana (fuori) si attendono risposte.