Adelfia festeggia San Trifone, lo spettacolo dei fuochi d'artificio
Va in archivio anche l'edizione 2019 della festa di San Trifone, celebrazione patronale del rione Montrone di Adelfia - comune alle porte di Bari. La tre giorni di festeggiamenti conoscerà oggi la sua appendice, ma di fatto resta la data del 10 novembre quella clou di uno degli appuntamenti più attesi dell'anno in provincia di Bari, fra religiosità, folklore e tradizione pagana. Anche per quest'anno migliaia i pellegrini e forestieri che hanno intasato l'intera cittadina con pullman e automobili, facendo registrare il solito esodo dai tanti paesi che condividono il culto per il santo e anche dall'estero (Canada e Belgio le nazioni come sempre più rappresentate), dove risiedono tanti figli di adelfiesi trapiantanti.
Giornata del 10 novembre dedicata a una non-stop pirotecnica: dalla cosiddetta "gara del rumore" del pomeriggio, che ha visto impegnati alcuni dei migliori maestri fuochisti d'Italia in una sfida all'ultimo baccano, al sempre lungo ed emozionante spettacolo serale, che ormai da qualche anno ha preso il taglio "piro-musicale", abbinando cioè ai tradizionali fuochi d'artificio anche brani più o meno noti della pop culture.
E poi, come sempre accade per l'attesa e caratteristica festa, giù con gli stendardi di San Trifone esposti sui balconi di tutto il rione Montrone, con le bellissime luminarie del corso e della villa, con il vino (Adelfia, d'altra parte, è la città famosa nel mondo per l'uva pizzutella) e con le bancarelle di merci varie, tra cui il cibo da strada a base di carni.
Ma anche tanto spazio alla dimensione religiosa più autentica: fra funzioni nella chiesa madre del rione e processioni votive, il paese celebra il suo patrono, Trifone, nato nel 232 in Pirigia, sull'attuale costa turca del mare Egeo. Secondo fonti storiche attendibili, Trifone fu un martire della prima epoca del cristianesimo, non ancora divenuto religione predominante nell'allora impero romano. I cronachisti dell'epoca riferiscono che San Trifone venne decapitato a Nicea nel 250, quando aveva solo 18 anni, dopo tre giorni di tortura; il suo corpo fu tradotto a Kampsada (sua città natale), quindi portato a Costantinopoli e infine a Cattaro.
Nella cattedrale di Cattaro (città attualmente in Montenegro, affacciata sull'Adriatico), vengono custodite due preziose reliquie del santo: la testa e parte del corpo. A Tramonti, in provincia di Salerno, la chiesa di Santa Maria Assunta conserva il braccio e una parte del dito mignolo sinistro di San Trifone, il cui culto è diffuso in Puglia anche nei comuni di Cerignola (Fg), Alessano (Le) e Pulsano (Ta).
San Trifone è particolarmente venerato dalle popolazioni contadine, le quali credono nel suo potere di proteggere i raccolti dalle infestazioni di cavallette e di tenere lontani i rettili velenosi dai campi.
Giornata del 10 novembre dedicata a una non-stop pirotecnica: dalla cosiddetta "gara del rumore" del pomeriggio, che ha visto impegnati alcuni dei migliori maestri fuochisti d'Italia in una sfida all'ultimo baccano, al sempre lungo ed emozionante spettacolo serale, che ormai da qualche anno ha preso il taglio "piro-musicale", abbinando cioè ai tradizionali fuochi d'artificio anche brani più o meno noti della pop culture.
E poi, come sempre accade per l'attesa e caratteristica festa, giù con gli stendardi di San Trifone esposti sui balconi di tutto il rione Montrone, con le bellissime luminarie del corso e della villa, con il vino (Adelfia, d'altra parte, è la città famosa nel mondo per l'uva pizzutella) e con le bancarelle di merci varie, tra cui il cibo da strada a base di carni.
Ma anche tanto spazio alla dimensione religiosa più autentica: fra funzioni nella chiesa madre del rione e processioni votive, il paese celebra il suo patrono, Trifone, nato nel 232 in Pirigia, sull'attuale costa turca del mare Egeo. Secondo fonti storiche attendibili, Trifone fu un martire della prima epoca del cristianesimo, non ancora divenuto religione predominante nell'allora impero romano. I cronachisti dell'epoca riferiscono che San Trifone venne decapitato a Nicea nel 250, quando aveva solo 18 anni, dopo tre giorni di tortura; il suo corpo fu tradotto a Kampsada (sua città natale), quindi portato a Costantinopoli e infine a Cattaro.
Nella cattedrale di Cattaro (città attualmente in Montenegro, affacciata sull'Adriatico), vengono custodite due preziose reliquie del santo: la testa e parte del corpo. A Tramonti, in provincia di Salerno, la chiesa di Santa Maria Assunta conserva il braccio e una parte del dito mignolo sinistro di San Trifone, il cui culto è diffuso in Puglia anche nei comuni di Cerignola (Fg), Alessano (Le) e Pulsano (Ta).
San Trifone è particolarmente venerato dalle popolazioni contadine, le quali credono nel suo potere di proteggere i raccolti dalle infestazioni di cavallette e di tenere lontani i rettili velenosi dai campi.