Politica
Salvini a Bari, scatta la contro-manifestazione dell'ex Caserma liberata
Il 19 febbraio, in occasione della visita del leader leghista, partirà il corteo "Bari non si Lega - atto II"
Bari - giovedì 14 febbraio 2019
12.45
È di ieri la notizia del ritorno di Matteo Salvini a Bari: il 19 febbraio il segretario della Lega sarà nei pressi del Petruzzelli per manifestare il proprio sostegno a Fabio Romito, il candidato sindaco barese del carroccio, in vista delle primarie del centrodestra in programma il 24 febbraio.
È pronta a scattare, però, anche la contro-manifestazione, organizzata dal collettivo ex Caserma Rossani liberata, il più attivo centro sociale di Bari, che promuove l'iniziativa di protesta "Bari non si Lega - atto II". La concentrazione è prevista in piazza Umberto alle 17:30, per raggiungere a piedi via Alberto Sordi, luogo prescelto dal vicepremier per il suo comizio.
Non è, infatti, una novità: già in occasione della visita di Salvini a settembre i centri sociali organizzarono manifestazioni di protesta contro il leader del carroccio. In una di esse, il 21 settembre, si verificarono anche violente azioni condotte da parte di esponenti di forze neofasciste contro i manifestanti. «Rifiutiamo la presenza del seminatore di odio Salvini e dei suoi alfieri della legalità sbilenca - scrivono dal collettivo. Dopo anni di insulti al meridione, dopo la faccia tosta dell'aver raccattato voti pure qua regalando paura e vendendo a caro prezzo una finta sicurezza, dopo mesi di malgoverno tra un selfie e una diretta Facebook, Salvini torna a Bari. Il 21 settembre abbiamo dimostrato che la Bari solidale, meticcia, antirazzista non si piega alla bufera di odio, razzismo e discriminazione che con il suo puzzo di carogna sta inondando l'intero paese».
L'attacco del collettivo è diretto al modo di condurre la campagna elettorale di Salvini, nonché ai suoi contenuti e alle azioni del governo gialloverde: «La campagna elettorale del Capitone (distorsione del termine "Capitano" con cui i suoi seguaci designano il ministro, NdR) è stata segnata da continui rimandi alle forze dell'ordine, al punto che oramai il Ministro dell'Interno fa il cosplayer della polizia a tempo pieno - scrivono. Questo governo è stato in grado di svendere tutte le promesse che aveva fatto, mentre le opposizioni riescono a malapena a criticarlo a destra (un esempio su tutti, il PD che rivendica gli accordi con i libici e il maggior numero di rimpatri). La lega governa con percentuali che non bastano nemmeno a vincere Sanremo, solo che in parlamento non c'è il premio della critica. Noi sappiamo che a governare questo paese è, e non da ora, il partito degli affari e degli affaristi, al quale i partiti che corrono alle elezioni fanno solo da corollario; sappiamo però anche che Bari è città resistente, città solidale, città di mare. Siamo stati, siamo e saremo in grado di costruire processi di solidarietà che sapranno sfidare e superare le leggi inumane che stringono i fianchi della nostra società».
È pronta a scattare, però, anche la contro-manifestazione, organizzata dal collettivo ex Caserma Rossani liberata, il più attivo centro sociale di Bari, che promuove l'iniziativa di protesta "Bari non si Lega - atto II". La concentrazione è prevista in piazza Umberto alle 17:30, per raggiungere a piedi via Alberto Sordi, luogo prescelto dal vicepremier per il suo comizio.
Non è, infatti, una novità: già in occasione della visita di Salvini a settembre i centri sociali organizzarono manifestazioni di protesta contro il leader del carroccio. In una di esse, il 21 settembre, si verificarono anche violente azioni condotte da parte di esponenti di forze neofasciste contro i manifestanti. «Rifiutiamo la presenza del seminatore di odio Salvini e dei suoi alfieri della legalità sbilenca - scrivono dal collettivo. Dopo anni di insulti al meridione, dopo la faccia tosta dell'aver raccattato voti pure qua regalando paura e vendendo a caro prezzo una finta sicurezza, dopo mesi di malgoverno tra un selfie e una diretta Facebook, Salvini torna a Bari. Il 21 settembre abbiamo dimostrato che la Bari solidale, meticcia, antirazzista non si piega alla bufera di odio, razzismo e discriminazione che con il suo puzzo di carogna sta inondando l'intero paese».
L'attacco del collettivo è diretto al modo di condurre la campagna elettorale di Salvini, nonché ai suoi contenuti e alle azioni del governo gialloverde: «La campagna elettorale del Capitone (distorsione del termine "Capitano" con cui i suoi seguaci designano il ministro, NdR) è stata segnata da continui rimandi alle forze dell'ordine, al punto che oramai il Ministro dell'Interno fa il cosplayer della polizia a tempo pieno - scrivono. Questo governo è stato in grado di svendere tutte le promesse che aveva fatto, mentre le opposizioni riescono a malapena a criticarlo a destra (un esempio su tutti, il PD che rivendica gli accordi con i libici e il maggior numero di rimpatri). La lega governa con percentuali che non bastano nemmeno a vincere Sanremo, solo che in parlamento non c'è il premio della critica. Noi sappiamo che a governare questo paese è, e non da ora, il partito degli affari e degli affaristi, al quale i partiti che corrono alle elezioni fanno solo da corollario; sappiamo però anche che Bari è città resistente, città solidale, città di mare. Siamo stati, siamo e saremo in grado di costruire processi di solidarietà che sapranno sfidare e superare le leggi inumane che stringono i fianchi della nostra società».