Politica
Salvini in via Sparano, pochi accenni a Bari e tanto spazio all'Europa
Il leader della Lega: «Voglio cambiare le regole perché i nostri figli non vadano all'estero»
Bari - martedì 21 maggio 2019
20.56
«Decaro è stato uno dei primi avversari del decreto sicurezza. Chi sceglie la Lega a Bari sceglie bonus bebè ed edilizia popolare. Prima vengono gli italiani poi il resto del mondo». Così il ministro degli Interni Matteo Salvini nel comizio che ha tenuto questo pomeriggio a Bari, in via Sparano. Nel discorso del leader del Carroccio diversi temi: dalla disoccupazione al decreto sicurezza. «Sto smontando l'infame legge Fornero - continua Salvini. Avere il diritto alla pensione significa diritto al lavoro per tanti ventenni baresi. Avevamo promesso il diritto alla legittima difesa ed è legge dello stato. Finiranno i risarcimenti milionari per i parenti dei poveri rapinatori».
Al centro del discorso argomenti d'interesse europeo, propedeutici alle elezioni per il Parlamento di Bruxelles, e pochi accenni alla campagna elettorale di Bari. Silenzio, invece, sul candidato sindaco del centrodestra Pasquale Di Rella. Salvini si concentra, invece, sul centrosinistra e sui contestatori della contro-manifestazione: «Chi va in giro con gli striscioni con su scritto "porti aperti" è figlio di papà e non ha bisogno di lavorare - incalza Salvini. La Sinistra ha perso perché non ha niente da proporre per il futuro e sa solo fischiare. Lo farebbero anche in Europa con la Merkel e Macron e i loro amici banchieri. Il PD vuole portare più Europa in Italia, la Lega vuole portare più Italia in Europa. Per l'Europa è più importante la grandezza delle vongole rispetto alla droga. La sinistra ha lasciato un deserto di precarietà per i nostri figli. Voglio cambiare le regole in Europa perché i nostri figli non vadano all'estero».
Molti gli accenni anche a recenti fatti di cronaca: «Stanotte a Modena un africano ha dato fuoco a un posto di polizia e sono morte due donne di 70 e 90 anni. Un 23enne nigeriano ha staccato a morsi il dito a un poliziotto. Se il 26 maggio alle consultazioni europee vorrete dare forza alla Lega chiuderò i porti in tutta Europa. I sondaggi dicono che la Lega sarà primo partito in Europa».
E poi un riferimento anche agli alleati di governo: «Con la pace fiscale 300mila italiani sono stati liberati da Equitalia, e si stanno aprendo centinaia di migliaia di partite Iva. La soglia di tassazione al 15 percento per tutti la imporremo anche agli amici 5 Stelle».
In chiusura Salvini ha fatto anche un accenno a San Nicola: «In questo periodo stanno arrivando tanti ortodossi a Bari. Ognuno può avere nel cuore il Dio che vuole ma io combatto perché Italia ed Europa siano orgogliose della loro cultura. Il nostro crocifisso è simbolo di libertà. Una religione che spiega che la donna vale meno dell'uomo per me non va bene». Il candidato del centro destra Pasquale Di Rella sul palco con Salvini invece ha parlato di quello che farà una volta eletto: «Bari chiede più sicurezza. Vogliamo i vigili in periferia. Dobbiamo tagliare gli stipendi per tagliare gli sprechi. Il 21 percento di disoccupazione è vergognoso, ancora di più il 55 di disoccupazione giovanile. Meno costi della politica, meno tasse più occupazione. Un grazie straordinario alla Lega perché ha creduto nel progetto di una città nuova».
Al centro del discorso argomenti d'interesse europeo, propedeutici alle elezioni per il Parlamento di Bruxelles, e pochi accenni alla campagna elettorale di Bari. Silenzio, invece, sul candidato sindaco del centrodestra Pasquale Di Rella. Salvini si concentra, invece, sul centrosinistra e sui contestatori della contro-manifestazione: «Chi va in giro con gli striscioni con su scritto "porti aperti" è figlio di papà e non ha bisogno di lavorare - incalza Salvini. La Sinistra ha perso perché non ha niente da proporre per il futuro e sa solo fischiare. Lo farebbero anche in Europa con la Merkel e Macron e i loro amici banchieri. Il PD vuole portare più Europa in Italia, la Lega vuole portare più Italia in Europa. Per l'Europa è più importante la grandezza delle vongole rispetto alla droga. La sinistra ha lasciato un deserto di precarietà per i nostri figli. Voglio cambiare le regole in Europa perché i nostri figli non vadano all'estero».
Molti gli accenni anche a recenti fatti di cronaca: «Stanotte a Modena un africano ha dato fuoco a un posto di polizia e sono morte due donne di 70 e 90 anni. Un 23enne nigeriano ha staccato a morsi il dito a un poliziotto. Se il 26 maggio alle consultazioni europee vorrete dare forza alla Lega chiuderò i porti in tutta Europa. I sondaggi dicono che la Lega sarà primo partito in Europa».
E poi un riferimento anche agli alleati di governo: «Con la pace fiscale 300mila italiani sono stati liberati da Equitalia, e si stanno aprendo centinaia di migliaia di partite Iva. La soglia di tassazione al 15 percento per tutti la imporremo anche agli amici 5 Stelle».
In chiusura Salvini ha fatto anche un accenno a San Nicola: «In questo periodo stanno arrivando tanti ortodossi a Bari. Ognuno può avere nel cuore il Dio che vuole ma io combatto perché Italia ed Europa siano orgogliose della loro cultura. Il nostro crocifisso è simbolo di libertà. Una religione che spiega che la donna vale meno dell'uomo per me non va bene». Il candidato del centro destra Pasquale Di Rella sul palco con Salvini invece ha parlato di quello che farà una volta eletto: «Bari chiede più sicurezza. Vogliamo i vigili in periferia. Dobbiamo tagliare gli stipendi per tagliare gli sprechi. Il 21 percento di disoccupazione è vergognoso, ancora di più il 55 di disoccupazione giovanile. Meno costi della politica, meno tasse più occupazione. Un grazie straordinario alla Lega perché ha creduto nel progetto di una città nuova».