Politica
Regionali Puglia, Senso Civico supera il 4% ma non entra in consiglio: «Furto di rappresentanza»
La lista di Pisicchio, Abaterusso e Borracino resta fuori pur avendo oltrepassato la soglia dello sbarramento
Puglia - mercoledì 23 settembre 2020
10.53
«In Puglia si sta operando un furto gravissimo di rappresentanza ai danni della democrazia, stracciando le regole dettate da una legge elettorale che stabilisce chiaramente una cosa: chi supera con il voto degli elettori il 4 % ha diritto a concorrere alla rappresentanza regionale». È la denuncia di Ernesto Abaterusso, Mino Borraccino e Alfonso Pisicchio, tra i fondatori di "Senso Civico - Un nuovo Ulivo per la Puglia", una delle quattro liste a sostegno di Emiliano ad aver superato la soglia di sbarramento, ma l'unica a non vedersi attribuire alcun seggio in consiglio regionale.
Abaterusso, Borracino e Pisicchio recriminano: «C'è da rimanere francamente basiti. Come va considerato lo sbarramento contemplato dalla legge, come un suggerimento, una lieve raccomandazione o un'idea platonica? Un'avvertenza integrata dal sottotitolo "è più prudente fare il 5%"? Non dovrebbe essere la certezza di una regola all'interno di uno Stato di diritto? – sottolineano i tre. La cosa curiosa è che lo stesso sito ufficiale che comunica l'esclusione dal riparto dei seggi della lista, certifica che la stessa ha superato il 4,16% dei consensi, e aggiunge un'ulteriore distorsione legata all'attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione del presidente vincente. La legge regionale del 2015 dice che se il candidato presidente raccoglie oltre il 40% dei voti si vedrà attribuire 29 seggi. Ebbene "Eligendo", invece, ne fa sparire un paio: sarebbero, infatti, solo 27 i consiglieri della maggioranza».
«Crediamo – concludono – di essere di fronte ad un errore materiale di calcolo e pensiamo di avere il diritto ad una rapida e precisa correzione, ai sensi della legge vigente».
Abaterusso, Borracino e Pisicchio recriminano: «C'è da rimanere francamente basiti. Come va considerato lo sbarramento contemplato dalla legge, come un suggerimento, una lieve raccomandazione o un'idea platonica? Un'avvertenza integrata dal sottotitolo "è più prudente fare il 5%"? Non dovrebbe essere la certezza di una regola all'interno di uno Stato di diritto? – sottolineano i tre. La cosa curiosa è che lo stesso sito ufficiale che comunica l'esclusione dal riparto dei seggi della lista, certifica che la stessa ha superato il 4,16% dei consensi, e aggiunge un'ulteriore distorsione legata all'attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione del presidente vincente. La legge regionale del 2015 dice che se il candidato presidente raccoglie oltre il 40% dei voti si vedrà attribuire 29 seggi. Ebbene "Eligendo", invece, ne fa sparire un paio: sarebbero, infatti, solo 27 i consiglieri della maggioranza».
«Crediamo – concludono – di essere di fronte ad un errore materiale di calcolo e pensiamo di avere il diritto ad una rapida e precisa correzione, ai sensi della legge vigente».