Attualità
Aumento casi Covid in Puglia, i sindacati: «Riorganizzare il trasporto pubblico»
Gesmundo (Cgil Puglia) e Guagnano (Filt Cgil): «La Regione può e deve intervenire a nostro avviso per migliorare i servizi»
Puglia - giovedì 8 ottobre 2020
15.31 Comunicato Stampa
«L'innalzamento dei contagi nel Paese e in Puglia va monitorato con attenzione e richiede interventi sul piano sanitario ma non solo, orientati alla tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori. Per questo auspichiamo che la Regione, per quanto di sua competenza, attivi azioni conseguenti a partire dall'aumento dei tamponi a una migliore organizzazione dei trasporti pubblici. Il sindacato è come sempre disponibile a un confronto operativo sulle eventuali misure da predisporre».
È quanto affermano in una nota congiunta il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e il segretario generale della categoria dei trasporti – la Filt Cgil – Giuseppe Guagnano.
«Credo che il Governo non abbia agito con lungimiranza non stanziando risorse per il rafforzamento del trasporto pubblico, in considerazione della ripresa delle attività scolastiche e il ritorno a pieno regime del sistema produttivo dopo l'estate – commenta Gesmundo -. Ma la Regione può e deve intervenire a nostro avviso per migliorare i servizi diminuendo il più possibile i rischi per utenza e lavoratori».
«Sul piano operativo – propone Guagnano – la Regione potrebbe stanziare risorse proprie destinate alle aziende per incrementare le corse, e se non vi fosse adeguata disponibilità di mezzi potrebbe rivolgersi momentaneamente alle aziende private di trasporto. Ovviamente anche l'ipotesi di scaglionamento degli orari di ingresso a scuola andrebbe ad alleggerire il carico attuale, mentre crediamo che in questa fase sia per autobus che per i treni si debba tornare a una capienza ridotta, senza assistere a scene oggi purtroppo diffuse di autobus o treni di pendolari affollati, con gente anche in piedi. Va migliorato il servizio e vanno aumentati controlli».
«La Puglia come il resto del Paese non possono permettersi e non riuscirebbero a sostenerlo economicamente e socialmente un nuovo lockdown", conclude il segretario generale Gesmundo. "Per questo bisogna che tutti facciano ogni sforzo possibile per fermare la catena dei contagi: rispettando le indicazioni sulla prevenzione, indossando i dispositivi di sicurezza, avendo rispetto di chi lavora alla produzione e di chi opera con il pubblico. Così come vanno organizzate in tutte le strutture sanitarie con percorsi dedicati a sospetti positivi, per evitare la diffusione del contagio e per non bloccare la normale attività di ospedali e delle unità di pronto soccorso. È necessario tornare a concordare azioni comuni e incisive con un confronto serrato tra istituzioni e rappresentanze sociali».
È quanto affermano in una nota congiunta il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e il segretario generale della categoria dei trasporti – la Filt Cgil – Giuseppe Guagnano.
«Credo che il Governo non abbia agito con lungimiranza non stanziando risorse per il rafforzamento del trasporto pubblico, in considerazione della ripresa delle attività scolastiche e il ritorno a pieno regime del sistema produttivo dopo l'estate – commenta Gesmundo -. Ma la Regione può e deve intervenire a nostro avviso per migliorare i servizi diminuendo il più possibile i rischi per utenza e lavoratori».
«Sul piano operativo – propone Guagnano – la Regione potrebbe stanziare risorse proprie destinate alle aziende per incrementare le corse, e se non vi fosse adeguata disponibilità di mezzi potrebbe rivolgersi momentaneamente alle aziende private di trasporto. Ovviamente anche l'ipotesi di scaglionamento degli orari di ingresso a scuola andrebbe ad alleggerire il carico attuale, mentre crediamo che in questa fase sia per autobus che per i treni si debba tornare a una capienza ridotta, senza assistere a scene oggi purtroppo diffuse di autobus o treni di pendolari affollati, con gente anche in piedi. Va migliorato il servizio e vanno aumentati controlli».
«La Puglia come il resto del Paese non possono permettersi e non riuscirebbero a sostenerlo economicamente e socialmente un nuovo lockdown", conclude il segretario generale Gesmundo. "Per questo bisogna che tutti facciano ogni sforzo possibile per fermare la catena dei contagi: rispettando le indicazioni sulla prevenzione, indossando i dispositivi di sicurezza, avendo rispetto di chi lavora alla produzione e di chi opera con il pubblico. Così come vanno organizzate in tutte le strutture sanitarie con percorsi dedicati a sospetti positivi, per evitare la diffusione del contagio e per non bloccare la normale attività di ospedali e delle unità di pronto soccorso. È necessario tornare a concordare azioni comuni e incisive con un confronto serrato tra istituzioni e rappresentanze sociali».