Politica
Elezioni regionali in Puglia, davvero si cerca una alternativa ad Emiliano?
In nome dell'unità in molti sembrano voler sbarrare la porta all'attuale Governatore, mentre la destra inizia a crescere nei consensi
Puglia - giovedì 25 giugno 2020
17.30
In principio fu lo scambio Zingaretti-Renzi ad aprire una voragine sotto i piedi pesanti di Emiliano candidato Governatore della Puglia per la seconda volta con queste laconiche parole: "Apprezzo il richiamo all'unità ma se il Pd vuole essere credibile per uno sforzo unitario non ha che da mostrarlo chiedendo il ritiro della candidatura di Emiliano in Puglia".
Poi quello del ministro Francesco Boccia con la ministra renziana Teresa Bellanova: "Noi abbiamo candidato Ivan Scalfarotto per presentare una nostra idea di governo. Emiliano ha messo in campo il peggior notabilato" - diceva lei e Boccia replicava:"Emiliano è tra i protagonisti della trasformazione di Bari e della Puglia negli ultimi 15 anni ed ha democraticamente vinto le primarie in cui non ricordo un candidato di Italia Viva. Cercheremo fino all'ultimo di costruire un fronte alternativo alle destre" lanciando una richiesta di appoggio ai 5 Stelle subito stoppata dalla candidata Antonella Laricchia.
Sin qui quindi le prime scaramucce interne (che tanto piacciono alla sinistra), subito dopo che il centro destra aveva presentato più compattezza schierando un solo uomo al comando, Raffaele Fitto e che oggi secondo un sondaggio di "Noto" sarebbe già al 45% su Emiliano fermo al 38%. In queste ultime ore le prime voci di una fantasia elettorale simile al fantacalcio: e se togliessimo Emiliano e schierassimo un secondo uomo in attacco? Come se le elezioni non fossero "domani" ma fra un anno.
Sulla carta il centro sinistra sarebbe tutto contento, sulla carta. E chi potrebbe essere il secondo uomo del PD? Resta solo un nome: Antonio Decaro già impegnato come sindaco di Bari, della Città Metropolitana tra le più grandi del Sud e presidente nazionale dell'Anci.
Chi lo ha lanciato nella mischia? Nessuno per ora, ma lui poco fa sui social ha dichiarato: "Emiliano non è stato scelto dal PD, ma dai pugliesi alle primarie. Perché nella mia regione il candidato del centrosinistra lo decidono i pugliesi. Se alcuni pezzi della coalizione intendevano sostituire il candidato potevano metterne uno loro alle primarie, non arrivare dopo a dire che dobbiamo cambiarlo. Non è corretto".
Avrà scritto la parola fine con questo suo pensiero? Chissà. Nel mezzo come sempre ci sono le pedine con le matite spuntate, gli elettori.
Poi quello del ministro Francesco Boccia con la ministra renziana Teresa Bellanova: "Noi abbiamo candidato Ivan Scalfarotto per presentare una nostra idea di governo. Emiliano ha messo in campo il peggior notabilato" - diceva lei e Boccia replicava:"Emiliano è tra i protagonisti della trasformazione di Bari e della Puglia negli ultimi 15 anni ed ha democraticamente vinto le primarie in cui non ricordo un candidato di Italia Viva. Cercheremo fino all'ultimo di costruire un fronte alternativo alle destre" lanciando una richiesta di appoggio ai 5 Stelle subito stoppata dalla candidata Antonella Laricchia.
Sin qui quindi le prime scaramucce interne (che tanto piacciono alla sinistra), subito dopo che il centro destra aveva presentato più compattezza schierando un solo uomo al comando, Raffaele Fitto e che oggi secondo un sondaggio di "Noto" sarebbe già al 45% su Emiliano fermo al 38%. In queste ultime ore le prime voci di una fantasia elettorale simile al fantacalcio: e se togliessimo Emiliano e schierassimo un secondo uomo in attacco? Come se le elezioni non fossero "domani" ma fra un anno.
Sulla carta il centro sinistra sarebbe tutto contento, sulla carta. E chi potrebbe essere il secondo uomo del PD? Resta solo un nome: Antonio Decaro già impegnato come sindaco di Bari, della Città Metropolitana tra le più grandi del Sud e presidente nazionale dell'Anci.
Chi lo ha lanciato nella mischia? Nessuno per ora, ma lui poco fa sui social ha dichiarato: "Emiliano non è stato scelto dal PD, ma dai pugliesi alle primarie. Perché nella mia regione il candidato del centrosinistra lo decidono i pugliesi. Se alcuni pezzi della coalizione intendevano sostituire il candidato potevano metterne uno loro alle primarie, non arrivare dopo a dire che dobbiamo cambiarlo. Non è corretto".
Avrà scritto la parola fine con questo suo pensiero? Chissà. Nel mezzo come sempre ci sono le pedine con le matite spuntate, gli elettori.